Uomo, chi sei?
Uomo, chi sei?
T’ho cercato negli anfratti della terra
intorno ai cerchi dell’insoluto
nelle righe della storia. Uomo, chi sei?
Orgoglio e lame incandescenti
al soldo dei vassalli senza gloria
schiavo di gleba e tormenti
negli stenti dei miserabili nei lager
sciolto nel corpo e nella mente. Uomo, chi sei?
T’ho incontrato sulle colline della memoria
sui brandelli di muro che mordevi
t’ho visto nudo nei prati e senza meta
cantare a squarciagola la libertà. Chi sei, uomo?
Eri sotto una croce, nell’ora delle tenebre
abbeverandoti di sangue e acqua
stillato salvezza del vero Uomo
mentre una lancia solcava il costato
trafiggendo la tua mente. Uomo, chi sei?
Indifferente e stanco cercavi la via
senza bastone e col cappio al collo
sempre sull’orlo del precipizio.
Chi sei, uomo, che sfidi il Cielo senza pudore?
T’ho inseguito negli spazi di inviolati silenzi
dove nascono i fiori nella polvere
e mentre sterminavi i nativi
li confinavi coprendoli d’infamia
nel nome della civiltà. Uomo, chi sei?
L’ultimo granello di sabbia
nella clessidra di lacrime amare
ha lasciato il posto al vuoto.
Fermati uomo e imprimi nel tuo cuore
le parole dell’Angelo: “Il tempo è vicino…
Ecco, io verrò presto e porterò con me il mio salario
per rendere a ciascuno secondo le sue opere”.
Alzati uomo… e sarà un’altra primavera.