sicurezza nelle scuole   di Antonello Miccoli
1 Dicembre 2011 Share

sicurezza nelle scuole di Antonello Miccoli

 

Il crollo della controsoffittatura nella scuola Leopoldo Pilla di Venafro ci riporta ad affrontare il tema della sicurezza delle strutture che ospitano i nostri ragazzi. Fino  alla morte dei 27 bambini della scuola di San Giuliano di Puglia, il problema della sicurezza nelle scuole non era avvertito come un’emergenza nazionale. Mentre oggi si registra la nascita di comitati di genitori in tutta Italia volti a contrastare la fatiscenza e la pericolosità dell’edilizia scolastica. Ma a fronte di una società civile che ha preso pienamente coscienza della necessità di rivendicare maggiori diritti di cittadinanza, si registra il persistere di una colpevole ed irresponsabile disattenzione: un deficit di interventi, di controlli e di monitoraggio che sempre più spesso mettono a rischio la vita dei nostri figli: i bambini di San Giuliano, come i giovani universitari morti nel crollo della casa dello studente dell’Aquila, costituiscono il simbolo di una Nazione incapace di tutelare la parte migliore del Paese.

Eppure  nelle scuole statali studiano e lavorano oltre 9 milioni di persone operanti in 42.007 edifici che, troppo spesso presentano criticità di diversa natura:

il 42% degli istituti non possiede il certificato di agibilità statica; il 15% non ha gli impianti elettrici a norma; il 29% degli edifici scolastici è privo del certificato di agibilità sanitaria; il 46% non ha scale di sicurezza; il 14,9% non ha porte antipanico; il 47,81% non ha il certificato di prevenzione incendi; il 20% non ha effettuato prove di evacuazione.

La stessa età dell’edilizia scolastica risulta essere sensibilmente vecchia:

il 14,97% è stato costruito prima del 1900; il 15,99% è stato costruito tra il 1900 e il 1940; il 37,84% è stato costruito tra il 1940 e il 1974; il 21,09% è stato costruito tra il 1974 e il 1990; il 10,12% è stato costruito tra il 1990 e il 2006.

Nel contempo, gli  infortuni offrono una rappresentazione molto preoccupante:

a) infortuni degli alunni: nel 1999 vennero denunciati all’INAIL 79.168 casi; nel 2000 i casi denunciati sono stati 82.281; nel 2001 gli infortuni denunciati sono saliti addirittura a 89.176; nel 2002 gli infortuni denunciati 88.682; nel 2003 gli infortuni denunciati 88.581; nel 2004 gli infortuni censiti 90.570; nel 2007 gli infortuni censiti 90.478

b) infortuni degli insegnanti: nel 1999 sono stati denunciati 4.393 casi; nel 2000 i casi denunciati sono stati 4.988; nel 2001 i casi censiti sono stati 5.978; nel 2003 i casi censiti sono stati 5.209; nel 2004 i casi censiti sono stati 5.290; nel 2007 i casi censiti sono stati 12.912

L’insieme di questi dati impone di affermare, senza ulteriori ritardi, interventi che siano risolutivi e che diano risposte ai cittadini che devono vedere nella scuola un luogo sicuro: una dimensione di studio e di lavoro, rispetto alla quale, tutte le istituzioni devono saper garantire  interventi degni di un Paese civile. ☺

a.miccoli@cgilmolise.it

 

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