32 soci della sezione Cai di Vasto, in gita sociale in Toscana, hanno visitato in data 24 aprile 2014 la scuola istituita da don Lorenzo Milani a Barbiana, frazione di Vicchio, in territorio montano della provincia di Firenze. Scuola che deve, in parte, la sua notorietà al libro Lettera ad una professoressa edito nel 1967, scritto dagli alunni istruiti ed educati in quella scuola. Oggi, 7 dicembre 2014, leggo sul giornale Il fatto quotidiano un bell’articolo intitolato Don Milani, un giorno di 60 anni fa e sottotitolo: Il 7 dicembre 1954 il priore, punito dalla Curia di Firenze, fu spedito a Barbiana. Ed iniziò la sua scuola.
Non starò qui a dilungarmi sul valore della figura di don Lorenzo, né sulla profondità dell’opera didattico-formativa compiuta sul suo gruppo di allievi e, contemporaneamente, sulla parte più attenta della società civile dell’epoca, in particolare sugli adolescenti e ventenni di quegli anni che ne apprezzarono il pensiero e la coerenza. Esiste oggi una diffusa letteratura che ne illumina la biografia.
A mio parere, ciò che conta di quell’esperienza è che il priore insegnò ai ragazzi a riscattarsi dalla povertà con l’amore per il sapere. Come ricorda un suo allievo: “La straordinarietà di quella scuola era lui. Non era una persona normale: ha dedicato la sua vita a noi, 12 ore al giorno per tutto l’anno. Ci ha insegnato a parlare, ci ha dato la parola, quella che non avevamo, quella che ci divideva dai ricchi che invece sapevano parlare e raccontare”.
Un bel film del 1997, con protagonista Sergio Castellitto, ha ripercorso quelle vicende, cominciando proprio dall’arrivo di don Lorenzo a Barbiana nel pomeriggio di quel 7 dicembre 1954, fino alla morte avvenuta nel 1967. Don Milani fu poi tumulato nel piccolo cimitero di Barbiana, poco lontano dalla scuola da lui avviata, in abito talare e con i suoi scarponi da montagna ai piedi.
Ebbene, leggo nel citato articolo de il Fatto che, nell’autunno dell’anno 2015, Papa Francesco andrà in visita pastorale a Firenze. Sembra che il Papa stesso abbia più volte manifestato l’intenzione di re- carsi sulla tomba di don Lorenzo. Il Cai di Vasto, come sempre attento a tematiche sensibili, nel condividere i contenuti da me proposti si è mostrato dunque profeticamente moderno con il mostrare interesse per i luoghi del “priore di Barbiana”. Per l’appunto, abbiamo volutamente iniziato da Barbiana la gita sociale sezionale 2014, percorrendo a piedi il significativo “Sentiero della Costituzione” che conduce alla storica scuola, scuola che, subito dopo, con grande interesse ed intensa emozione fummo lieti di visitare.
Esperienza collettiva unica ed eccezionale, rimasta viva nella memoria dei partecipanti.☺
32 soci della sezione Cai di Vasto, in gita sociale in Toscana, hanno visitato in data 24 aprile 2014 la scuola istituita da don Lorenzo Milani a Barbiana, frazione di Vicchio, in territorio montano della provincia di Firenze. Scuola che deve, in parte, la sua notorietà al libro Lettera ad una professoressa edito nel 1967, scritto dagli alunni istruiti ed educati in quella scuola. Oggi, 7 dicembre 2014, leggo sul giornale Il fatto quotidiano un bell’articolo intitolato Don Milani, un giorno di 60 anni fa e sottotitolo: Il 7 dicembre 1954 il priore, punito dalla Curia di Firenze, fu spedito a Barbiana. Ed iniziò la sua scuola.
Non starò qui a dilungarmi sul valore della figura di don Lorenzo, né sulla profondità dell’opera didattico-formativa compiuta sul suo gruppo di allievi e, contemporaneamente, sulla parte più attenta della società civile dell’epoca, in particolare sugli adolescenti e ventenni di quegli anni che ne apprezzarono il pensiero e la coerenza. Esiste oggi una diffusa letteratura che ne illumina la biografia.
A mio parere, ciò che conta di quell’esperienza è che il priore insegnò ai ragazzi a riscattarsi dalla povertà con l’amore per il sapere. Come ricorda un suo allievo: “La straordinarietà di quella scuola era lui. Non era una persona normale: ha dedicato la sua vita a noi, 12 ore al giorno per tutto l’anno. Ci ha insegnato a parlare, ci ha dato la parola, quella che non avevamo, quella che ci divideva dai ricchi che invece sapevano parlare e raccontare”.
