Il tormentone politico dell’estate è stato sicuramente il Partito Democratico. Fiumi di parole sono stati scritti sul nuovo soggetto politico che dovrebbe rappresentare la novità assoluta del futuro. Tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo all’annuncio della candidatura a segretario di Walter Veltroni. Anche quelle di Enrico Letta e Rosy Bindi hanno movimentato in positivo la scena politica. La fase preliminare, prima dei rigurgiti dei vecchi schemi e meccanismi, ha dato grande ossigeno anche al Governo Prodi.
Ho partecipato con l’entusiasmo del giovane militante e del neofita a tante riunioni, incontri, dibattiti, convinto che il Partito Democratico segnerà nuovi percorsi e sarà luogo di aggregazione e partecipazione, soprattutto per i giovani che oggi non partecipano all’impegno politico. Qualche dubbio sulla effettiva volontà di voltare pagina con il passato l’ho avuto ad una riunione della Margherita: l’assemblea dei due partiti (DS e Margherita) mi ha lasciato tanti dubbi ed incertezze.
Potrei fermarmi qui: quanto è successo nei giorni antecedenti la scadenza delle candidature a livello nazionale e, soprattutto regionale, ha fatto tornare a galla metodi che, a parole, dovevano essere abbandonati. Abbiamo assistito a balletti di nomi, indicazioni, designazioni, investiture.
Le segreterie dei partiti interessati si sono chiuse completamente a riccio, senza dare la possibilità di discutere, sapere, conoscere. Il duo Ruta – Massa alla fine ha partorito il nome di Annamaria Macchiarola, tipica espressione del volere di segreterie politiche che hanno pensato solo a tutelare le loro posizioni. Non me ne voglia l’amica e collega Annamaria, che stimo e considero, ma non rappresenta il personaggio che avrebbe dovuto dare il valore aggiunto per la nascita e lo sviluppo del Partito Democratico. E’ persona di segreteria politica, cresciuta all’ombra di Roberto Ruta: servirà a gestire i numeri presenti e non il nuovo. Servirà a garantire la riconferma di candidature nazionali e non. Mi auguro di sbagliarmi, ma le premesse sono tutte negative. E Annamaria, per la sua grande disponibilità, onestà e rettitudine morale, non merita ruoli di controfigura.
E’ naufragato anche il movimento dei 29 con la rinuncia alla candidatura da parte di Filippo Monaco a favore di Michele De Santis. Monaco poteva rappresentare la ventata nuova anche in terra molisana. Così non è stato. Se devo nascondere la delusione, non lo faccio.
Seppure con entusiasmo ridotto, mi impegnerò perché il 14 ottobre tanti vadano a votare e contribuire al successo del Partito Democratico e alla elezione di Michele De Santis, certamente meno uomo di “sacrestia politica” rispetto alla Macchiarola.
A sostegno di Michele De Santis elaboreremo liste che siano svincolate da legami di partito, che non siano “pesate” alla decima cifra decimale. Proveremo a schierare una formazione giovane, con tanti esordienti che siano espressione delle varie componenti della società. Una significativa presenza va riconosciuta al circolo del partito democratico che in questi mesi ha svolto un lavoro molto intenso e di coinvolgimento della gente che ha creduto nel nuovo soggetto politico. Lavorerò con il gruppo degli amici con il quale stiamo condividendo diversi impegni perché nel programma del partito democratico vi siano alcune priorità e impegni:
atti trasparenti e legittimi nell’azione politica; ricostruzione e finanziamenti; utilizzo finalizzato dei fondi POR 2007/ 2013; riduzione dei costi della politica con azioni vere e non palliativi; corsi di formazione per una nuova classe dirigente politica che non sia espressione di poteri o di potentati;
iniziative ed interventi per le zone interne.
