una cooperativa per vivere   di Leo Leone
8 Marzo 2013 Share

una cooperativa per vivere di Leo Leone

 

“Un uomo che aderisce a un partito ha scorto probabilmente nell’azione e nella propaganda di questo partito cose che gli sono sembrate giuste e buone. Egli però non ha mai studiato la posizione del partito rispetto a tutti i problemi della vita pubblica. Entrando nel partito accetta posizioni che ignora”.

Il pensiero contenuto nel libro di Simone Weil dal titolo Senza Partiti resta di grande attualità e per questo il testo scritto nel 1942 viene oggi riproposto al pubblico da una rivista nazionale che si occupa di cittadinanza attiva e welfare. L’autrice è stata notoriamente una donna dalla intelligenza acuta che ha sviluppato attraverso una comunicazione sincera. Forse può giovarci a cogliere il perché del fenomeno diffuso e crescente, che è davanti agli occhi di tutti in piena stagione elettorale, dell’astensionismo dal voto e della presa di distanza da parte di molta gente dalla politica così come la si coglie giorno dopo giorno. E pare un processo che tende a crescere.

Il libro di Simone Weil merita di essere riletto in questa fase storica anche perché l’autrice ha svolto un ruolo ed una interpretazione della realtà che a più riprese nel passato si sono assunte le nuove generazioni. Fu lei, e resta ancora, una figura femminile di grande carisma che si è spenta a soli 34 anni.

Il suo è un  invito sollecito a destarci come cittadini e non più assegnare la delega di pensare e programmare a gruppi compatti, ma reclusi rispetto al mondo esterno che fa fatica a interloquire e resta inascoltato su molti fronti e problemi che lo assillano. Strumento di democrazia e suo sostegno è il partito o invece una molecola autoriflessa che in qualche modo ci toglie l’ opportunità di pensare e  di puntare a procedere oltre le dialettiche interne e le strategie dialettiche di contrasto da clan che contrasta con avversari per salvaguardare se stesso?       

Non dimentichiamo che la Weil poté vivere di persona una fase storica che fece registrare le più atroci affermazioni di regimi nati proprio da gruppi di pochi soggetti autoreferenziali e anche da storici partiti. Ciascuno di noi ha forse bisogno di riprendere a pensare in piena autonomia e aperto dialogo con gli altri, per poi operare scelte pro o contro altre, che non sono state sancite da segreterie di partito, che sovvertono lo stesso concetto di democrazia. Questo pare che sia accaduto anche in occasione di questa stagione elettorale.

Partire dal basso resta il principio cardine della democrazia che potrebbe anche evitare il frastuono e il clima mercantile che si è respirato ancora in questi giorni. Peccato che dopo questa fase ognuno si ritirerà nel proprio cerchio. Occorre muoversi attraverso testimonianze concrete di iniziative che diano spazio al cambiamento e maggiore fiducia a chi se ne fa carico. Ed  è il popolo, “società civile” o altre espressioni e forme di democrazia partecipata che ci riguardano tutti, che è chiamato a dare chiari segnali di futuro.

Per scendere nel concreto, lanciamo dalle pagine del nostro giornale un progetto in corso che è di viva attualità e risponde a istanze di emergenza che provengono da fasce di giovani che vivono la condizione di immigrati, spesso in un contesto di malessere, emarginazione e difficoltà di sopravvivenza. Questo anche in terra di Molise.

È nata a Campobasso la cooperativa sociale I colori della Terra che si prefigge di avviare attività lavorative per immigrati extracomunitari allo scopo di favorire la loro integrazione nella nostra terra. La sede, in vico Carnaio 15, è stata assegnata dal comune del capoluogo all’Associazione Primo Marzo che si impegna a livello nazionale nella promozione e salvaguardia di un clima di interculturalità e solidarietà tra popoli diversi. È stato già assegnato l’utilizzo di terreni per la coltivazione e la vendita di prodotti agroalimentari tipici del territorio e anche altri che possono sviluppare colture innovative. All’iniziativa hanno aderito giovani e adulti molisani che intendono condividere il progetto in qualità di soci fondatori, donatori, esperti e volontari che già in fase di avvio hanno promosso gruppi operatori, corsi di formazione, di programmazione e di sostegno. Si è proceduto alla registrazione dello statuto della cooperativa con atto notarile ed è stata avviata una raccolta fondi per costituire un capitale di partenza che consenta l’avvio delle attività.

Se vuoi puoi anche tu contribuire a promuovere un’azione di sostegno per tradurre in fatti lo slogan che i componenti la cooperativa si sono assegnato: Tante gocce d’acqua creano il mare… ☺

le.leone@tiscali.it

 

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