Ti porterò un fiore, Ahmed
Ti porterò un fiore, Ahmed
porterò un fiore sulla collina
dove posasti l’anima
e il tuo cuore riposa tra i sassi
un fiore sulla cima violata
dove la fionda degli shebab
nel tempo d’intifada
sfidava il vento tagliando l’aria
ti porterò il più bel fiore del campo
rosso o bianco lucente o amaranto
dove prima del coraggio
lanciavamo aquiloni di seta
e l’unica sfida era l’alto
sempre più alto cielo la meta.
Nell’aria, il suono dolente del rabab
triste nenia sulle note dello schianto
a scandire il pianto per prematura sorte
ti porterò un fiore, amico
con i petali del rimpianto
io che ho scelto la pace alla pietra
il canto dell’usignolo alla spada.
La fragranza dolce del miral
essenza di vita sui cieli di Hebron
onda fraterna d’infinita speranza.
Dorme, Ahmed, angelo della sera
dorme tra i sassi, sull’altura della morte
sognando un’altra primavera.