Sono cinque anni che è nato il Forum del Terzo Settore in Molise. Eravamo al febbraio del 2005. Furono numerosi i gruppi che fondarono l’iniziativa e avviarono un cammino all’insegna della speranza, senza illudersi circa la fatica da compiere nel portarla avanti. Ad oggi si è raggiunto il numero di ventisette adesioni. Gruppi e associazioni che operano in tutto il territorio regionale. Un percorso che, come la vita, alterna sogni fantastici e concreto impatto con la realtà. La longevità comporta sempre il guardare avanti mentre si avanza con i piedi per terra.
Nell’ottobre del 2005, nella sede storica di Bertinoro, la voce di un prestigioso comunicatore, Ilvo Diamanti, ebbe a pronunciare parole di razionale speranza sul tema che ci riguarda: “Bisogna partire dal fatto che, dopo la crisi della prima Repubblica, il terzo settore ha vinto. È divenuto un attore fondamentale: si è inserito nella crisi istituzionale di legittimità dei sistemi democratici, ha saputo dare risposte rispetto al profondo senso di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, alla crisi dei modelli di partecipazione, al deficit di consenso della politica”.
I primi tre anni del Forum Regionale di Terzo Settore sono stati contrassegnati da una dinamica fortemente marcata dalla presenza, partecipazione, coinvolgimento di associazioni di volontariato, promozione sociale, cooperative e anche di presenze giovanili vogliose di impegnarsi per innovare.
L’evento regionale “Communitas”, che si sviluppò in una duegiorni il 16/17 novembre 2006 presso i Magazzini Teatrali a Campobasso, vide presenti e partecipi, ai talk show e alle mostre e rassegne, gruppi iscritti al Forum ma anche soggetti non ancora aderenti, studenti ed associazioni presenti nel capoluogo regionale o provenienti dall’intera regione: da Venafro a Termoli. Palese la presenza di istituzioni come la Provincia di Campobasso e la Regione Molise che sostennero operativamente l’iniziativa con un contributo economico e una fattiva presenza nei momenti di riflessione sulle linee strategiche da adottare nelle politiche sociali specificamente legate al nostro territorio.
In quell’occasione il Forum compartecipò all’iniziativa promossa dalla Provincia di Campobasso intitolata REVOS e finalizzata a dare volto e rilievo alla Rete Europea del Volontariato Sociale. All’in- contro prese parte anche la coordinatrice nazionale del Forum Maria Guidotti.
L’organizzazione ha assicurato da allora una solerte e desta attenzione nelle sedi opportune per contribuire alla formulazione e alla programmazione di proposte concrete sul terreno del welfare: volontariato, cooperazione, promozione sociale e valorizzazione delle risorse nei vari ambiti e contesti in cui esse si manifestano e che spesso restano in condizioni di inadeguata valorizzazione. Tra queste: giovani, famiglie, agroalimentare, patrimonio culturale e paesaggistico.
Una fattiva presenza il Forum ha esercitato, con stile dialogico e propositivo, nelle sedi istituzionali della Regione, anche in contrasto con la crescita del clima di distanza tra cittadini e istituzioni; questo anche per la scarsa considerazione che la politica assegna all’ascolto e alla compartecipazione dell’as- sociazionismo di terzo settore. È stato il nostro anche un chiaro segnale di coerenza con il Manifesto che era stato democraticamente elaborato dalla fase iniziale della nascita del Forum Molise e che rappresenta ancora un punto di riferimento per gli sviluppi futuri.
In un’audizione presso il consiglio regionale, allo scopo di contribuire alla stesura dello Statuto della Regione Molise, il Forum formulò e propose alcune integrazioni all’art. 2 in materia riguardante il terzo settore quale soggetto di democrazia economica, riguardo alla tutela delle persone con disabilità e del diritto di loro spettanza, come pure delle persone anziane, alla garanzia di servizi indispensabili volti a promuoverne l’autono -mia e l’invecchiamento attivo.
Le ultime stagioni hanno assistito ad un processo di allentamento dei legami e della determinazione operativa da parte delle associazioni aderenti al Forum del Molise. Segnali preoccupanti. Si rischia di ricadere in un clima di stagnazione sociale tipico di un contesto in cui i gruppi si rinserrano in nicchie prive di reciproco contagio e indisposte alla collaborazione.
È tempo di riprendere quel cammino così ben delineato nei punti condivisi che il Manifesto del Forum lanciava, all’atto della fondazione: “Si tratta allora di uscire dagli angusti recinti privati e di piccoli gruppi per andare oltre le siepi che impediscono di far crescere una coscienza civile basata sulla difesa dei diritti, sulla lotta alla povertà, sul recupero dei valori della solidarietà che appartiene alla storia di questa terra”.