Sono convinto che con una azione seria e forte riusciremo alla fine a cambiare il volto della politica e ridare fiducia ed entusiasmo ai giovani e alle nostre comunità. ☺
mario@ialenti.it
Il tormentone politico dell’estate è stato sicuramente il Partito Democratico. Fiumi di parole sono stati scritti sul nuovo soggetto politico che dovrebbe rappresentare la novità assoluta del futuro. Tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo all’annuncio della candidatura a segretario di Walter Veltroni. Anche quelle di Enrico Letta e Rosy Bindi hanno movimentato in positivo la scena politica. La fase preliminare, prima dei rigurgiti dei vecchi schemi e meccanismi, ha dato grande ossigeno anche al Governo Prodi.
Ho partecipato con l’entusiasmo del giovane militante e del neofita a tante riunioni, incontri, dibattiti, convinto che il Partito Democratico segnerà nuovi percorsi e sarà luogo di aggregazione e partecipazione, soprattutto per i giovani che oggi non partecipano all’impegno politico. Qualche dubbio sulla effettiva volontà di voltare pagina con il passato l’ho avuto ad una riunione della Margherita: l’assemblea dei due partiti (DS e Margherita) mi ha lasciato tanti dubbi ed incertezze.
Potrei fermarmi qui: quanto è successo nei giorni antecedenti la scadenza delle candidature a livello nazionale e, soprattutto regionale, ha fatto tornare a galla metodi che, a parole, dovevano essere abbandonati. Abbiamo assistito a balletti di nomi, indicazioni, designazioni, investiture.
Le segreterie dei partiti interessati si sono chiuse completamente a riccio, senza dare la possibilità di discutere, sapere, conoscere. Il duo Ruta – Massa alla fine ha partorito il nome di Annamaria Macchiarola, tipica espressione del volere di segreterie politiche che hanno pensato solo a tutelare le loro posizioni. Non me ne voglia l’amica e collega Annamaria, che stimo e considero, ma non rappresenta il personaggio che avrebbe dovuto dare il valore aggiunto per la nascita e lo sviluppo del Partito Democratico. E’ persona di segreteria politica, cresciuta all’ombra di Roberto Ruta: servirà a gestire i numeri presenti e non il nuovo. Servirà a garantire la riconferma di candidature nazionali e non. Mi auguro di sbagliarmi, ma le premesse sono tutte negative. E Annamaria, per la sua grande disponibilità, onestà e rettitudine morale, non merita ruoli di controfigura.
E’ naufragato anche il movimento dei 29 con la rinuncia alla candidatura da parte di Filippo Monaco a favore di Michele De Santis. Monaco poteva rappresentare la ventata nuova anche in terra molisana. Così non è stato. Se devo nascondere la delusione, non lo faccio.
Seppure con entusiasmo ridotto, mi impegnerò perché il 14 ottobre tanti vadano a votare e contribuire al successo del Partito Democratico e alla elezione di Michele De Santis, certamente meno uomo di “sacrestia politica” rispetto alla Macchiarola.
A sostegno di Michele De Santis elaboreremo liste che siano svincolate da legami di partito, che non siano “pesate” alla decima cifra decimale. Proveremo a schierare una formazione giovane, con tanti esordienti che siano espressione delle varie componenti della società. Una significativa presenza va riconosciuta al circolo del partito democratico che in questi mesi ha svolto un lavoro molto intenso e di coinvolgimento della gente che ha creduto nel nuovo soggetto politico. Lavorerò con il gruppo degli amici con il quale stiamo condividendo diversi impegni perché nel programma del partito democratico vi siano alcune priorità e impegni:
atti trasparenti e legittimi nell’azione politica; ricostruzione e finanziamenti; utilizzo finalizzato dei fondi POR 2007/ 2013; riduzione dei costi della politica con azioni vere e non palliativi; corsi di formazione per una nuova classe dirigente politica che non sia espressione di poteri o di potentati;
iniziative ed interventi per le zone interne.
