molise spendaccione    di Riformista85
30 Dicembre 2011 Share

molise spendaccione di Riformista85

 

L’illusione di un nuovo Eden in un sistema economico liberista è svanito. Lo psiconano, che non si era per anni preoccupato della condizione di vita degli Italiani ed aveva continuato a sostenere che tutto andava bene, nel momento in cui sono state toccate le sue aziende, si è dimesso lasciandoci in una condizione preoccupante, derisi dall’intera Europa.

Il lavoro che spetta al nuovo presidente del Consiglio, Mario Monti, non è semplice perché dovrà superare, prima di tutto, le riserve della casta e dei partiti. Sentire ora i parlamentari della lega protestare e fare sceneggiate alla Camera e al Senato è sconvolgente, come se questi fenomeni non siano stati loro, in combutta con Berlusconi e con il loro amico Tremonti, a causare e a portarci nel baratro.

Stiamo provando a risalire la china, con il sacrificio di tutti. La voragine del debito pubblico, però, non è imputabile solo ai costi della politica, che sicuramente ha inciso notevolmente, ma al sistema Italia. La Chiesa oggi dovrebbe scomunicare chi non paga le tasse, gli evasori fiscali e quelli che portano i capitali all’estero. È questa la prima vera piaga dell’Italia. Poi vengono i costi della politica e l’intero sistema che ne consegue. Non è tagliando le identità delle torri e i territori che si riducono le spese: questa è una proposta populista, senza veri effetti. Puntare il dito sulle Province è come sparare alla Croce Rossa. La questione su questi Organi non è in termini di spesa, ma in termini di compiti e funzioni. Se esse non hanno vere competenze, allora non hanno motivo di esistere, ma se esse sono funzionali a dare servizi ai cittadini, come dovrebbe essere, vanno considerate nella loro giusta dimensione.

Lo sperpero di soldi sta in Parlamento e in tutto l’apparato amministrativo connesso. Qui va usato il bisturi, senza mezze misure e ripensamenti. Non è solo questione di vitalizio, ma di tutto quello che comporta avere 945 parlamentari, tra Camera e Senato, gruppi politici, incaricati e segreterie.

Vale la stessa cosa sul piano regionale: la macchina che macina soldi è la regione e non i piccoli comuni o le province. L’inizio di legislatura sembra partito all’insegna del contenimento delle spese, ma ci sono ancora troppi rubinetti aperti. Un consigliere regionale oggi mette in tasca mensilmente 13.538,00 euro così suddivisi: euro 7.607 di indennità, euro 1.901 per rimborso spese, euro 1.880 per diaria ed euro 2.150 per il c.d. portaborsa. A queste somme vanno aggiunte quelle per i gruppi che, tra l’altro, non vanno rendicontate. Si può anche comprendere la costituzione di gruppi politici con una pluralità di soggetti, ma quelli monocellulari sono un assurdo che mangiano alle casse della regione Molise oltre un milione di euro l’anno. Nelle altre regioni non è possibile costituire gruppi monocellulari, ma i singoli consiglieri devono confluire in un unico gruppo misto proprio  per ridurre i costi.

Nella scorsa legislatura furono presentate diverse proposte di legge per ridurre le indennità dei consiglieri, ma mai portate in discussione con il consenso di tutti, anche degli stessi presentatori delle proposte. Incidere sulle indennità, modificare il sistema di costituzione dei gruppi, ridurre l’apparato burocratico-politico del Consiglio e degli Assessori è un imperativo categorico se non si vuole distruggere in via definitiva la regione Molise. Basta poco per attuare il contenimento della spesa e ridare moralità alla Politica: una delibera del Consiglio regionale.

Altro fiume di soldi viene sperperato per consulenze inutili e prive di significato. In un momento così difficile possono giustificarsi i contratti per i giovani, finalizzati a progetti e vere attività, ma sono immorali e gridano vendetta i contratti stipulati solo per ragioni elettorali, a personaggi  di infimo profilo culturale, professionale e organizzativo. La riconferma dell’ingegnere Vitagliano alla programmazione è in palese contraddizione con i proclami di riduzione della spesa fatti da Iorio. In questi anni sono stati sperperati milioni di euro della programmazione europea, senza che sia rimasto nulla sul territorio molisano.

Altro grosso contenimento della spesa deve derivare dalla cancellazione delle poltrone di organismi inutili: gli Enti di Promozione Turistica non hanno proprio nessuna ragione di esistere con un risparmio immediato per la regione di oltre 100 mila euro; lo stesso ARSIAM, che non svolge alcuna azione promozionale, oggi è solo un carrozzone mangia soldi. Una serie di  incarichi potrebbe essere cancellata: il tutore dei minori, la consigliera di parità, il difensore civico. Altri centinaia di migliaia di euro potrebbero essere spesi per i bisogni della gente e delle famiglie.

La sanità e il sistema dei trasporti vanno ripensati  integralmente, se si vogliono risparmiare soldi e dare servizi ai cittadini. Il modello degli anni passati, nella sanità, ha creato debito e servizi di scarsa qualità. La mancata attuazione di un piano sanitario regionale, serio e concreto, ha fatto solo aumentare il debito con l’obbligo di aumentare l’IRAP, il carburante, le aliquote locali dell’IRPEF.

Il sistema dei trasporti è stato pensato per arricchire le autolinee e non per i cittadini; ora che le risorse sono sensibilmente ridotte si stanno facendo tagli senza tener conto delle esigenze di coloro che vivono nei paesi, ma solo delle casse delle autolinee.

Spendere per il bene comune e per i cittadini è la vera riforma che dovrebbe investire la politica, che passa per il ridimensionamento dei numeri e dei costi diretti dei politici che, però, per essere liberi e non succubi delle lobby, devono aver la giusta retribuzione. ☺

riformista85@libero.it

 

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