Tag "Claudio Cianfaglioni"

“I miei giganti mi hanno insegnato – ed è Umberto Eco a parlare – che ci sono spazi di transizione, in cui vengono a mancare le coordinate, e non si intravede bene il futuro, non si comprendono ancora le astuzie della Ragione, i complotti impercettibili dello Zeitgeist”.

Non siamo in umbria

Il post riporta la bella foto di un noto santuario mariano molisano e nella didascalia si specifica letteralmente: “…non siamo in Umbria… siamo nel nostro bellissimo Molise!”.

Quanto a deserti, esili e terre promesse, come il mio amato compagno di strada Giuseppe Ungaretti neppure io mi illudo, perché da lui ho imparato che: “Si percorre il deserto con residui/ di qualche immagine di prima in mente./ Della Terra Promessa/ nient’altro un vivo sa”.

Fa impressione e quasi infastidisce, in tempi di emergenza sanitaria planetaria, sentir parlare anche di pandemia della parola.

Nelle Stanze di Raffaello, in Vaticano, il pittore di Urbino ha voluto rappresentare i tre grandi universali del Vero, del Bene e del Bello.

Vino versato

“Tutti i colori si rovesciano,
si trasformano in vino che zampilla dalle mie tele”
(Marc Chagall, La mia vita, 1931)

E se non ci piace come Benigni all’Ariston ha interpretato il Cantico dei Cantici, prendiamoci del tempo per riaprire quelle pagine della Bibbia, leggerle, gustarle, meditarle, farci una nostra idea

“Tra un fiore colto e l’altro donato / l’inesprimibile nulla”. Questi due versi, segnati indiscutibilmente da un tragico nichilismo, li troviamo all’inizio dell’opera omnia di Giuseppe Ungaretti (1888-1970),

Dieci anni fa, nella sua Milano, moriva Alda Merini, una delle più discusse protagoniste della poesia italiana dell’ultimo secolo.