quale futuro?
1 Ottobre 2011 Share

quale futuro?

 

È partita la macchina elettorale. Se le liste a sostegno dei candidati presidenti sono pari, sette, maggiore è il numero dei candidati del centrodestra. Tutte le liste al gran completo con un totale di 168 candidati. Qualche vuoto nel centro sinistra, questo dato dovrebbe far riflettere le attuali dirigenze.

Da una prima lettura diversi quelli che hanno cambiato casacca: i consiglieri uscenti Incollingo e Chierchia transitati rispettivamente ad Alternativa e Partito Socialista. Roberto Ruta ha dettato le condizioni con la sua Alternativa per dire chiaramente chi comanda nel centro sinistra e per ritagliarsi lo spazio giusto e sicuro per una sua ricandidatura al Senato alle prossime elezioni politiche.

Molto più variegata la galassia del centro destra con la collocazione dei candidati fatta con grande regia. Fortissima la lista del PDL ma qualcuno degli uscenti sarà per forza di cose sacrificato, anche se tutti sperano nel gioco dei ripescaggi a seguito delle nomine  degli assessori. L’insignificante Di Falco è stato piazzato nella lista dell’UDC per dargli una evidente chance di rielezione: che farebbe senza l’indennità regionale? Progetto Molise imbarca ad Isernia Gabriele Melogli e Molise Civile ha come capolista Adelmo Berardo che spera di farcela a danno di Stefano Sabatini. Nella lista anche Costantino Manes Gravina, nella scorsa competizione nelle fila della Margherita. Povero Molise “civile” rappresentato da chi lo ha distrutto facendo piazzare e collocare pale eoliche ovunque, per la loro ottima resa finanziaria. Antonio Chieffo passa dalla Democrazia Cristiana al Grande Sud.  Un bel salto di qualità,  finalmente getta l’abitino del santo e mostra la sua vera faccia. Darà forza al movimento di Miccichè, l’uomo pulito e nuovo della Sicilia. Nell’ADC figura candidato Vincenzo Bizzarro, a garanzia dell’accordo stipulato tra Iorio e Patriciello. Con loro anche l’ex IDV Nicandro Ottaviano.

Molti hanno sperato in un cambio vero del centro sinistra, in una rinnovata stagione di ideali e di moralità. Ha vinto anche qui la logica del compromesso, altrimenti non si spiega il listino e soprattutto la candidatura di Oreste Campopiano.

Le liste della Destra e del movimento 5 stelle daranno la possibilità a molti di andare a votare, facendo diminuire l’astensionismo, tenuto conto che tra i due più grossi schieramenti non c’è molta differenza.

Ai candidati Presidenti poniamo sul tavolo alcune questioni e speriamo di avere risposte chiare e inconfutabili:

debito regionale: siamo al collasso. La finanza creativa dell’assessore Vitagliano ci ha portati sull’orlo del baratro. Lo spostamento dei soldi  da una parte all’altra è finito. Sono state dilapidate le risorse dei fondi europei in collaborazioni di varia natura e progetti inutili. Sono stati  stipulati mutui obbligazionari che hanno già indebitato i nostri nipoti. Tecnicamente l'emissione di questi titoli  porta nell’immediato ad un aumento delle entrate e tocca solo  lo Stato Patrimoniale. È una tecnica di ingegneria finanziaria e contabilità creativa che realizza, attraverso l'acquisto di prodotti finanziari, lo stesso effetto della contrazione di un debito ed è, in termini di flussi di cassa, ad essa perfettamente equivalente. In altre parole consente di contrarre debiti non contabilizzati, che finora hanno determinato “fallimenti”.

Costo della politica: siamo ai vertici della classifica, tra gli enti locali, per il costo della politica. Le indennità degli amministratori sono elevatissime e le spese gestionali tante. La ricerca spasmodica di fare liste è collegata anche alla norma finanziaria regionale che eroga contributi ai partiti che hanno rappresentanti in Consiglio in aggiunta alle indennità dei consiglieri, portaborse ecc. Per pudore e rispetto della gente, che non riesce ad arrivare a fine mese, questa legge dovrebbe essere la prima ad essere abrogata. E se non sarà fatto dal Consiglio regionale saremo noi a proporla con una petizione popolare.

Sanità: non è più possibile rinviare la problematica. Va pensata una nuova ed innovativa struttura territoriale sanitaria che tenga conto della configurazione del Molise, ma che elimini gli sprechi, le sovrapposizioni, i reparti costruiti solo per i primari e non per le necessità della gente. Programmazione: il programma dei fondi europei 2007 – 2013 sta esaurendosi. I cittadini, come abbiamo più volte denunciato, non hanno visto niente delle tante opere preannunciate; hanno solo preso atto che sono stati spesi soldi, tantissimi e inutilmente, per soddisfare la bramosia di poche persone. È possibile chiedere alla futura amministrazione regionale di sentire la gente, il popolo con assemblee locali, raccogliendo le necessità del territorio e non dei progettisti o delle agenzie legate a Tizio o Caio? Possiamo far conoscere come sono state spese le centinaia di milioni di euro avuti dall’Unione Europea? È possibile conoscere la spesa dei fondi FAS che dovrebbero servire per zone interne e disagiate? Per ora sappiamo solo che una parte dei fondi FAS, circa 70 milioni di euro, è stata bloccata dal Governo per il debito sanitario, così come è stata posta sotto sequestro la proprietà dell’azienda Pantano a garanzia del debito regionale sanitario. Vorremmo conoscere anche le altre cose, possibilmente positive. ☺

riformista85@libero.it

 

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