voglia di politica
30 Maggio 2011 Share

voglia di politica

 

Per contingenze familiari, per scelte di vita e convincimenti politici mi sono sentita spesso un marziano.

Gli amici, chi per affetto, altri per autentica adesione, hanno guardato o con condiscendenza o con spirito solidale il mio rifiuto al voto, rifiuto che pratico da circa venti anni (eccezioni di rilievo i referendum di qualche anno fa disertati dalla maggioranza degli italiani).

Da qualche giorno mi sento meno isolata, da quando cioè i risultati delle elezioni provinciali hanno fatto rilevare un dato importante: l'aumento di 5 punti percentuali dell'astensionismo. Siamo al 55,34% dei votanti, e l'altra metà? Possibile che nessuno dei politici locali si interroghi sui motivi determinanti questa così alta defezione, possibile che la nostra sinistra (?) – perché è innegabile che i voti mancanti siano di quell'area – non comprenda che l'astensione sia invece un voto pensato e sofferto che (essa) non è più in grado di raccogliere?

La stessa considerazione merita il fenomeno crescente delle schede annullate – più del 4% -, nulle solo ai fini del conteggio dei voti ma validissime per esprimere dissenso; se così non fosse dovremmo ritenere che un sempre più considerevole numero di elettori è ignorante o tendente alla follia.

Questa la premessa, vorrei invece far partire la tesi da ciò che il professore Novelli ha scritto su queste pagine “…e negare alla Storia la sua stessa evoluzione, il necessario germoglio delle condizioni che assicurano lo svolgimento naturale delle vicende individuali e collettive, prefigurazione di un mondo fondato sulla condivisione dei destini comuni”. Ebbene questa negazione arriva non solo dall'area politicamente e “fisiologicamente” indifferente ai “destini comuni” ma anche da quella che questi destini dovrebbe abbracciare, condividere e guidare. Parlo ovviamente della sinistra indolente e traffichina, assente quasi in toto (salvando le eccezioni che pure sono valenti) dalla presa in carico dei bisogni dei sempre più deboli, dei sempre più ai margini, dei sempre più inascoltati. Di quella sinistra che non sa più rispondere perché non le interessa elaborare e comprendere, apatica e sperduta.

Mi rivolgo a tutti coloro che sono diventati campioni di apnea pur di esprimere un voto, a quanti hanno abbassato la testa e perso la voce all'interno del proprio partito, ai marziani che in tutti questi anni sono stati guardati con sospetto e sufficienza e persino a quei politici autenticamente interessati alle sorti comuni, e dico loro che possiamo organizzarci, ora siamo tanti. Se dismettiamo i nostri panni di vassalli, se comprendiamo che il potere non è nelle mani di chi non ci rappresenta ma in quelle di chi non elegge, se torniamo a fare scelte consapevoli, ad esercitare il nostro diritto al controllo, a pretendere ascolto e tutela, forse anche noi avremo altre possibilità di crescita.

Il prossimo appuntamento è dato dalle elezioni regionali, la proposta è questa: riuniamoci intorno ai bisogni e ai sogni comuni (senza aspettare “fuoriuscite” e “autoconvocazioni” risibili) ed elaboriamo strategie che nascano da questi; diamoci delle alternative convincenti e costituiamoci come forza autonoma. Potremmo lavorare insieme, dal basso e in maniera orizzontale, potremmo imporci come un movimento, potremmo decidere di esprimere consensi mirati o un dissenso organizzato e quindi difficile da ignorare. Potremmo…

Molti anni fa viveva nel mio paese un signore il quale aveva deciso di estraniarsi dalla vita comunitaria fino a che i suoi concittadini non avessero smesso di esprimere sindaci (pochi in circa quaranta anni) di esclusiva provenienza DC. Mantenne la sua condotta da esiliato fino ai festeggiamenti per l'elezione del nostro primo sindaco socialista, quando lo vedemmo arrivare con i suoi inseparabili cani e l'imprescindibile pipa; ridendo abbracciò tutti i presenti.

Questa potrebbe essere un'alternativa valida, per i cani non ho posto ma sono parecchi anni che penso di sostituire alle sigarette una pipa magistrale. ☺

cristina.muccilli@gmail.com

 

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