Sono convinto che con una azione seria e forte riusciremo alla fine a cambiare il volto della politica e ridare fiducia ed entusiasmo ai giovani e alle nostre comunità. ☺
Il tormentone politico dell’estate è stato sicuramente il Partito Democratico. Fiumi di parole sono stati scritti sul nuovo soggetto politico che dovrebbe rappresentare la novità assoluta del futuro. Tutti abbiamo tirato un sospiro di sollievo all’annuncio della candidatura a segretario di Walter Veltroni. Anche quelle di Enrico Letta e Rosy Bindi hanno movimentato in positivo la scena politica. La fase preliminare, prima dei rigurgiti dei vecchi schemi e meccanismi, ha dato grande ossigeno anche al Governo Prodi.
Ho partecipato con l’entusiasmo del giovane militante e del neofita a tante riunioni, incontri, dibattiti, convinto che il Partito Democratico segnerà nuovi percorsi e sarà luogo di aggregazione e partecipazione, soprattutto per i giovani che oggi non partecipano all’impegno politico. Qualche dubbio sulla effettiva volontà di voltare pagina con il passato l’ho avuto ad una riunione della Margherita: l’assemblea dei due partiti (DS e Margherita) mi ha lasciato tanti dubbi ed incertezze.
Potrei fermarmi qui: quanto è successo nei giorni antecedenti la scadenza delle candidature a livello nazionale e, soprattutto regionale, ha fatto tornare a galla metodi che, a parole, dovevano essere abbandonati. Abbiamo assistito a balletti di nomi, indicazioni, designazioni, investiture.
Le segreterie dei partiti interessati si sono chiuse completamente a riccio, senza dare la possibilità di discutere, sapere, conoscere. Il duo Ruta – Massa alla fine ha partorito il nome di Annamaria Macchiarola, tipica espressione del volere di segreterie politiche che hanno pensato solo a tutelare le loro posizioni. Non me ne voglia l’amica e collega Annamaria, che stimo e considero, ma non rappresenta il personaggio che avrebbe dovuto dare il valore aggiunto per la nascita e lo sviluppo del Partito Democratico. E’ persona di segreteria politica, cresciuta all’ombra di Roberto Ruta: servirà a gestire i numeri presenti e non il nuovo. Servirà a garantire la riconferma di candidature nazionali e non. Mi auguro di sbagliarmi, ma le premesse sono tutte negative. E Annamaria, per la sua grande disponibilità, onestà e rettitudine morale, non merita ruoli di controfigura.
E’ naufragato anche il movimento dei 29 con la rinuncia alla candidatura da parte di Filippo Monaco a favore di Michele De Santis. Monaco poteva rappresentare la ventata nuova anche in terra molisana. Così non è stato. Se devo nascondere la delusione, non lo faccio.
Seppure con entusiasmo ridotto, mi impegnerò perché il 14 ottobre tanti vadano a votare e contribuire al successo del Partito Democratico e alla elezione di Michele De Santis, certamente meno uomo di “sacrestia politica” rispetto alla Macchiarola.
A sostegno di Michele De Santis elaboreremo liste che siano svincolate da legami di partito, che non siano “pesate” alla decima cifra decimale. Proveremo a schierare una formazione giovane, con tanti esordienti che siano espressione delle varie componenti della società. Una significativa presenza va riconosciuta al circolo del partito democratico che in questi mesi ha svolto un lavoro molto intenso e di coinvolgimento della gente che ha creduto nel nuovo soggetto politico. Lavorerò con il gruppo degli amici con il quale stiamo condividendo diversi impegni perché nel programma del partito democratico vi siano alcune priorità e impegni:
atti trasparenti e legittimi nell’azione politica; ricostruzione e finanziamenti; utilizzo finalizzato dei fondi POR 2007/ 2013; riduzione dei costi della politica con azioni vere e non palliativi; corsi di formazione per una nuova classe dirigente politica che non sia espressione di poteri o di potentati;
iniziative ed interventi per le zone interne.
Sono convinto che con una azione seria e forte riusciremo alla fine a cambiare il volto della politica e ridare fiducia ed entusiasmo ai giovani e alle nostre comunità. ☺
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