Noi che…
10 Novembre 2020
laFonteTV (3191 articles)
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Noi che…

Noi che ci possiamo raccontare; noi che, giocando con i ricordi, possiamo dire io c’ero; noi che abbiamo una casa o ne abitiamo una potendone pagare l’affitto; noi che riusciamo ad arrivare a fine mese, anche sostenendo i nostri figli e/o amici in difficoltà; noi che nella nostra professione abbiamo cercato di dare il meglio, affrontando “anche” censure e provvedimenti disciplinari; noi che possiamo ricordare con nostalgia passioni ed amori che hanno tracciato i nostri percorsi di vita; noi che continuiamo ad amare la vita, nonostante gli anni che passano e che ci avvicinano a quel naturale passaggio in un oltre sconfinato; noi che riusciamo ancora a ritenere che la solidarietà verso il comune fratello che cerca un futuro migliore sia una ricchezza per le nostre emozioni; noi che, guardati con benevolenza dalla vita, e che godiamo di salute, possiamo programmare avventure nei territori della vita; noi che possiamo abbracciare il nostro cane e che riusciamo a comprendere le sue reazioni anche quando ci lascia segni visibili sulle nostre braccia; noi che possiamo evitare di indossare la mascherina perché abitiamo in campagna; noi che abbiamo scelto di lasciare il televisore in soffitta e ne facciamo consapevolmente a meno; noi che non siamo tracciati dalle ricerche di mercato del lavoro, ma che, da pensionati, siamo una risorsa nel mercato; noi che alla domanda: ma chi siete? possiamo rispondere ancora con un io sono! e che siamo fatti di pasta umana capaci di sorridere delle nostre contraddizioni perché le vediamo, le riconosciamo e non ne abbiamo paura, anzi le condividiamo; Noi che non abbiamo paura, neanche di sorella morte, come raccontato da santi religiosi e laici, perché Lei non ci spaventa, almeno razionalmente. Chissà se, quando busserà alla nostra finestra, avremo la lanterna accesa ed il cuore in pacenoi che abbiamo nel cuore una “spes contra spem” che sia possibile un mondo umano. Sì, perché, per noi, la crisi è rappresentata da quello scalino sul quale abbiamo appoggiato il nostro piede incerto se salire sul successivo o tornare al precedente.

Intanto osserviamo con un sereno distacco le vicende di quei tanti noi affannati nel quotidiano del vivere.

Adagiati sul nostro passato, vediamo nettamente che il mondo è in crisi, certamente non a causa di un virus pandemico. Una crisi “vecchia” che ha allontanato uomini e donne da quell’equilibrio uomo-natura, dove non è vero che siamo lupo uno degli altri, anche perché il lupo ci insegna ben altro. Semplicemente abbiamo determinato, inconsapevolmente e distratti ideologicamente, le diseguaglianze che facciamo fatica a riconoscere. Una diseguaglianza nella distribuzione di risorse e ricchezza, determinata anche dalle nostre involontarie connivenze.

Dalla mia stanza-studio, guardando fuori, davanti al mio punto di vista ho un albero di fico, una scala per raggiungere e raccogliere i fichi più in alto ed un esteso sfondo che, alla sera, si colora della luce del cielo e delle tante piccole luci ed ombre delle zone e paesi limitrofi e lontani. Insieme alle luci di vita, osservo anche le ombre: ombre sulle paure, sulle speranze e nostalgie di ieri, sui sogni non realizzati ed ombre anche sulle certezze degli anni, dicono, di saggezza. Sarà saggezza la poltrona dalla quale osservo il crepitare del fuoco del mio camino scorrendo le immagini del mio cammino, lasciandomi cullare da quelle luci e colori?

Nuove ragioni, nuovi scenari del nostro mondo, probabilmente, mettono in discussione il noi di cui sopra. Cosa raccontiamo ai nostri ragazzi? Il noi di ieri, quando loro sono immersi nell’incerto oggi e domani? Diciamo loro che è responsabile “mascherarsi” per tutelare loro e noi? Da cosa? Dall’incoronato virus, certo. Ma loro cosa ci chiedono? Forse è il tempo di un anno sabbatico mondiale dove questi nostri ragazzi descrivano il mondo nuovo e rinnovato che anche noi abbiamo sognato.

Penso che sia necessario ormai quell’auspicato reddito unico di cittadinanza europeo, come già abbozzato in alcune nazioni, che renda i nostri “giovani” partecipi, attivi e responsabili, insieme alla riforma atavica della pubblica amministrazione, rimodulando, in modo proporzionale, responsabilità e retribuzioni di parlamentari e dirigenti nazionali ed europei. Potrebbe essere la prima grande operazione? Sicuramente si!

Il Virus incoronato ha evidenziato che è possibile trovare le necessarie risorse: Queste ci sono e c’erano!

Aprire i “Sesamo” delle finanze riposte nei vari forzieri, depositati in grotte conosciutissime, è la nuova frontiera che la Politica, i rappresentanti democratici, devono necessariamente percorrere per evitare al mondo una regressione che eviti l’homo homini lupus, ove il lupo non ha alcuna responsabilità. Responsabilità, invece, che è in carico esclusivamente alla politica di ieri e di oggi, accondiscendente alle connivenze con i signori dei denari, delle guerre, dello sfruttamento e delle nuove speculazioni, che ha tagliato le ali ad una Politica di servizio “democratico”, facendola diventare serva di clientele e privilegi nonché ostaggio dei padroni dei denari. E … basta (!) con il noi ce la faremo, con l’andrà tutto bene, con i bollettini quotidiani sull’andamento del virus: è necessario fare subito le riforme che ridiano fiducia nella Politica e Speranza ai tanti ragazzi e Popolo di questo pianeta martoriato da interessi speculativi nonché offeso da trattati e Costituzioni scritti e non rispettati.☺

 

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