Nel Marzo 2011, dai vari programmi di azione dell’Unione Europea, è stata adottata la Strategia Trasporti 2050, che mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro 2050, attivando azioni capaci di contribuire sia a ridurre sensibilmente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio, sia ad incrementare la mobilità e ad alimentare la crescita e l’occupazione. Si tratta di adottare una profonda trasformazione dell’attuale sistema europeo dei trasporti, mettendo in essere una complessa serie di misure, tendenti, tutte, tanto a limitare l’uso dei carburanti derivati dal petrolio, quanto a favorire l’impiego di carburanti rinnovabili. In particolare, è previsto che i carburanti convenzionali siano, entro il 2030, dimezzati, mentre l’uso di quelli sostenibili sia tale da coprire il 40% nel settore aeronautico ed una pari percentuale circa la riduzione delle emissioni di CO2 per i carburanti del trasporto marittimo.
Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 152 del 2006, la disciplina nazionale sull’inquinamento atmosferico ha subìto una radicale riformulazione. D’altra parte, risulta evidente che, negli ultimi vent’anni, si è registrato un forte progresso nell’azione contro l’inquinamento atmosferico, dovuto sia alla progressiva riduzione di combustibili inquinanti negli impianti di riscaldamento domestico, sia all’applicazione di nuove tecnologie di abbattimento delle emissioni.
Le tecniche di abbattimento delle emissioni gassose dei processi industriali variano a seconda delle tipologie delle sostanze inquinanti da rimuovere. La semplice rimozione di particelle pulverulenti, di medie e grandi dimensioni, costituisce una prima sgrossatura ovvero un trattamento preliminare dell’intera operazione. Seguono funzioni, i cui princìpi chimici e fisici sono tali da permettere di abbattere polveri sempre più fini.
Particolarmente interessante, sia per la sua azione decisamente efficace, sia per il relativo contenuto impegno economico da sostenere, è da segnalare una modalità, tuttora poco nota e altrettanto poco in uso, di disinquinamento, sia nei centri urbani all’aperto, sia in ambienti indoor, dei materiali contenuti nelle microparticelle solide sospese in atmosfera. È il caso di sostanze capaci, in presenza di luce, di accelerare processi chimici normalmente presenti in natura, in grado di decomporre gli inquinanti attivi, sia organici che inorganici, in prodotti inerti, evitandone l’accumulo in atmosfera e, quindi, sui manufatti urbani, sia statici che in movimento. L’esempio più significativo proponibile è il rivestimento superficiale di Palazzo Italia, luogo simbolico di Expo Milano 2015, ovvero la realizzazione di una pelle ramificata e liscia, dalla ridotta porosità, massiva e plastica al contempo, bella da toccare.
Tutto quanto detto prefigura che, da un lato, le politiche continentali sono indirizzate a contenere l’uso di combustibili fossili ovvero a bassi livelli di emissioni nocive e, dall’altro, che le modalità tecnologiche di contrasto alla pletora di inquinanti saranno ancor più sofisticate ed efficienti. Saranno, o per meglio dire lo sono già, sempre più necessari, da parte di noi tutti, comportamenti ad alto grado di adattamento e di controllo consapevoli dal basso, ancorché fondati su puntuali informazioni, scientificamente corrette.☺
Nel Marzo 2011, dai vari programmi di azione dell’Unione Europea, è stata adottata la Strategia Trasporti 2050, che mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro 2050, attivando azioni capaci di contribuire sia a ridurre sensibilmente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio, sia ad incrementare la mobilità e ad alimentare la crescita e l’occupazione. Si tratta di adottare una profonda trasformazione dell’attuale sistema europeo dei trasporti, mettendo in essere una complessa serie di misure, tendenti, tutte, tanto a limitare l’uso dei carburanti derivati dal petrolio, quanto a favorire l’impiego di carburanti rinnovabili. In particolare, è previsto che i carburanti convenzionali siano, entro il 2030, dimezzati, mentre l’uso di quelli sostenibili sia tale da coprire il 40% nel settore aeronautico ed una pari percentuale circa la riduzione delle emissioni di CO2 per i carburanti del trasporto marittimo.
Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 152 del 2006, la disciplina nazionale sull’inquinamento atmosferico ha subìto una radicale riformulazione. D’altra parte, risulta evidente che, negli ultimi vent’anni, si è registrato un forte progresso nell’azione contro l’inquinamento atmosferico, dovuto sia alla progressiva riduzione di combustibili inquinanti negli impianti di riscaldamento domestico, sia all’applicazione di nuove tecnologie di abbattimento delle emissioni.
Le tecniche di abbattimento delle emissioni gassose dei processi industriali variano a seconda delle tipologie delle sostanze inquinanti da rimuovere. La semplice rimozione di particelle pulverulenti, di medie e grandi dimensioni, costituisce una prima sgrossatura ovvero un trattamento preliminare dell’intera operazione. Seguono funzioni, i cui princìpi chimici e fisici sono tali da permettere di abbattere polveri sempre più fini.
