un consiglio
1 Ottobre 2011 Share

un consiglio

 

Essendo studentessa, mi sento interpellata dalla maestra Carolina Mastrangelo che, nel numero precedente, ha spronato, soprattutto giovani e studenti, alla lettura. Pertanto ritengo doveroso sostenere l’invito da lei lanciato.

Intanto voglio preannunciare che a me piace molto leggere, tanto che scegliere tra un bel vestito e un buon libro mi risulta quasi un po’ difficile. Penso che il motivo per cui molti non leggono sia semplicemente perché non hanno mai iniziato a farlo o, se pure hanno iniziato, si sono arresi al primo tentativo perché magari, strada facendo, si sono annoiati. E lo dico con convinzione perché è l’errore che ho commesso anch’io! È con convinzione che dico anche che chi inizia a leggere difficilmente riuscirà a smettere: è una bella “malattia” che quando la si prende, l’unico desiderio è quello di non avere l’antidoto.

Ma con il lavoro, la casa, i bambini…, ecco un’altra scusa: basta organizzarsi bene la giornata, tenere un buon libro sul comodino e trovare il tempo anche di una pagina a sera.

A chi poi la lettura va giù come la carne a un vegetariano, bè… non dico che devono comunque leggere interi libri, addirittura storici per consolidare la loro cultura ma, invece di accontentarsi dei fumetti, voglio che sappiano che i romanzi almeno sono più belli. Alcuni poi, al contrario di quanto si possa pensare, pongono il lettore proprio dinanzi alla realtà, o a ciò che potrebbe assomigliarle.

Dico sempre che per me leggere un romanzo vuol dire ricevere il permesso di entrare nella vita delle persone e “spiare” i loro modi di fare, i loro comportamenti. Ma entrarci scalzi, in punta di piedi, spogli della mania di stare sempre lì a giudicare, con la voglia di osservare quello che non va, pronti a puntare il dito contro la gente. Perché quando si legge un romanzo (che magari alcuni ritengono “una lettura facile”), la maggior parte delle volte  ci viene presentata la vita del protagonista: i dolori che ha assorbito, le sofferenze e le ingiustizie che ha subito, gli ostacoli che gli hanno sbarrato la strada tante volte, le rinunce che gli hanno impedito di realizzare i suoi sogni, i sacrifici che ha fatto, i motivi che lo hanno spinto a fare determinate scelte, le sue paure, i suoi pensieri più nascosti. E allora sarà proprio quel libro ad insegnarci a non misurare gli sbagli degli altri, ma ad aiutarli a trovare un limite. E sarà proprio quel libro a farci capire di non dover giudicare i comportamenti delle persone, ma di chiederci la storia che c’è dietro. Sarà proprio quel libro che ci permetterà di capire tante cose, ma dobbiamo ricordarci di far diventare maestre le esperienze altrui.

Insomma: non vi  limitate solo a sfogliare le pagine dei libri per sentire quello strano odore che conservano, ma giratele solo dopo averle lette.

Non sapete quant’è bello abbandonarsi alla lettura, pensare che sono trascorsi pochi minuti quando invece è già passata un’ora; non sapete quant’è bello non riuscire a staccarsi da quelle pagine per scoprire cosa avverrà dopo e dopo ancora. Non potete saperlo fin quando non lo sperimentate!

Il mio consiglio? Leggete!

E poi lo si dice anche in una pubblicità: “leggere è il cibo della mente: passaparola!”.☺

maramancini94@tiscali.it

 

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