Non governa la speranza
8 Giugno 2018
laFonteTV (3191 articles)
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Non governa la speranza

Il gioco delle illusioni accompagna spesso le nostre vite mentre i drammi esistenziali individuali si consumano, talvolta in modo tragico, quando la speranza tradisce le aspettative e viene delusa. Ma, è d’obbligo che la propria speranza di vita e di sogni non venga riposta nelle mani di altri, in particolare non è cosa da depositare nelle mani del politico di qualsiasi colore e/o ideologia.

La politica di ieri, quella da me conosciuta, era molto ideologica e scientifica. Ho avuto una sola tessera nel secolo scorso, quella del PdUP, qualcuno forse lo ricorderà il Partito di Unità Proletaria. Alle riunioni, in via Cavour a Roma, dovevo andarci con il vocabolario e prendere appunti per studiare! Quella di oggi, apparentemente, lo è un po’ meno e somiglia molto di più al tifoso delle curve, che ne sa sempre una in più dell’allenatore, mentre direttori sportivi, manager e presidenti osservano strategicamente i “loro conti”, che sono “quelli che contano”!

Ieri sapevamo molto sul partito e sui suoi componenti. Oggi nonostante i social, prima ci raccontano una cosa e poi ci dicono che si tratta di una bufala; poi ancora, modificano le espressioni del giorno prima, secondo convenienze strategiche ieri rimproverate agli altri! “Diciamolo veh, diciamolo, mi richiama molto quello di Arcore, che, diciamolo, li ha preceduti di molto ed oggi continua a giocare con carte spaiate!”

Mi auguro che la finestra aperta sul possibile governo dai due dicentesi vincitori delle elezioni (al punto che nessuno dei due vincitori è “vincitore” in grado di governare, se non mettendo pezzi di cerini per fare il cerone in quel di Arcore! Chiaro, senza coinvolgerlo, ci mancherebbe! Anzi quello ha fatto sapere che non farà sconti a nessuno perché starà all’opposizione con quelli del PD e con quegli altri dispersi di cui qualcuno di Sinistra. Insomma farà il padrone di casa dai banchi dell’opposizione sorvegliando i pezzi della sua coalizione che giocano a fare gli statisti), la finestra, dicevo, mi auguro che venga spalancata e che i due pezzi di politica, che “insieme” hanno i numeri per governare, governino! … magari rispettando la Costituzione, ammesso che la conoscano non solo nelle parti di comodo.

La Lega Nord di ieri, con i medesimi uomini della Lega Salvini di oggi, ha già avuto un’esperienza di governo di cui un po’ tutti hanno dimenticato gli effetti. Il M5stelle è nuovo ad esperienza di governo, ma ha determinato un’aspettativa ambiziosa per le persone, per i conti pubblici e per l’Unione Europea: le persone illuse con captatio benevolentiae, difficilmente riescono poi a gestire i drammi della delusione (il rischio per la loro salute, a me, appare reale, così come le possibili reazioni); i conti pubblici, per chiunque governi, diventano una forbice inclemente per la realizzazione dei sogni, che altri hanno già trasformato in realtà per pochi e questi pochi occupano prevalentemente l’apparato statale e vertici economici (non mi pare scontato che li faranno lavorare con forbici e trattori, tralasciando codici, codicilli e virgole); l’Europa ha già messo da tempo dei paletti e concesso delle note di credito, per non parlare poi degli esattori internazionali, che non staranno certo a guardare un Italia aspirante Nazional Babbo Natale. Più facile che Babbo Natale decida di rinascere Renna!

Eppoi”, decisamente mi appare cosa strana che M5stelle, con una rappresentanza parlamentare votata sulla loro piattaforma, che chiamano di democrazia diretta, voglia far ricorso ancora alla rete, naturalmente dopo le “Forche Caudine” del Grillo ed associati, che del Sud non sono, per approvare un contratto di governo, “rivisitato con il consociato del Nord”, per cui ci sono degli eletti. Eletti per far cosa? Per “obbedire” ad una rete che li ha eletti a rappresentarli? Qualcosa non mi torna, soprattutto il silenzio dei “cavalieri eletti in Parlamento di cui molti di quel Sud da cui le Caudine Forks ”. … ed il baldo Fiorentino inviso aveva manie autoreferenziali? Mah

Per preparare l’orto alla semina per il possibile raccolto estivo, non ho chiesto aiuto ai politici e se non vado a zappare, ho l’impressione che i meloni li dovrò comprare! La Meloni della politica, prima ha detto no; poi ni; appresso viene consultata; l’altro ieri era invisa al grillino DOC e, sicuramente, dopodomani, se non ci saranno poltrone, starà sui banchi dell’opposizione.

Che la politica fosse “arte di mediazione” lo sapevo. Che qualcuno lanciava strali e saette agli inciuci degli altri, l’ho sentito. Che nelle squadre di governo ciascuno ha cercato di portarsi “quadri di riferimento”, era cosa nota, osteggiati e criticati dai nuovi che avanzavano. Che lo facciano anche i nuovi, scartando quei nomi inclusi nel mazzo di carte preelettorale, decisamente mi sembra contradditorio e poco rassicurante, soprattutto constatando, come il Mattarella Presidente ha correttamente e decisamente lor ricordato, che in Italia, per Costituzione e non per briga di un Presidente, questi non è un notaio.

Spes contra Spem, nelle attuali condizioni e contesti, diventa un leitmotiv d’obbligo, ma, occhio al rischio, qui si rosica ab limitum et ad libitum le speranze collettive di un Popolo che, purtroppo, dal mio punto di vista, è rimasto un po’ troppo sulla curva e si autoelogia in selfie autoreferenziali con la segreta speranza di vincere al superenalotto, lotto e simili, magari con una propiziatoria “graffiata” anche sulla scheda elettorale.☺

 

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