Un’altra politica
31 Marzo 2015 Share

Un’altra politica

Si apre un percorso pulito e sano di attivismo politico aperto a vasti strati della società presenti nel territorio che esprimono intelligenza, critica verso il sistema oppressivo e sono portatori di una dimensione etica. È il percorso dell’Altra Europa che prevede un’assemblea il 18 e 19 aprile a Roma, preceduta da assemblee territoriali che esprimeranno un progetto politico anche locale. Quali le caratteristiche di questo percorso: politica di governo che presuppone il misurarci con i problemi; esperienze di pratiche sociali che denotino uno spirito di servizio agli ultimi, agli impoveriti, ai bisognosi, ai senza voce; capacità di dialogo e di confronto con coloro che non si riconoscono in una società mercato, escludente, non solidale.

Non una collezione di riciclati che si nascondono dietro le prime linee, ma coinvolgimento di soggetti di esperienza che vogliano dare il proprio contributo senza imporre bandierine. Esiste un progetto nazionale, pur faticoso, che guarda con interesse alla coalizione sociale di Landini e a tutto quello che di nuovo e di veramente alternativo si muove a sinistra, senza le logiche delle forze di governo di oggi che hanno accettato le politiche dell’austerità che tagliano servizi essenziali, riducono diritti fondamentali, modificano il quadro costituzionale e trasformano lo Stato di diritto in Stato di mercato.

Vorrei chiedere la vostra attenzione sui temi fondamentali che riguardano la nostra regione e l’Italia. È ora di lasciarsi alle spalle rimorsi, errori, ferite e risentimenti! La nostra regione, l’Italia e l’Europa stanno vivendo momenti importanti che richiedono radicalità e unità, inclusività e coerenza. Quattro binari che devono essere declinati nel locale, collegarsi al nazionale ed alla questione europea. La mia esperienza nel comitato operativo transitorio de L’Altra Europa per Tsipras mi obbliga a testimoniare la serietà e la responsabilità con la quale i lavori vengono condotti e l’ascolto che viene dato a tutte le parti. Non vi sono retro-pensieri e strategie segrete perché la povertà ha ormai invaso molte parti della nostra vita e vi è la consapevolezza del momento: quella di una battaglia campale per la nostra democrazia. Dobbiamo rendere un buon servizio alla causa di una sinistra europea che sta cercando di rivivere dal basso a partire dalle lotte e pratiche sociali.

Chi è sul territorio ascolta, sostiene, condivide, lotta e coinvolge il popolo in una difesa della democrazia con una prospettiva politica chiara: 1) in difesa dei beni comuni; 2) in difesa della dignità umana in ogni sua forma; 3) con una progettualità e per una svolta a sinistra in favore degli ultimi, i poveri, gli esclusi, i senza volto, i senza voce, i senza lavoro; 4) con un’attenzione al territorio ed alle sue potenzialità.

Con questo spirito dovremmo affrontare le prossime sfide. A livello interno ci saranno assemblee provinciali anche per individuare due o quattro (con parità di genere) soggetti che insieme a me parteciperanno all’assemblea costituente del 18/19 aprile. Vorremmo coinvolgere persone che hanno una loro dignità e che credono fermamente nella solennità del momento senza mai anteporre interessi personali che non siano anche collettivi. Siamo chiamati sui temi specifici a informare, divulgare, creare consapevolezza e capacità di proposta, unire i cittadini ai lavoratori, combattere legalmente, se possibile, ma anche a fare manifestazioni, petizioni, unirci ad altri territori.

Formare un popolo significa rendersi conto che il potere del popolo è più forte del popolo al potere. Mai abbandonarsi allo sconforto, ma anzi avere la consapevolezza che le tante battaglie ora possono trovare uno sbocco politico per creare una società in cui ci sia opportunità di vita per tutti. Forse è arrivato il momento di prendere l’esempio dalla Grecia e costruire un’Altra politica. ☺

 

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