Un bel film del 1997, con protagonista Sergio Castellitto, ha ripercorso quelle vicende, cominciando proprio dall’arrivo di don Lorenzo a Barbiana nel pomeriggio di quel 7 dicembre 1954, fino alla morte avvenuta nel 1967. Don Milani fu poi tumulato nel piccolo cimitero di Barbiana, poco lontano dalla scuola da lui avviata, in abito talare e con i suoi scarponi da montagna ai piedi.
Ebbene, leggo nel citato articolo de il Fatto che, nell’autunno dell’anno 2015, Papa Francesco andrà in visita pastorale a Firenze. Sembra che il Papa stesso abbia più volte manifestato l’intenzione di re- carsi sulla tomba di don Lorenzo. Il Cai di Vasto, come sempre attento a tematiche sensibili, nel condividere i contenuti da me proposti si è mostrato dunque profeticamente moderno con il mostrare interesse per i luoghi del “priore di Barbiana”. Per l’appunto, abbiamo volutamente iniziato da Barbiana la gita sociale sezionale 2014, percorrendo a piedi il significativo “Sentiero della Costituzione” che conduce alla storica scuola, scuola che, subito dopo, con grande interesse ed intensa emozione fummo lieti di visitare.
Esperienza collettiva unica ed eccezionale, rimasta viva nella memoria dei partecipanti.☺
32 soci della sezione Cai di Vasto, in gita sociale in Toscana, hanno visitato in data 24 aprile 2014 la scuola istituita da don Lorenzo Milani a Barbiana, frazione di Vicchio, in territorio montano della provincia di Firenze.
32 soci della sezione Cai di Vasto, in gita sociale in Toscana, hanno visitato in data 24 aprile 2014 la scuola istituita da don Lorenzo Milani a Barbiana, frazione di Vicchio, in territorio montano della provincia di Firenze. Scuola che deve, in parte, la sua notorietà al libro Lettera ad una professoressa edito nel 1967, scritto dagli alunni istruiti ed educati in quella scuola. Oggi, 7 dicembre 2014, leggo sul giornale Il fatto quotidiano un bell’articolo intitolato Don Milani, un giorno di 60 anni fa e sottotitolo: Il 7 dicembre 1954 il priore, punito dalla Curia di Firenze, fu spedito a Barbiana. Ed iniziò la sua scuola.
Non starò qui a dilungarmi sul valore della figura di don Lorenzo, né sulla profondità dell’opera didattico-formativa compiuta sul suo gruppo di allievi e, contemporaneamente, sulla parte più attenta della società civile dell’epoca, in particolare sugli adolescenti e ventenni di quegli anni che ne apprezzarono il pensiero e la coerenza. Esiste oggi una diffusa letteratura che ne illumina la biografia.
A mio parere, ciò che conta di quell’esperienza è che il priore insegnò ai ragazzi a riscattarsi dalla povertà con l’amore per il sapere. Come ricorda un suo allievo: “La straordinarietà di quella scuola era lui. Non era una persona normale: ha dedicato la sua vita a noi, 12 ore al giorno per tutto l’anno. Ci ha insegnato a parlare, ci ha dato la parola, quella che non avevamo, quella che ci divideva dai ricchi che invece sapevano parlare e raccontare”.
Un bel film del 1997, con protagonista Sergio Castellitto, ha ripercorso quelle vicende, cominciando proprio dall’arrivo di don Lorenzo a Barbiana nel pomeriggio di quel 7 dicembre 1954, fino alla morte avvenuta nel 1967. Don Milani fu poi tumulato nel piccolo cimitero di Barbiana, poco lontano dalla scuola da lui avviata, in abito talare e con i suoi scarponi da montagna ai piedi.
Ebbene, leggo nel citato articolo de il Fatto che, nell’autunno dell’anno 2015, Papa Francesco andrà in visita pastorale a Firenze. Sembra che il Papa stesso abbia più volte manifestato l’intenzione di re- carsi sulla tomba di don Lorenzo. Il Cai di Vasto, come sempre attento a tematiche sensibili, nel condividere i contenuti da me proposti si è mostrato dunque profeticamente moderno con il mostrare interesse per i luoghi del “priore di Barbiana”. Per l’appunto, abbiamo volutamente iniziato da Barbiana la gita sociale sezionale 2014, percorrendo a piedi il significativo “Sentiero della Costituzione” che conduce alla storica scuola, scuola che, subito dopo, con grande interesse ed intensa emozione fummo lieti di visitare.
Esperienza collettiva unica ed eccezionale, rimasta viva nella memoria dei partecipanti.☺
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