Non è facile imbattersi nell’arte di un passato recente e se ciò accade il merito va ascritto ad Antonio Pettinicchi e alla sua pittura. Molisano, è ricco di inconfondibili doti di estrosità, intelligenza e versatilità. Egli offre la sintesi prospettica di un’impostazione del problema delle arti figurative «oggi»: la sintesi di una pittura spiccatamente personale, la cui tematica a sfondo sociale, religioso trae origine dal temperamento dell’artista, immaginoso, istintivamente rivolto a una realtà proletaria, che, per chiari segni, si identifica con quella partenopea di formazione. Atmosfera che il Nostro preferisce, trasmettendo il messaggio critico sociale che vi è connesso.
Non c’è dubbio che nell’opera di Pettinicchi esiste una validità sorprendente: viene alla luce un discorso deciso e preciso, analisi profonda dell’Umanesimo di ieri in un testo contemporaneo. Il problema della miseria degli strati profondi è messo in evidenza nella cruda realtà. Il dramma esistenziale dell’uomo è vissuto nell’assoluta coerenza dell’identificazione uomo-artista, senza situazioni confusionali, ma con la consapevolezza di un messaggio per una società migliore.
Fantasia e disegno
Due aspetti di ordine diverso, tesi ad accostarsi, a fondersi, amalgamandosi e amalgamando il risultato in un assieme di rispetto. Così si andavano maturando l’Uomo e l’Artista, con progressione inarrestabile. Oggi fantasia e disegno rappresentano il substrato naturale, le doti di fondo. Ma oggi c’è anche l’acquisizione coloristica, l’indagine socio psicologica, la raggiunta capacità di una sintesi espressionistica, tutta una verità di temi e di interessi che testimoniano di un eclettismo moderatamente inteso e sviluppato nell’ampio respiro di una tavolozza ricca di umori, estroversa eppure intimamente sofferta, discorsiva eppure analizzatrice. Questo dunque il Pettinicchi valido estroso, associante alla naturale forza disegnatrice una sensibile appropriata amalgama coloristica.
Dramma umano
Pettinicchi ha però il pregio di non ostentare certi realismi manierati, contenendo anzi l’espressione in termini più che decorosi che nulla tolgono all’efficacia dei significati e al valore poetico di talune immagini, (Crocifissioni, contadini, ritratti); artista dai drammi interiori, esprime sulle sue tele i problemi sociali e politici. La sua attenzione sensibile capta i vari moti dell’umanità sofferente, la miseria materiale e spirituale, come si può osservare nei suoi dipinti, che nel loro semplicismo, sono incisi d’angosciata solitudine e partecipazione alle vicende umane. Egli deliberatamente personalizza i colori e distorce le forme per evidenziare maggiormente i soggetti rappresentati, nelle loro caratteristiche essenziali, emozionali e sentimentali. I colori ora pungenti e vellutati, ora molli e transumanati, hanno una loro propria vita, poiché non ignora che i colori sono parte integrante e sostanziale dell’arte espressionista.☺
Non è facile imbattersi nell’arte di un passato recente e se ciò accade il merito va ascritto ad Antonio Pettinicchi e alla sua pittura. Molisano, è ricco di inconfondibili doti di estrosità, intelligenza e versatilità. Egli offre la sintesi prospettica di un’impostazione del problema delle arti figurative «oggi»: la sintesi di una pittura spiccatamente personale, la cui tematica a sfondo sociale, religioso trae origine dal temperamento dell’artista, immaginoso, istintivamente rivolto a una realtà proletaria, che, per chiari segni, si identifica con quella partenopea di formazione. Atmosfera che il Nostro preferisce, trasmettendo il messaggio critico sociale che vi è connesso.
Non c’è dubbio che nell’opera di Pettinicchi esiste una validità sorprendente: viene alla luce un discorso deciso e preciso, analisi profonda dell’Umanesimo di ieri in un testo contemporaneo. Il problema della miseria degli strati profondi è messo in evidenza nella cruda realtà. Il dramma esistenziale dell’uomo è vissuto nell’assoluta coerenza dell’identificazione uomo-artista, senza situazioni confusionali, ma con la consapevolezza di un messaggio per una società migliore.
Fantasia e disegno
Due aspetti di ordine diverso, tesi ad accostarsi, a fondersi, amalgamandosi e amalgamando il risultato in un assieme di rispetto. Così si andavano maturando l’Uomo e l’Artista, con progressione inarrestabile. Oggi fantasia e disegno rappresentano il substrato naturale, le doti di fondo. Ma oggi c’è anche l’acquisizione coloristica, l’indagine socio psicologica, la raggiunta capacità di una sintesi espressionistica, tutta una verità di temi e di interessi che testimoniano di un eclettismo moderatamente inteso e sviluppato nell’ampio respiro di una tavolozza ricca di umori, estroversa eppure intimamente sofferta, discorsiva eppure analizzatrice. Questo dunque il Pettinicchi valido estroso, associante alla naturale forza disegnatrice una sensibile appropriata amalgama coloristica.
