se il corpo
20 Febbraio 2010 Share

se il corpo

Se il corpo è il racconto dell’anima, che racconto è mai quello di un malato come te? Un romanzo muto, un poema ermetico, un diario senza fronzoli, una tragedia senza coro, una morale senza favola…

Bastano tre lettere per rovesciare una montagna e farne un abisso, per sovvertire l’ordine naturale delle cose come se la notte entrasse nel giorno, per far franare vite, progetti, sogni, speranze, presente, futuro.

Il tuo male ha monopolizzato le nostre esistenze, ha curvato il tempo ai tuoi ritmi alternativi, ha piegato lo spazio alle tue indiscusse esigenze, ci ha lasciati confusi, frastornati, feriti in profondità, devastati. Ti ha reso prigioniero del tuo corpo e me tua prigioniera. Ti ha trasformato quasi in vegetale ma non è riuscito a distruggerti totalmente: ha lasciato intatto il tuo fascino, la tua tenerezza, la tua passione, perché nulla può sulla tua mente e sul tuo cuore.

In questo turbine dove il vivere s’intreccia al morire, dove la vita è già morte, sei bello come un Cristo e come Lui steso sul legno del tuo destino.

E Dio crocifisso, appeso al tuo capezzale, resta infelice e impotente davanti al nostro indicibile dramma.

              Dolores

eoc

eoc