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Se il natale celebra la venuta di Dio nella storia, ciò diventa dichiarazione esplicita che questa vita merita di essere vissuta in questo mondo, e noi, solo facendoci carico delle sorti dell’umanità e impegnandoci con i marginali, faremo veramente natale. Il resto è folklore e lascia il tempo che trova.

Questo anno può essere prezioso, se non ci ostiniamo a sciupare le sue pagine, per dare una svolta a cominciare dai paesi, dalla regione. Una nuova politica esige uomini nuovi. Finché continuiamo a scommettere su arrivisti senza scrupolo, capipopolo che seducono col loro denaro, tizi che cambiano casacca ad ogni nuovo vento non andiamo da nessuna parte.

È vero che i commenti dei webeti, come li ha chiamati sfiziosamente Enrico Mentana, spesso sono come cacheronzoli di mosche su un vetro appena lucidato, ma perché portare il proprio cervello all’ammasso, postando idiozie che sottendono un cranio vuoto a perdere?

Al di là del tevere

Un capitolo tutto da scrivere è sul ruolo della donna nella chiesa. Il primo obiettivo non è l’ordinazione della donna prete, che in questa struttura agirebbe come un maschio mancato, quanto abbattere il maschilismo e il patriarcalesimo ancora imperanti. Solo in una chiesa se non matriarcale almeno non più costruita sulla figura maschile il ministero femminile avrebbe pieno senso.

Stato biscazziere

È chiaro che lo Stato non ha interesse a porre fine a questa piaga sociale perché solo nel 2016 ci ha guadagnato oltre 18 miliardi di euro, ma è altrettanto evidente che le lobbies dell’azzardo foraggiano partiti e parlamentari perché tutte le leggi che tendono alla limitazione dei loro perversi guadagni finiscano nelle pastoie della burocrazia o in fondo a qualche cassetto. È lo stesso motivo per cui si osanna la pace, ma non si impedisce la produzione e il commercio delle armi, o si piangono ipocritamente i tanti migranti morti, ma non si risolve la causa dell’esodo di massa da nazioni martoriate da guerra e povertà.

Aumenta il divario tra ricchi e poveri. Si dicono un sacco di bugie sull’andamento dell’economia, mentre si perdono il diritto al lavoro e alla salute. Costruiamo barriere per fermare i disperati, ma armiamo i loro aguzzini e rubiamo le loro ricchezze. Calpestiamo la costituzione e prendiamo in giro i terremotati (la Regione Molise è controparte attiva in Tribunale contro i cittadini senza casa). Non sarebbe bene rovesciare un mondo al rovescio?

Papa Francesco visto da un prete di periferia che, sognando una Chiesa più umile, più vicina ai bisognosi e dura verso i potenti, non ha mancato di avanzare critiche ad altri pontefici. Il profilo tracciato ci racconta un papa che piace tanto agli “ultimi” e poco ai difensori dello status quo. Le grandi svolte nei gesti semplici di un uomo che, pur detenendo un “potere” assoluto, ne combatte il fondamento. Un inno alla pace e alla semplicità

Molise. Alcuni, spiritosamente, ne negano l’esistenza, i più, semplicemente, ne ignorano la collocazione geografica, per altri è ancora un’appendice dell’Abruzzo. A fasi alterne prende piede il dibattito, ospitato anche su queste pagine, se abbia senso una regione che si attesta

Non siamo vittimisti e dunque neppure le querele ci spaventano; le abbiamo messe in conto. In questi interminabili anni di lotta per la ricostruzione post-sisma ci è capitato di tutto: dagli attacchi mediatici, che hanno mandato in tilt i nostri