Terrazza sul mondo
5 Luglio 2022
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Terrazza sul mondo

Dalla punta estrema del vialetto, proprio a ridosso dei campi di grano, appoggiato alla vecchia croce viaria, come dalla prua di una nave guardo la distesa dei tetti del piccolo paese non molto lontano. Sento perfino il rumore della vita che vi si svolge. Più in là il nastro d’asfalto della strada provinciale su cui corrono le automobili, più in là ancora il vasto orizzonte delle campagne degradanti e dei colli silenziosi e immobili, avvolti nell’intensa luce di questo splendido pomeriggio e dietro quei colli… il resto del mondo, quel mondo fatto di persone conosciute e sconosciute, che arriva fino a quest’Eremo con la sua voce implorante chiedendo di disintossicarsi dalla frenesia dell’attivismo, di liberarsi dalla sofferenza e dalle angustie mortificanti, nella speranza che quel fare calmo e pacifico di chi ha scelto di abitarlo possa in qualche modo colmare ogni attesa.

Per questo, chi abita questa terrazza sul mondo dilata il proprio cuore in uno slancio missionario capace di accogliere tutti, rendendosi disponibile come strumento per quella più grande impresa che è la preghiera, forza maggiore per il bisogno di ogni uomo. “La preghiera, sì. Non credo all’apostolato, alla forza dell’educazione; ma alla forza della preghiera, sì.” (sorella Maria di Campello).

E nell’attuale contesto socio-religioso credo che questa sia davvero la forza più sicura, l’unica capace ancora di attingere a quei valori profondi, autentici, universali. Sì, non c’è nulla di più efficace che immergersi in essa, non da inermi intercessori ma come novelli fautori di possibili ardimenti cogliendo tutto e lanciandolo verso l’alto. Nell’Eremo si prega e si sogna in una “continua opera di sostegno”. E qui i sogni si realizzano… “continua opera di sostegno” questo è quello che desiderava il dottor Francesco Nardacchione (da tutti conosciuto come don Ciccio), da questo luogo solitario.☺

 

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