Particolarmente interessante, sia per la sua azione decisamente efficace, sia per il relativo contenuto impegno economico da sostenere, è da segnalare una modalità, tuttora poco nota e altrettanto poco in uso, di disinquinamento, sia nei centri urbani all’aperto, sia in ambienti indoor, dei materiali contenuti nelle microparticelle solide sospese in atmosfera. È il caso di sostanze capaci, in presenza di luce, di accelerare processi chimici normalmente presenti in natura, in grado di decomporre gli inquinanti attivi, sia organici che inorganici, in prodotti inerti, evitandone l’accumulo in atmosfera e, quindi, sui manufatti urbani, sia statici che in movimento. L’esempio più significativo proponibile è il rivestimento superficiale di Palazzo Italia, luogo simbolico di Expo Milano 2015, ovvero la realizzazione di una pelle ramificata e liscia, dalla ridotta porosità, massiva e plastica al contempo, bella da toccare.
Tutto quanto detto prefigura che, da un lato, le politiche continentali sono indirizzate a contenere l’uso di combustibili fossili ovvero a bassi livelli di emissioni nocive e, dall’altro, che le modalità tecnologiche di contrasto alla pletora di inquinanti saranno ancor più sofisticate ed efficienti. Saranno, o per meglio dire lo sono già, sempre più necessari, da parte di noi tutti, comportamenti ad alto grado di adattamento e di controllo consapevoli dal basso, ancorché fondati su puntuali informazioni, scientificamente corrette.☺
Nel Marzo 2011, dai vari programmi di azione dell’Unione Europea, è stata adottata la Strategia Trasporti 2050, che mira a ridurre le emissioni di anidride carbonica nei trasporti del 60% entro 2050, attivando azioni capaci di contribuire sia a ridurre sensibilmente la dipendenza dell’Europa dalle importazioni di petrolio, sia ad incrementare la mobilità e ad alimentare la crescita e l’occupazione. Si tratta di adottare una profonda trasformazione dell’attuale sistema europeo dei trasporti, mettendo in essere una complessa serie di misure, tendenti, tutte, tanto a limitare l’uso dei carburanti derivati dal petrolio, quanto a favorire l’impiego di carburanti rinnovabili. In particolare, è previsto che i carburanti convenzionali siano, entro il 2030, dimezzati, mentre l’uso di quelli sostenibili sia tale da coprire il 40% nel settore aeronautico ed una pari percentuale circa la riduzione delle emissioni di CO2 per i carburanti del trasporto marittimo.
Con l’entrata in vigore del D. Lgs. n. 152 del 2006, la disciplina nazionale sull’inquinamento atmosferico ha subìto una radicale riformulazione. D’altra parte, risulta evidente che, negli ultimi vent’anni, si è registrato un forte progresso nell’azione contro l’inquinamento atmosferico, dovuto sia alla progressiva riduzione di combustibili inquinanti negli impianti di riscaldamento domestico, sia all’applicazione di nuove tecnologie di abbattimento delle emissioni.
Le tecniche di abbattimento delle emissioni gassose dei processi industriali variano a seconda delle tipologie delle sostanze inquinanti da rimuovere. La semplice rimozione di particelle pulverulenti, di medie e grandi dimensioni, costituisce una prima sgrossatura ovvero un trattamento preliminare dell’intera operazione. Seguono funzioni, i cui princìpi chimici e fisici sono tali da permettere di abbattere polveri sempre più fini.
Particolarmente interessante, sia per la sua azione decisamente efficace, sia per il relativo contenuto impegno economico da sostenere, è da segnalare una modalità, tuttora poco nota e altrettanto poco in uso, di disinquinamento, sia nei centri urbani all’aperto, sia in ambienti indoor, dei materiali contenuti nelle microparticelle solide sospese in atmosfera. È il caso di sostanze capaci, in presenza di luce, di accelerare processi chimici normalmente presenti in natura, in grado di decomporre gli inquinanti attivi, sia organici che inorganici, in prodotti inerti, evitandone l’accumulo in atmosfera e, quindi, sui manufatti urbani, sia statici che in movimento. L’esempio più significativo proponibile è il rivestimento superficiale di Palazzo Italia, luogo simbolico di Expo Milano 2015, ovvero la realizzazione di una pelle ramificata e liscia, dalla ridotta porosità, massiva e plastica al contempo, bella da toccare.
Tutto quanto detto prefigura che, da un lato, le politiche continentali sono indirizzate a contenere l’uso di combustibili fossili ovvero a bassi livelli di emissioni nocive e, dall’altro, che le modalità tecnologiche di contrasto alla pletora di inquinanti saranno ancor più sofisticate ed efficienti. Saranno, o per meglio dire lo sono già, sempre più necessari, da parte di noi tutti, comportamenti ad alto grado di adattamento e di controllo consapevoli dal basso, ancorché fondati su puntuali informazioni, scientificamente corrette.☺
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