Tracce di bonefro a siena
8 Giugno 2018
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Tracce di bonefro a siena

In una via del centro storico a Siena è vissuto, dal 1943 al 1987, anno della sua scomparsa, un importante esponente della pittura contemporanea. Fin dai primi anni Venti partecipò a rassegne nazionali e internazionali, ottenendo diversi premi, e le sue opere sono oggi conservate in varie Gallerie, fra cui quella d’Arte moderna di Milano e di Firenze. Si tratta di Domenico Baranelli, nato a Bonefro nel 1895, che anche i lettori più giovani del suo paese natale conosceranno perché a lui è stato intitolato l’auditorium presso il Convento Santa Maria delle Grazie.

In un’altra via, non lontana dalla prima, sempre nel centro storico di Siena, vive oggi Luca Baranelli, l’ottantaduenne figlio di Domenico. Ho avuto di recente l’onore di conoscerlo personalmente, incontrandolo nella sua casa-museo, dove ha raccolto molte delle opere paterne, che mi ha gentilmente mostrato. Alcune sono da sempre di sua proprietà, come i delicati disegni a carboncino con cui il padre lo ritrasse da bambino, o il toccante dipinto in rosso della amata moglie Vittoria Nencini Baranelli nei primi anni ’30, o ancora le bizzarre nature morte – una con capocollo, una con porcini. Altri quadri, in particolare paesaggi della Versilia, provengono da raccolte private e sono stati pazientemente ritrovati negli ultimi anni in internet o grazie a collezionisti.

Fra un ricordo del padre e una domanda su Bonefro, Luca mi ha raccontato di essersi laureato in Legge, ma di aver poi lavorato nell’editoria, prima presso la redazione dell’Einaudi di Torino, poi della Loescher, e di essersi a lungo occupato di Italo Calvino. Del celebre scrittore ha curato in particolare l’Album Calvino, le Lettere 1940-1985 e le Interviste 1951-1985, oltre a una imponente Bibliografia di Italo Calvino. All’immagine di una persona estremamente cortese, si è così aggiunta quella di un fine intellettuale, appassionato del suo mestiere di ‘fare libri’, estremamente competente in letteratura, e perfettamente inserito nella vita culturale italiana degli ultimi decenni.

Prima di congedarci ha voluto farmi dono di Compagni e maestri, un libretto che i suoi amici più cari hanno confezionato presso l’editore Quodlibet, in occasione del suo ottantesimo compleanno, mettendo insieme alcuni suoi scritti su Leone Ginzburg, Raniero Panzieri, Sebastiano Timpanaro, Italo Calvino, Piergiorgio Bellocchio e Gianni Sofri, e una vignetta di Emilio Giannelli in cui viene reso omaggio alla sua lunga fedeltà a Italo Calvino. Del suo rapporto con quest’ultimo, Luca ricorda le riunioni del mercoledì pomeriggio in redazione, l’attenzione con cui Calvino non solo seguiva la lavorazione dei propri libri ma svolgeva anche la sua attività di consulente per la letteratura contemporanea, scrivendo quarte di copertine e presentazioni, quasi sempre non firmate, per i testi di narrativa, il suo modo di camminare, il suo spiccato senso del comico. “Quell’immagine e quell’aura, fatte di rigore intellettuale e di impegno civile” che Luca attribuisce a Calvino sono le stesse che si possono ritrovare nella sua persona e le impressioni che conservo più nitide nel ricordo di questo incontro.☺

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