oltre la siepe
1 Ottobre 2010 Share

oltre la siepe

 

È venuta maturando dall’autunno del 2008 l’idea di creare una Fondazione di Comunità in Molise. I primi passi sono stati compiuti dal Forum del Terzo Settore della nostra regione che si è giovato delle esperienze già presenti in Italia e diffuse soprattutto nelle aree territoriali del nord e del centro. Al momento hanno aderito, in qualità di soci fondatori, il Forum del Terzo Settore, le quattro diocesi molisane e due esponenti dell’imprenditoria. Giovani preparati e disposti ad impegnarsi per iniziare una stagione che si apra allo sviluppo e all’innovazione sul nostro territorio sono scesi in campo nel gruppo promotore.

La fondazione ha lo scopo di promuovere la crescita endogena del territorio che fa riferimento al principio che pone alla base dello sviluppo l’iniziativa e l’intraprendenza di quanti vi risiedono. I valori di riferimento sono centrati sulla solidarietà e il reciproco sostegno, a partire dai più deboli, la salvaguardia dell’ambien- te, la valorizzazione dei talenti e l’incentivazione della intraprendenza di singoli e di gruppi per il perseguimento del bene comune, dello sviluppo del territorio, con finalità volte al miglioramento della qualità della vita nell’intero Molise.

Le strategie da adottare si basano sul principio di sussidiarietà sancito dall’art. 118 della Costituzione che riconosce l’autonoma iniziativa dei cittadini singoli e associati. Esso verrà tradotto in linee progettuali e concrete prassi volte a dare spazio alla ricerca  e all’innovazione nel campo lavorativo e nella individuazione di nuove opportunità nell’assistenza, nell’im- presa e nella valorizzazione del patrimonio storico, culturale, paesaggistico e agroalimentare.

Le finalità e le strategie assunte dalla fondazione troveranno fondamento nella promozione e nel consolidamento di un tessuto di relazioni al proprio interno, ricorrendo anche allo scambio di esperienze di partenariato con agenzie operanti in altri contesti territoriali.

Queste in sintesi le linee strategiche che si tradurranno in concreti progetti da attuare sul territorio.

– Avviare un’azione sistematica di informazione e di stimolo rivolta alla popolazione residente per far intendere ai cittadini che è in loro potere determinare i cambiamenti all’interno del territorio.

– Accogliere istanze e fornire risposte concrete ai bisogni che affiorano tra la gente.

– Sollecitare iniziative volte al cambiamento delle situazione di stasi, come pure alla valorizzazione delle risorse presenti e spesso lasciate all’abbandono.

– Coinvolgere i soggetti direttamente interessati nella individuazione e nella stesura dei progetti e nell’opera di sostegno nella loro realizzazione,  promuovendo la cultura della donazione.

– La raccolta fondi deve essere indirizzata al coinvolgimento di singoli cittadini, famiglie, parrocchie, scuole, associazioni, imprese, e ogni altro soggetto sensibile al tema della rivitalizzazione delle comunità locali con strumenti che mirano a sollecitare la partecipazione di tutti e l’iniziativa operosa di ciascuno per accrescere l’indice di qualità della vita.

– I progetti possono anche essere “nominativi” e assumere il nome di chi se ne è fatto promotore: semplice cittadino, famiglia, associazione, municipio…

– Le raccolte fondi vanno promosse per l’attuazione di iniziative e progetti che possono riguardare l’intera comunità o specifici ambiti territoriali relativi a: assistenza, solidarietà, cooperazione, giovani, terza età, ambiente, turismo, cultura, ricerca e innovazione. È lo statuto della fondazione che ne delinea il quadro.

– Soggetti particolarmente sensibili a tali iniziative sono i molisani nel mondo, soprattutto quelli che palesano un forte richiamo alle radici di cui riscoprono ancora segni concreti di presenza nelle comunità di loro provenienza.

– Nei confronti della politica le fondazioni di comunità assumono un ruolo di piena autonomia che va oltre la contrapposizione e la sudditanza e alimenta un rapporto dialogico che ha a suo fondamento un’etica che si applica ad ogni soggetto che si muove nell’ambito del sociale e che si sottrae a interessi di casta, di gruppi autoreferenziali, di  nicchie, per dare vita ad un fermento che, a partire dal basso, aspira al recupero e al consolidamento della cultura di comunità volta all’attuazione del bene comune.  

La cultura di comunità implica diritti e doveri, corresponsabilità, reciprocità e disponibilità alla mediazione di conflitti. Aiuta a compiere una svolta epocale, fortemente sollecitata da persone e gruppi che non reggono più lo spettacolo di cronaca nera e ferocemente litigiosa che ci effonde morbosamente matrigna TV giorno dopo giorno. E, in prevalenza, questo spettacolo ci proviene da soggetti che dovrebbero invece testimoniare  l’impegno e la costanza nella ricerca di soluzioni ai problemi che riguardano individui, famiglie e gruppi fortemente segnati da una crisi che non investe solo gli spazi dell’economia ma che imperversa su questioni che toccano l’identità stessa della persona. ☺

 le.leone@tiscali.it

 

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