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Acqua privatizzata, trivellazioni, sanità allo sbando, debiti che strozzano un popolo già ridotto in miseria. Eppure, questo stesso popolo si divide intorno al tema dei migranti. “Divide et impera” la fa da padrone, ma solo perché noi abbiamo smesso di informarci, di tenere alta la guardia e di pretendere risposte ai problemi collettivi. Quelli veri. Ricordiamo: El pueblo unido jamás será vencido!

La JP Morgan, la Trilaterale, le lobbies.. o l’Europa? Chi vuole davvero questa Revisione Costituzionale? Se è vero che la finanza gradirebbe governi più longevi e minori diritti democratici, la politica dovrebbe garantire quei diritti al popolo sovrano, invece di mettersi sull’attenti davanti alle richieste dei lobbisti. I diritti vanno però conquistati. E’ ora che li difendiamo con le unghie e con i denti: il 4 dicembre quel popolo sovrano si alzi in piedi a fare muro in difesa della nostra Carta: la più bella del mondo. Vi spieghiamo perché

Aumenta il divario tra ricchi e poveri. Si dicono un sacco di bugie sull’andamento dell’economia, mentre si perdono il diritto al lavoro e alla salute. Costruiamo barriere per fermare i disperati, ma armiamo i loro aguzzini e rubiamo le loro ricchezze. Calpestiamo la costituzione e prendiamo in giro i terremotati (la Regione Molise è controparte attiva in Tribunale contro i cittadini senza casa). Non sarebbe bene rovesciare un mondo al rovescio?

Finanza e massoneria. Questi i poteri forti dietro la revisione costituzionale Renzi- Boschi. In un documento del 2013, la J.P. Morgan giudicava come troppo “socialiste” le costituzioni del Sud Europa. La banca auspicava riforme strutturali tali da indebolire le tutele del mercato del lavoro, rafforzare gli esecutivi ed espandere il predominio dei mercati sulla politica. “E’ perfettamente in linea con il programma della P2”, ci rivela Paolo Maddalena, Vice- Presidente emerito della Corte Costituzionale

Oggi, purtroppo, la nostra società, ma non solo la nostra, ha ri-assunto nella sua forma strutturata la configurazione della piramide medievale con alla base gli schiavi. Al vertice la finanza, le banche, le fondazioni di uomini ricchissimi che hanno al guinzaglio i cagnolini da salotto, emblematicamente rappresentativi del ceto politico. La progettualità governativa è di eliminare dalla Costituzione ogni traccia di democrazia partecipata..

Alcuni tra i 15 consiglieri di maggioranza che hanno bocciato ieri i referendum cittadini erano stati in passato protagonisti dell’adozione del regolamento che fa di Termoli l’unico comune in regione a prevedere l’istituto democratico. E, nel votare contro i quesiti per questioni “tecniche”, hanno continuato a professare la loro propensione all’ascolto dei cittadini. Una bugia secondo gli attivisti, che la raccontano attraverso una favola..

Libera è per il NO alla proposta di revisione costituzionale promossa da Renzi, che sta consegnando il Paese e la sua storia alle banche e alla finanza transnazionale, che hanno una strategia, definita politica dello “shock”: si scompigliano le popolazioni, completamente disinformate, spaventandole sui rischi del fallimento finanziario che impoverirà tutti, specie i risparmiatori. Si prospetta il default per spianare la strada agli speculatori..

Proviamo ad analizzare con serenità, nonostante l’inevitabile amarezza, il risultato referendario: innegabile la sconfitta, con il mancato raggiungimento del quorum , disciplinato però da una norma obsoleta che lo rende quasi sempre mission impossibile, facilitando la strumentalizzazione della disaffezione elettorale

Siamo stati a lungo combattuti tra un atteggiamento “anglosassone”, da giornalisti super partes che danno ascolto a tutte le campane, ed una presa di posizione chiara e forte contro quella che più volte abbiamo definito come la “deriva petrolifera italiana”.