Odissea molisana, la politica alla deriva a ridosso delle elezioni
16 Ottobre 2017
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Odissea molisana, la politica alla deriva a ridosso delle elezioni

Ulisse “Nessuno” Di Giacomo

Qualcuno ci ha fatto notare che all’eroe dell’Odissea, nell’ultimo numero de “la fonte”, abbiamo dedicato solo poche righe, nonostante il prode navighi nelle acque agitate della politica da diversi anni. In verità il sen. Di Giacomo, Ulisse di nome, non ha un grande appeal, né con l’elettorato, né con l’opinione pubblica; le sue origini socialiste, purtroppo, lo rendono ancora più antipatico di quanto egli in realtà non sia, tuttavia, come da vulgata, non c’è uomo di successo che non abbia dietro di sè una donna, intelligente, forte, ambiziosa e di potere: è lei il vero motore del centrodestra che fissa l’agenda politica dagli schermi di Telepetescia. L’ex governatore Iorio, che queste cose le sa, lo ha nominato assessore alla sanità, senza neanche esporlo al giudizio dei cittadini. Lo stesso Berlusconi, nel 2011, ha optato per il seggio senatoriale della provincia di Isernia, convinto che a rappresentare l’alto Molise non vi fosse Nessuno.

L’ultimo assessore alla sanità con potere di firma

In pochi se lo ricordano, ma l’ ultimo assessore regionale alla sanità, con i poteri di firma, è stato proprio lui. Quelli nominati dopo di Ulisse avevano la delega e lo stipendio ma non i poteri. Se un giorno i Molisani sentissero il bisogno di farsi risarcire, a causa della pessima offerta sanitaria che l’Ente Regione fornisce loro, è a lui che dovranno rivolgersi. A maggio del 2008, prima di lasciare l’assessorato per traslocare al senato della repubblica, “il mitico” dichiarò: “La regione Molise è l’unica, delle cinque interessate dal piano di rientro per il riequilibrio del deficit sanitario, ad avere i conti a posto”, ed ancora, “la verifica trimestrale sui conti e sull’andamento economico in sanità della regione Molise ha dato esito positivo, confermando che i costi sono in linea con le previsioni contenute nel Piano operativo di rientro”. Appena un anno dopo la nomina a senatore, le sue esternazioni furono smentite addirittura dal governo Berlusconi, il quale fu costretto, a causa del deficit crescente, a commissariare la sanità molisana che da sola impegna circa l’80% del bilancio regionale. Da allora, è Roma ad occuparsi del nostro sistema sanitario, la qual cosa significa che l’ottanta per cento dell’autonomia regionale è andata a farsi fottere, con buona pace di tutti quelli che si farebbero uccidere, si fa per dire, pur di salvare Poste, Tribunali e Prefetture.

Il senatore tra i “professionisti” dell’antimafia

Negli ultimi quattro anni e mezzo, il senatore di Carovilli ha sostenuto il governo di centrosinistra insieme al suo omologo di Campobasso e, sempre insieme a lui, in queste ultime settimane, ha scoperto che in Molise c’è la mafia. L’intera delegazione parlamentare ha deciso di combatterla a colpi di interrogazioni. Il senatore Ruta, che è il più scaltro di tutti, si è rivolto addirittura ai sindaci molisani, così, tra atti parlamentari e delibere comunali, la mafia non ha scampo. Altro che vitalizio darei a questi signori! A loro, per il bene del paese, andrebbe comminato un DAPAR -divieto di accedere a manifestazioni parlamentari – a tempo indeterminato. Per combattere il malaffare c’è bisogno di cultura e di lavoro – argomenti che fanno venire l’orticaria ai neofiti dell’antimafia – non delle chiacchiere da campagna elettorale.

Paolo Di Laura Frattura: da Forza Italia al Pd

Nell’ultimo numero della rivista abbiamo promesso di raccontare la storia di Paolo, dalla beatificazione alla scomunica e non vorremmo mancare di parola. Non si tratta ovviamente di Paolo di Tarso ma di Paolo Frattura, anche lui folgorato sulla via che porta al PD. Le elezioni regionali del 2011 sono state sicuramente, almeno per il centrosinistra, un banco di prova per la scelta del candidato presidente col sistema delle primarie. Danilo Leva, segretario del PD molisano e Roberto Ruta, capo di Alternativa, a seguito delle numerose sconfitte elettorali subite, dopo aver consumato una intera classe dirigente, in preda a una crisi di nervi, tentano il colpaccio: proporre, alle primarie del centrosinistra, un uomo che fino ad allora ha militato nel campo avverso – quando non puoi battere il nemico, allèati con lui – nella speranza che lo stesso, oltre al curriculum, portasse con sé anche l’esercito. Proposte come queste vengono in genere rispedite al mittente anche dal circolo delle bocce ma non dalla segreteria del PD e tantomeno dalla direzione. Nel partito di Leva, sono il toccasana al persistente vuoto pneumatico che regna indisturbato da anni.

Le precedenti primarie del Pd

Forti e numerosi sono arrivati i concorrenti. L’ex presidente della provincia di Campobasso, D’Ascanio, l’ex presidente del consiglio regionale, D’Ambrosio, l’ex segretario regionale della CGIL, Petraroia, che stanno in politica da quando avevano i calzoni corti, non si sono accorti del trucco o erano della partita? Quanto al leader di Costruire Democrazia, Massimo Romano, viene da chiedersi: ma dov’è finita la sua perspicacia in questa partita? La Sinistra radicale, sempre in linea con le iniziative di Ruta, per non creare problemi a Leva, che fa? Rinuncia a far parte del tavolo delle primarie. Eppure, partecipando alla giostra, potrebbe opporre delle condizioni di merito, dicendo, per esempio, che… i valori non si negoziano. Preferisce, invece, restare pura e dura per non rischiare di ritrovarsi a sostenere, in caso di vittoria, un candidato forza italiota. Poi, quando il rischio diventa certezza, non esita neanche un attimo ad allearsi col “centrosinistra” del forzista Paolo Di Laura Frattura. “Il senso di responsabilità verso il popolo della sinistra ci impone di combattere insieme le forze neoliberiste…”, è questa la solita solfa che giustifica ogni porcata: veramente stucchevole.

Nel prossimo numero..

Per farla breve e darci appuntamento al prossimo numero, anche in questa tornata elettorale i due campioni della sconfitta, Ruta e Leva, riconfermano la loro naturale inclinazione a perdere. Lo 0,75 % è la distanza che riconferma Iorio alla guida della regione.☺

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