Dramma umano
Pettinicchi ha però il pregio di non ostentare certi realismi manierati, contenendo anzi l’espressione in termini più che decorosi che nulla tolgono all’efficacia dei significati e al valore poetico di talune immagini, (Crocifissioni, contadini, ritratti); artista dai drammi interiori, esprime sulle sue tele i problemi sociali e politici. La sua attenzione sensibile capta i vari moti dell’umanità sofferente, la miseria materiale e spirituale, come si può osservare nei suoi dipinti, che nel loro semplicismo, sono incisi d’angosciata solitudine e partecipazione alle vicende umane. Egli deliberatamente personalizza i colori e distorce le forme per evidenziare maggiormente i soggetti rappresentati, nelle loro caratteristiche essenziali, emozionali e sentimentali. I colori ora pungenti e vellutati, ora molli e transumanati, hanno una loro propria vita, poiché non ignora che i colori sono parte integrante e sostanziale dell’arte espressionista.☺
Non è facile imbattersi nell'arte di un passato recente e se ciò accade il merito va ascritto ad Antonio Pettinicchi e alla sua pittura. Molisano, è ricco di inconfondibili doti di estrosità, intelligenza e versatilità.
Non è facile imbattersi nell’arte di un passato recente e se ciò accade il merito va ascritto ad Antonio Pettinicchi e alla sua pittura. Molisano, è ricco di inconfondibili doti di estrosità, intelligenza e versatilità. Egli offre la sintesi prospettica di un’impostazione del problema delle arti figurative «oggi»: la sintesi di una pittura spiccatamente personale, la cui tematica a sfondo sociale, religioso trae origine dal temperamento dell’artista, immaginoso, istintivamente rivolto a una realtà proletaria, che, per chiari segni, si identifica con quella partenopea di formazione. Atmosfera che il Nostro preferisce, trasmettendo il messaggio critico sociale che vi è connesso.
Non c’è dubbio che nell’opera di Pettinicchi esiste una validità sorprendente: viene alla luce un discorso deciso e preciso, analisi profonda dell’Umanesimo di ieri in un testo contemporaneo. Il problema della miseria degli strati profondi è messo in evidenza nella cruda realtà. Il dramma esistenziale dell’uomo è vissuto nell’assoluta coerenza dell’identificazione uomo-artista, senza situazioni confusionali, ma con la consapevolezza di un messaggio per una società migliore.
Fantasia e disegno
Due aspetti di ordine diverso, tesi ad accostarsi, a fondersi, amalgamandosi e amalgamando il risultato in un assieme di rispetto. Così si andavano maturando l’Uomo e l’Artista, con progressione inarrestabile. Oggi fantasia e disegno rappresentano il substrato naturale, le doti di fondo. Ma oggi c’è anche l’acquisizione coloristica, l’indagine socio psicologica, la raggiunta capacità di una sintesi espressionistica, tutta una verità di temi e di interessi che testimoniano di un eclettismo moderatamente inteso e sviluppato nell’ampio respiro di una tavolozza ricca di umori, estroversa eppure intimamente sofferta, discorsiva eppure analizzatrice. Questo dunque il Pettinicchi valido estroso, associante alla naturale forza disegnatrice una sensibile appropriata amalgama coloristica.
Dramma umano
Pettinicchi ha però il pregio di non ostentare certi realismi manierati, contenendo anzi l’espressione in termini più che decorosi che nulla tolgono all’efficacia dei significati e al valore poetico di talune immagini, (Crocifissioni, contadini, ritratti); artista dai drammi interiori, esprime sulle sue tele i problemi sociali e politici. La sua attenzione sensibile capta i vari moti dell’umanità sofferente, la miseria materiale e spirituale, come si può osservare nei suoi dipinti, che nel loro semplicismo, sono incisi d’angosciata solitudine e partecipazione alle vicende umane. Egli deliberatamente personalizza i colori e distorce le forme per evidenziare maggiormente i soggetti rappresentati, nelle loro caratteristiche essenziali, emozionali e sentimentali. I colori ora pungenti e vellutati, ora molli e transumanati, hanno una loro propria vita, poiché non ignora che i colori sono parte integrante e sostanziale dell’arte espressionista.☺
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