Parco transumanza
12 Febbraio 2020
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Parco transumanza

Lo scorso 21 Dicembre, nel Comune di Sassinoro (BN), si è svolta l’assemblea annuale della Consulta del Matese, l’organismo che rappresenta tutte le associazioni ambientaliste, sociali, sindacali e di categoria che intendono promuovere e sviluppare tutto quanto relativo al Parco Nazionale del Matese, per legge recentemente istituito. Al momento i soggetti aderenti sono più di 70, ognuno dei quali portatore delle proprie specificità e competenze, nel mondo delle scienze, in quello dell’ambiente, nel sociale e delle professioni.

In apertura dei lavori il coordinatore Vincenzo D’Andrea, dopo aver ricordato quanto, nei primi due anni di attività, l’organismo ha prodotto, ha anche ottenuto l’unanime consenso nel proporre una più organica strutturazione del consesso, soprattutto al fine di un più snello funzionamento dello stesso, specialmente quando risulta necessario assumere decisioni in tempi contenuti.

Tra i vari impegni, che al momento la Consulta è chiamata ad affrontare e che prima di tutto ha bisogno di sostegno e attenzione, c’è quello che riguarda la perimetrazione del territorio ricadente nel Parco. È un’operazione di grande rilevanza, ai fini delle modalità e delle attività che all’interno dell’area potranno e dovranno essere svolte.

Tra i vari contributi, da parte dei rappresentanti delle associazioni costituenti il sodalizio di sintesi, quello presentato dalla SIGEA si è soffermato, tra l’altro, sull’importante, recente riconoscimento da parte dell’UNESCO del fenomeno della Transumanza, quale patrimonio immateriale dell’umanità. Esso, nel caso di specie, è quanto mai correlato al Matese, tenuto conto che uno dei percorsi più significativi, attinenti agli storici trasferimenti di bestiame, è proprio il tratturo Pescasseroli-Candela che lambisce e corre parallelamente all’intero versante nord orientale del massiccio matesino.

A tale proposito è stato anche ricordato che, in occasione dei due convegni promossi dalla stessa associazione, negli anni 2015 e 2016, sempre per la valorizzazione del Parco, erano stati previsti e sollecitati almeno due importanti iniziative. La prima diretta ad un D. L. Regionale, per la promozione del Patrimonio Geologico e Speleologico del Molise, l’altra, per la messa in atto delle procedure relative al riconoscimento, proprio da parte dell’UNESCO, del massiccio del Matese, quale Geoparco. I promotori ritenevano e continuano a ritenere che il territorio in oggetto ha tutti i requisiti che possono permetterne la collocazione nel particolare elenco. Riconoscimento che rafforza, ulteriormente, il ruolo attivo che un territorio di qualità può svolgere verso il suo stesso sviluppo economico, nel realizzare un impatto positivo sulle condizioni di vita dei suoi abitanti e sull’ambiente.

Parco, Geoparco e Transumanza possono e devono diventare un unicum, a partire proprio dall’insieme delle risorse naturali e culturali presenti, quali quelle geologico-geografiche e botanico-zoologiche, oltre alle storico-archeologiche ed economico-sociali.

Si rende necessario, dunque, in tempi contenuti, la messa a punto di una serie di carte tematiche, con relative schede illustrative, che possano permettere al visitatore, occasionale e non, di poter agevolmente soddisfare le sue esigenze e i suoi interessi nel più vasto e possibile panorama di tutte le risorse locali disponibili. ☺

 

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