Sogni sparsi
Piccoli, minuti, qualcuno grande, tutti ispirati dal territorio - il grande tesoro - sono i sogni per un Molise sostenibile
Piccoli, minuti, qualcuno grande, tutti ispirati dal territorio – il grande tesoro – sono i sogni per un Molise sostenibile, capace di soddisfare i bisogni della generazione presente senza, però, compromettere le possibilità delle generazioni future. Il territorio molisano, come quello del Paese, è il luogo dei luoghi, l’espressione alta della diversità e, come tale, pienamente in grado di poter contrastare ogni forma di omologazione e di appiattimento e, così, di recuperare lo stato di abbandono, depauperamento, perdita di identità. Sogni che dicono Sì a:
- blocco del consumo di suolo e No allo spreco della sua fertilità. Il territorio, il suo suolo, le sue acque, la sua aria e i suoi paesaggi, sono beni comuni, e, come tali, inalienabili.
- cura del clima, con l’agricoltura e la cultura delle buone innovazioni al centro dello sviluppo, nella continuità con il passato, per un nuovo domani promosso da giovani produttori e dall’incontro di questi con il consumatore e le figure intermedie.
- 3. agricoltura biologica, organica, rigenerativa, ricca di biodiversità. NO a agricoltura e allevamenti industriali, che continuano a produrre disastri e a far perdere punti alla Sicurezza alimentare e, ancor più, alla sua Sovranità.
- distretti bio per un’agricoltura di qualità e un territorio all’insegna della sostenibilità
- Salvaguardia, tutela e valorizzazione delle aree agricole, delle sue produzioni tradizionali.
- Rispetto e mantenimento della ruralità.
- Riconoscimenti Dop e Igp con nuovi testimoni, come il “Tartufo bianco del Molise”, la “Pampanella di San Martino in Pensilis”, la “Ventricina di Montenero di Bisaccia”, l’Olio “Aurina di Venafro”; l’Olio “Gentile di Larino”; il “Brodetto di pesce alla termolese di Tornola”; l’ “Ostia di Agnone”; la “Cipolla di Isernia”; il “Mais Agostinello”; il “Fagiolo della Paolina” di Riccia; La “Signora di Conca Casale”; la “Pezzata di Capracotta”; il Pomodoro di Montagano”.
- rispetto degli animali e al loro benessere. No agli allevamenti intensivi.
- un ponte “ideale” che permette l’incontro del piccolo con il grande Molise, sparso in Italia e nel mondo, per rendere la 20a Regione italiana, una “città ideale”, il luogo dei luoghi con i suoi paesi segnati da Castelli e Palazzi storici; i tanti percorsi storico-culturali, paesaggistico-ambientali e quelli legati alle feste e alle ricche tradizioni, in primo luogo quelle enogastronomiche, per altrettanti turismi, oggi, dopo l’esperienza Covid, ancor più possibili.
- una politica sanitaria territoriale a carattere pubblico che pensa alla prevenzione prim’ancora che alla cura.
- recupero degli ospedali di Larino, Venafro, Agnone per renderli luoghi di incontro con la medicina territoriale e sedi di eccellenze sanitarie.
- modifiche e aggiustamenti della Bifernina, a raddrizzamenti della SS. 87 e a una strada circumlacuale del Liscione. No a autostrada e superstrada lungo il Biferno, No a aeroporto.
- strade interne percorribili, a strade bianche; a strade ciclabili e per pedoni.
- Parchi e aree protette, alla loro promozione e valorizzazione.
- l’acqua quale risorsa strategica tutta del Molise.
- Una “Fiera di Ottobre-BioMolise” a carattere regionale.
- un “Distretto Bio della Pesca”. La pesca e la ricchezza della sua gastronomia
- un’“Associazione Nazionale delle Città della Cucina Marinara” con Termoli capitale.
- la valorizzazione degli sport invernali.
- la cura, salvaguardia e tutela e valorizzazione del patrimonio boschivo/forestale.
- ripristino dei prati pascoli e alla loro manutenzione.
- recupero dei centri storici e riqualificazione urbana. Una nuova politica del IACP.
- la promozione e valorizzazione, dopo il riconoscimento Unesco dei tratturi patrimonio culturale dell’umanità, di questi antichi percorsi, sentieri della nostra memoria. Delimitarli con la piantumazione di alberi autoctoni
- un eolico programmato, con l’uso, però, di piccoli pali e piccole pale per le aziende agricole e le case isolate. No all’eolico selvaggio.
- solare che non ruba terreno agricolo. No, quindi, ai pannelli solari a terra.
- la cura, salvaguardia, tutela e valorizzazione della biodiversità vegetale e animale
- una banca dati dei semi, delle razze e delle piante autoctone del Molise.
- educazione al patrimonio culturale e materiale (il dialetto, le tradizioni).
- un’agenzia regionale di promozione e valorizzazione del Molise, dei suoi territori e delle risorse e dei valori che essi esprimono. Il Piacere del Molise che vola con le ali di una farfalla colorata con i colori dell’arcobaleno.
- un Piano di sviluppo dell’olivicoltura molisana per un olio tutto bio. No agli oliveti super intensivi.
- un Molise color rosso porpora, in quella fascia di colline alte che dal Trigno arrivano al Fortore, proprio della sulla, una leguminosa appetita dalle api e correttiva dei terreni argillosi. ☺