tramonto senza alba  di anonimus
1 Dicembre 2013 Share

tramonto senza alba di anonimus

Il sindaco di San Giuliano di Puglia, dopo due mandati, si accinge a lasciare, solo simbolicamente, lo scettro a qualche seguace, meglio se parente. È stato il regista unico della ricostruzione, per cui meriti e scempi hanno un solo protagonista, a meno che, come si usa fare in politica, le cose buone sono frutto delle sue capacità mentre gli errori sono da attribuire agli altri.
I pregi se li canta da solo o comunque tiene chi lo fa per lui. La pochezza invece va sottolineata. Il primo imperdonabile errore politico è stato quello, appena eletto, di dividere tra i vivi e i morti il malloppo racimolato a seguito della tragedia, grazie alla generosità di quanti hanno voluto far sentire la loro presenza. Che il popolo cerchi “panem et circenses” è fin troppo naturale e che sia felice di vedersi porgere qualche migliaio di euro altrettanto. Ci ha comprati con un po’ di denaro ed il fatto grave è che glielo abbiamo consentito. Ma se, insieme alla sua giunta, si fosse interrogato su quale sviluppo creare in paese forse quel denaro sarebbe risultato utile, anche se qualcuno avrebbe protestato, ma oggi ci sarebbe qualche posto di lavoro stabile.
Dopo il terremoto ad ogni suo starnuto si sarebbero accesi i riflettori e la risonanza sarebbe stata avvertita per tutta la penisola. Preoccupato di mille piccinerie, mai ha sollevato grandi questioni né ha parlato per conto del cratere, puntualmente ignorato dai grandi mezzi di comunicazione, e così oggi può essere soddisfatto perché mentre nel nostro paese si sguazza nella piscina, negli altri si sguazza nelle pozzanghere, mentre qui ci sono costosissime scuole senza alunni, altrove ci sono alunni senza scuole; mentre per lui il terremoto è un ricordo, altrove ricordano solo il terremoto. Don Milani, se solo lo avesse letto, gli avrebbe ricordato che camminare insieme è la politica mentre correre da soli è egoismo.
La riprova del fallimento della sua azione è stata la sua candidatura alle ultime regionali dove è stato praticamente ignorato da quelli che lui non aveva mai preso in considerazione.
Il fatto stesso che è più preoccupato di sapere chi è anonimus che firma su questo foglio piuttosto che contestarne possibili falsità o intavolare discussione con opinioni diverse, la dice lunga sulla sua abitudine da don Rodrigo in cerca del conte zio che gli risolva tutto quello che turba la tranquillità dei suoi sogni. Ci manca solo che vada dal provinciale, per rimanere ne I promessi sposi, per far punire le impertinenze dei fra’ cristofari!
Su come sta trattando la questione dei richiedenti asilo e il villaggio temporaneo avremo modo di tornarci.
Assistiamo affranti al suo tramonto senza aver mai visto né l’alba, né tantomeno il meriggio. È proprio vero che di alcuni si sa che sono esistiti solo quando si legge il necrologio!☺
anonimus

 

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