Ce lo chiede una società che palesa chiari segnali di astensionismo politico che non possiamo far ricadere anche nel mondo della militanza sociale che, di una nuova politica, deve farsi carico, a partire dalle regole e dalle prassi che deve condividere e applicare al proprio interno. ☺
le.leone@tiscali.it
Sono cinque anni che è nato il Forum del Terzo Settore in Molise. Eravamo al febbraio del 2005. Furono numerosi i gruppi che fondarono l’iniziativa e avviarono un cammino all’insegna della speranza, senza illudersi circa la fatica da compiere nel portarla avanti. Ad oggi si è raggiunto il numero di ventisette adesioni. Gruppi e associazioni che operano in tutto il territorio regionale. Un percorso che, come la vita, alterna sogni fantastici e concreto impatto con la realtà. La longevità comporta sempre il guardare avanti mentre si avanza con i piedi per terra.
Nell’ottobre del 2005, nella sede storica di Bertinoro, la voce di un prestigioso comunicatore, Ilvo Diamanti, ebbe a pronunciare parole di razionale speranza sul tema che ci riguarda: “Bisogna partire dal fatto che, dopo la crisi della prima Repubblica, il terzo settore ha vinto. È divenuto un attore fondamentale: si è inserito nella crisi istituzionale di legittimità dei sistemi democratici, ha saputo dare risposte rispetto al profondo senso di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, alla crisi dei modelli di partecipazione, al deficit di consenso della politica”.
I primi tre anni del Forum Regionale di Terzo Settore sono stati contrassegnati da una dinamica fortemente marcata dalla presenza, partecipazione, coinvolgimento di associazioni di volontariato, promozione sociale, cooperative e anche di presenze giovanili vogliose di impegnarsi per innovare.
L’evento regionale “Communitas”, che si sviluppò in una duegiorni il 16/17 novembre 2006 presso i Magazzini Teatrali a Campobasso, vide presenti e partecipi, ai talk show e alle mostre e rassegne, gruppi iscritti al Forum ma anche soggetti non ancora aderenti, studenti ed associazioni presenti nel capoluogo regionale o provenienti dall’intera regione: da Venafro a Termoli. Palese la presenza di istituzioni come la Provincia di Campobasso e la Regione Molise che sostennero operativamente l’iniziativa con un contributo economico e una fattiva presenza nei momenti di riflessione sulle linee strategiche da adottare nelle politiche sociali specificamente legate al nostro territorio.
In quell’occasione il Forum compartecipò all’iniziativa promossa dalla Provincia di Campobasso intitolata REVOS e finalizzata a dare volto e rilievo alla Rete Europea del Volontariato Sociale. All’in- contro prese parte anche la coordinatrice nazionale del Forum Maria Guidotti.
L’organizzazione ha assicurato da allora una solerte e desta attenzione nelle sedi opportune per contribuire alla formulazione e alla programmazione di proposte concrete sul terreno del welfare: volontariato, cooperazione, promozione sociale e valorizzazione delle risorse nei vari ambiti e contesti in cui esse si manifestano e che spesso restano in condizioni di inadeguata valorizzazione. Tra queste: giovani, famiglie, agroalimentare, patrimonio culturale e paesaggistico.
Una fattiva presenza il Forum ha esercitato, con stile dialogico e propositivo, nelle sedi istituzionali della Regione, anche in contrasto con la crescita del clima di distanza tra cittadini e istituzioni; questo anche per la scarsa considerazione che la politica assegna all’ascolto e alla compartecipazione dell’as- sociazionismo di terzo settore. È stato il nostro anche un chiaro segnale di coerenza con il Manifesto che era stato democraticamente elaborato dalla fase iniziale della nascita del Forum Molise e che rappresenta ancora un punto di riferimento per gli sviluppi futuri.
In un’audizione presso il consiglio regionale, allo scopo di contribuire alla stesura dello Statuto della Regione Molise, il Forum formulò e propose alcune integrazioni all’art. 2 in materia riguardante il terzo settore quale soggetto di democrazia economica, riguardo alla tutela delle persone con disabilità e del diritto di loro spettanza, come pure delle persone anziane, alla garanzia di servizi indispensabili volti a promuoverne l’autono -mia e l’invecchiamento attivo.
Le ultime stagioni hanno assistito ad un processo di allentamento dei legami e della determinazione operativa da parte delle associazioni aderenti al Forum del Molise. Segnali preoccupanti. Si rischia di ricadere in un clima di stagnazione sociale tipico di un contesto in cui i gruppi si rinserrano in nicchie prive di reciproco contagio e indisposte alla collaborazione.
È tempo di riprendere quel cammino così ben delineato nei punti condivisi che il Manifesto del Forum lanciava, all’atto della fondazione: “Si tratta allora di uscire dagli angusti recinti privati e di piccoli gruppi per andare oltre le siepi che impediscono di far crescere una coscienza civile basata sulla difesa dei diritti, sulla lotta alla povertà, sul recupero dei valori della solidarietà che appartiene alla storia di questa terra”.
