Rimborso ai terremotati
9 Settembre 2015 Share

Rimborso ai terremotati

Anche quest’anno i rimborsi delle bollette Enel ai terremotati, previsti dalla L. R. 19/2010, puntualmente non sono stati effettuati. La prassi/consuetudine di non concedere il dovuto agli aventi diritto, inaugurata dalla precedente amministrazione regionale, è fedelmente osservata e praticata (anche) dagli attuali amministratori che, incuranti di apparire peggiori dei loro predecessori, trascurano, nonostante le previsioni e gli stanziamenti contenuti nei vari bilanci, di erogare gli importi ai malcapitati. Questa prolungata omissione dei pagamenti permane da 5 anni [dal 2011 al 2015] ed ha superato oltremodo sia l’umana pazienza che qualsiasi immaginazione.

Nel 2014 i 50.000 euro previsti dalla “Finanziaria” regionale destinati alla concessione dei rimborsi, per quanto insufficienti allo scopo, non vengono liquidati e distribuiti durante l’anno ma soltanto “impegnati” il 31 dicembre 2014 con la Determinazione n. 241, che (oltre ad impegnare 3 soggetti: l’Istruttore, il Direttore del Servizio ed il Responsabile d’Ufficio) dopo aver valutato “l’opportunità e la convenienza economica”, visto e considerato una marea di leggi, atti e note, alla fine impegna la somma per il pagamento dei citati rimborsi. La “volontà politica” di restituire manifestata con l’approvazione del bilancio naufraga e muore con “l’impegno” di fine anno che, rivelatosi tentativo infelice a concretizzare, idoneo a soddisfare esclusivamente gli interessi del personale dipendente in quanto le valutazioni inerenti risultati ed obiettivi concorrono alla determinazione della retribuzione, di sicuro ha giovato a qualcuno. Nel 2015 il giochetto, di pari importo, continua: nuovo bilancio, altri 50.000 euro stanziati che aggiunti ai precedenti, contemplati quali “residui passivi presunti”, sommano a 100.000 euro.

Nel ricercare la ragione ostativa e giustificatrice di questa assurda situazione ci si imbatte nell’immaginario collettivo il quale suggerisce come soluzione l’ormai famoso slogan “Molise la Regione che non esiste” che mal si concilia con la realtà: il Molise esiste ed “è la regione amministrativa più giovane del Paese”, recita Wikipedia elencandone alcune caratteristiche ma non solo dal web giunge la prova dell’esistenza della nostra regione.

La relazione 2015 della Corte dei Conti, fonte autorevole ed ufficiale, evidenzia ulteriori particolarità e primati regionali non rinvenibili altrove.

La Relazione, che divulga i dati relativi al triennio 2011/2013, si intitola e tratta della spesa per il personale degli Enti territoriali. Scorrendo sommariamente le varie tabelle si apprende che il rapporto personale/popolazione relativo al Molise è pari a 3,59, questo dato [che pone il Molise al primo posto nell’elenco delle regioni ordinarie] sta a significare che per mille abitanti ci sono 3 dipendenti e mezzo a disposizione, quindi un dipendente regionale per 279 abitanti circa. “Una consistenza di personale sproporzionata alle dimensioni territoriali e alla popolazione di riferimento” rimarca la Corte ed aggiunge: “… che, in Lombardia, ogni dipendente regionale provvede alle esigenze di più di 2.000 abitanti in età lavorativa, laddove nel Molise lo stesso dipendente si occupa di 279 persone”. Altro primato della regione riguarda la variazione (+ 10,56) della spesa media per i dirigenti “dove emerge il solo dato in controtendenza del Molise”.

È estremamente arduo, a questo punto, sostenere l’inesistenza del nostro, inefficiente ma caro, Molise! Quanto poi ai “moliSani” anch’essi esistono e son talmente pochi che molto agilmente si possono tenere a mente. Pertanto le ragioni che hanno reso fantomatico ed inafferrabile il rimborso sono da ricercare altrove. Non rimane che affidarsi al caso o alla Provvidenza per chi crede, oppure fare una semplice segnalazione, senza formale istanza o “cartucelle” varie, alle Iene che perlomeno, qui in Molise, già conoscono la strada per ottenere la risposta “politica” circa le diverse discipline operanti in materia di rimborsi. ☺

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