Quali opportunità?
6 Gennaio 2015 Share

Quali opportunità?

Eravamo nel bel mezzo del mese di luglio quando la Giunta regionale sorrise radiosa alla presentazione del piano Garanzia Giovani Molise perché doveva essere una risposta forte e giusta per evitare la continua fuoriuscita di linfa vitale per questa regione, un angolo di mondo in cui i giovani, privi di qualsiasi prospettiva, cercano un “punto di fuga” che permetta loro di divenire artefici del proprio futuro. Tanto interesse nei confronti di una misura prevista dall’Europa con YEI (Young Entrepreneurs Initiative) che vede l’Italia fra uno dei maggiori beneficiari, in attesa che le iniziative poste in essere potessero portare i frutti sperati.

Per essere sicuri che tutto funzionasse per il meglio venne anche costituita una task force – ne abbiamo parlato in uno dei precedenti articoli – nella quale ha un ruolo importantissimo l’Agenzia Molise Lavoro. Riesce difficile non sottolineare che circa un anno fa la regione aveva mostrato chiaramente l’intenzione di liberarsi di questo ente strumentale; nonostante fosse stato appena effettuato un concorso non privo di critiche, evidentemente ha prevalso la logica secondo la quale se non riesci a sbarazzarti di qualcosa è meglio sfruttare che essere sfruttati.

La novità di questa operazione è nella delibera 660 nella quale si legge: “preso atto di alcune necessità di rimodulazioni e richieste di modifiche evidenziate nel corso dell’attuazione del Programma, che derivano anche dall’insieme delle indicazioni ricevute e che possono ricondursi, unitamente ad una sintetica motivazione a:

– opportunità di allargare il più possibile la platea di giovani NEET tra 15 e 29 anni, in riferimento ai quali attivare le opportunità definite nel Programma, nel rispetto dei tempi previsti; il numero di soggetti profilati, al momento, rappresenta ancora una percentuale sul totale poco significativa, per la quale non è opportuno attivare ora le procedure di assegnazione, riservate ai soli soggetti profilati, rischiando di coinvolgere un target troppo ristretto sul totale;

– decisa accelerazione, quindi, dell’attività di profilazione, per raggiungere un valore significativo, indicativamente superiore al 20% del totale, attraverso un coinvolgimento ed una implementazione più forte del ruolo di ARML, in relazione ai Centri per l’Impiego e ad altri soggetti eventualmente coinvolti e di un rafforzamento generalizzato dell’attività delle politiche del lavoro;

– ricerca di una maggiore qualità, diversificazione e completezza dell’offerta delle singole Misure al fine di ottimizzare concretamente le attività ed ampliarne l’orizzonte di interesse;

– allargamento dei protocolli operativi per raggiungere la dimensione più ampia di imprese da coinvolgere e di opportunità più elevate per i giovani, anche in relazione all’incremento da raggiungere di soggetti coinvolgibili”; e tanto altro ancora.

Verrebbe il dubbio che la montagna possa aver partorito il topolino. Ma viene anche il dubbio che la sopravvivenza della ARML sia stata determinata dalla necessità di dotarsi di paletta adatta ad un’operazione così delicata. La situazione, adesso, è tutta in mano agli uomini migliori: l’assessore Petraroia e l’ing. Pillarella, il vero factotum della Regione Molise. Riusciranno i nostri eroi a convincere Ministero, ma soprattutto aziende e giovani molisani, della bontà delle rimodulazioni previste?

Ma se le opportunità per i giovani sembrano ferme nella nebbia, ancor più critica è la situazione delle pari opportunità. È di questi giorni la sentenza del Tar con cui è stata annullata la nomina della presidente della Commissione e di tutto l’ufficio di presidenza. Il tutto sembra sia legato alla mancata convocazione della consigliera di parità regionale da parte della presidenza del consiglio regionale alla riunione in cui si procedeva alla nomina della signora Crolla, come presidente della commissione, e delle due vice-presidenti. Sembra anche che la segretaria preposta all’invio delle convocazioni alla domanda: “Ma cosa prevede il regolamento per procedere alle nomine?” Abbia risposto: “Il regolamento? E dove sta il regolamento? Ho fatto quello che mi ha detto il dirigente!”. Garantire le pari opportunità partendo da questi presupposti potrebbe risultare arduo, ma viene qualche dubbio anche su tante altre procedure. ☺

 

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