Ce lo chiede una società che palesa chiari segnali di astensionismo politico che non possiamo far ricadere anche nel mondo della militanza sociale che, di una nuova politica, deve farsi carico, a partire dalle regole e dalle prassi che deve condividere e applicare al proprio interno. ☺
Sono cinque anni che è nato il Forum del Terzo Settore in Molise. Eravamo al febbraio del 2005. Furono numerosi i gruppi che fondarono l’iniziativa e avviarono un cammino all’insegna della speranza, senza illudersi circa la fatica da compiere nel portarla avanti. Ad oggi si è raggiunto il numero di ventisette adesioni. Gruppi e associazioni che operano in tutto il territorio regionale. Un percorso che, come la vita, alterna sogni fantastici e concreto impatto con la realtà. La longevità comporta sempre il guardare avanti mentre si avanza con i piedi per terra.
Nell’ottobre del 2005, nella sede storica di Bertinoro, la voce di un prestigioso comunicatore, Ilvo Diamanti, ebbe a pronunciare parole di razionale speranza sul tema che ci riguarda: “Bisogna partire dal fatto che, dopo la crisi della prima Repubblica, il terzo settore ha vinto. È divenuto un attore fondamentale: si è inserito nella crisi istituzionale di legittimità dei sistemi democratici, ha saputo dare risposte rispetto al profondo senso di sfiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni, alla crisi dei modelli di partecipazione, al deficit di consenso della politica”.
I primi tre anni del Forum Regionale di Terzo Settore sono stati contrassegnati da una dinamica fortemente marcata dalla presenza, partecipazione, coinvolgimento di associazioni di volontariato, promozione sociale, cooperative e anche di presenze giovanili vogliose di impegnarsi per innovare.
L’evento regionale “Communitas”, che si sviluppò in una duegiorni il 16/17 novembre 2006 presso i Magazzini Teatrali a Campobasso, vide presenti e partecipi, ai talk show e alle mostre e rassegne, gruppi iscritti al Forum ma anche soggetti non ancora aderenti, studenti ed associazioni presenti nel capoluogo regionale o provenienti dall’intera regione: da Venafro a Termoli. Palese la presenza di istituzioni come la Provincia di Campobasso e la Regione Molise che sostennero operativamente l’iniziativa con un contributo economico e una fattiva presenza nei momenti di riflessione sulle linee strategiche da adottare nelle politiche sociali specificamente legate al nostro territorio.
In quell’occasione il Forum compartecipò all’iniziativa promossa dalla Provincia di Campobasso intitolata REVOS e finalizzata a dare volto e rilievo alla Rete Europea del Volontariato Sociale. All’in- contro prese parte anche la coordinatrice nazionale del Forum Maria Guidotti.
L’organizzazione ha assicurato da allora una solerte e desta attenzione nelle sedi opportune per contribuire alla formulazione e alla programmazione di proposte concrete sul terreno del welfare: volontariato, cooperazione, promozione sociale e valorizzazione delle risorse nei vari ambiti e contesti in cui esse si manifestano e che spesso restano in condizioni di inadeguata valorizzazione. Tra queste: giovani, famiglie, agroalimentare, patrimonio culturale e paesaggistico.
Una fattiva presenza il Forum ha esercitato, con stile dialogico e propositivo, nelle sedi istituzionali della Regione, anche in contrasto con la crescita del clima di distanza tra cittadini e istituzioni; questo anche per la scarsa considerazione che la politica assegna all’ascolto e alla compartecipazione dell’as- sociazionismo di terzo settore. È stato il nostro anche un chiaro segnale di coerenza con il Manifesto che era stato democraticamente elaborato dalla fase iniziale della nascita del Forum Molise e che rappresenta ancora un punto di riferimento per gli sviluppi futuri.
In un’audizione presso il consiglio regionale, allo scopo di contribuire alla stesura dello Statuto della Regione Molise, il Forum formulò e propose alcune integrazioni all’art. 2 in materia riguardante il terzo settore quale soggetto di democrazia economica, riguardo alla tutela delle persone con disabilità e del diritto di loro spettanza, come pure delle persone anziane, alla garanzia di servizi indispensabili volti a promuoverne l’autono -mia e l’invecchiamento attivo.
Le ultime stagioni hanno assistito ad un processo di allentamento dei legami e della determinazione operativa da parte delle associazioni aderenti al Forum del Molise. Segnali preoccupanti. Si rischia di ricadere in un clima di stagnazione sociale tipico di un contesto in cui i gruppi si rinserrano in nicchie prive di reciproco contagio e indisposte alla collaborazione.
È tempo di riprendere quel cammino così ben delineato nei punti condivisi che il Manifesto del Forum lanciava, all’atto della fondazione: “Si tratta allora di uscire dagli angusti recinti privati e di piccoli gruppi per andare oltre le siepi che impediscono di far crescere una coscienza civile basata sulla difesa dei diritti, sulla lotta alla povertà, sul recupero dei valori della solidarietà che appartiene alla storia di questa terra”.
Ce lo chiede una società che palesa chiari segnali di astensionismo politico che non possiamo far ricadere anche nel mondo della militanza sociale che, di una nuova politica, deve farsi carico, a partire dalle regole e dalle prassi che deve condividere e applicare al proprio interno. ☺
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