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E mentre udiamo il nostro sindaco che caritatevolmente mette a disposizione dei poveri terremotati quel che resta del villaggio, noi gli chiediamo chi dovrebbe abitarci prima. E mentre udiamo il nostro sindaco che orgogliosamente propone come esempio di ricostruzione post terremoto il Modello Molise, noi aggiungiamo: “da non imitare assolutamente”.

Allora ci chiediamo: visto che i profughi verranno ospitati a prescindere dal sesso, colore, età o qualche altro distintivo, perché non sono ancora cominciati i lavori di restyling? Se aspettiamo altro tempo ancora, non necessiteranno ulteriori fondi? Perché la serva ci insegna tra l’altro che più una cosa si rovina, più soldi serviranno per rimetterla a posto.

Ma venn sì nir? Probabilmente è questo l’interrogativo più mormorato tra la gente di questo scampolo di Appennino meridionale, per molti birboni terra di conquista. Ecco perché continueremo a gridare a chi di dovere di non abbassare mai la guardia. Non vorremmo ancora motivi aggiuntivi perché il modello Molise venga accuratamente evitato. Ecco perché, con la pazienza che ci contraddistingue, come d’abitudine torniamo sempre sulle nostre domande.

Ecco perché continueremo a gridare a chi di dovere di non abbassare mai la guardia. Non vorremmo ancora motivi aggiuntivi perché il modello Molise venga accuratamente evitato. Con la pazienza che ci contraddistingue, come d’abitudine, torniamo sempre sulle nostre domande.

Ci farebbe piacere sapere cosa ne pensa l’ex senatore Astore, l’ex vice sindaco Di Stefano, autore della famosa lettera di dimissioni nella quale prevedeva periodi forieri di eventi nefasti, queste persone, che anni or sono erano culo e camicia con l’inafferrabile sindaco, oggi a fatica ne ricordiamo il volto. Cosa ne pensa l’intero Comitato Vittime visto che si parla appunto di esseri umani, tra cui bambini tanto richiesti dal nostro sindaco?
Ma dove sono andate a finire?

Non ci spaventano affatto le querele del sindaco Barbieri: sempre più convinti che l’intera comunità, e non solo, ha il sacrosanto diritto di sapere se vi è qualche famelico sciacallo che, lucrando sul sangue umano, si è lautamente abbuffato. Ecco perché abbiamo il diritto e dovere di continuare a rivolgere domande a chi amministra la res publica. Ma quando c…o ti decidi a dare risposte ai cittadini?

Da tempo chiediamo con pazienza che vengano chiarite alcune situazioni poco edificanti su quello che potremmo definire l’aspetto estetico di una comunità, vale a dire se questa è governata in modo limpido, cristallino, senza ombre di interessi personali. Da tempo

Ci delizia vedere l’inamovibile sindaco di S. Giuliano di Puglia che con grande insolenza ogni tanto batte colpo su quotidiani locali, restiamo all’oscuro se mosso da sincero interesse per i familiari delle vittime o dall’inquietudine di non esser più tanto

Barbieri: insistiamo

“Ogni potere umano è composto di tempo e pazienza”; così scriveva il grande scrittore francese Honoré de Balzac nel descrivere il popolo francese paziente nel decapitare Luigi XVI. Da tempo chiediamo al sindaco di San Giuliano risposte o smentite alle