
Indice del numero 163 – Luglio Agosto 2019
In questo numero:
-ricostruire la casa di dio
di Rosalba Manes
– amare la propria terra (lettera aperta a quanti non vogliono essere omertosi)
di Antonio Di Lalla
– la lingua di dio
di Michele Tartaglia
– bisogno di ammirazione
di Dario Carlone
-Scatto d’autore: “Portocannone: chiesa dei santi Pietro e Paolo“
di Guerino Trivisonno
– il duomo di larino
di Giuseppe Mammarella
– oltre la destra
di Famiano Crucianelli
– termoli: cartucce bagnate
di Giulia Di Paola
– da “Le stanze interiori”(pag. 37)
di Tiziana Antonilli
– tela: “la scalata sociale”
– larino: non solo archeologia
di Giuseppe La Serra
– nuove identità per collaboratori e testimoni di giustizia
di Benito Giorgetta
– foto : “lo stolto con le ali riflesse”
di Nicola Aquilante
– bando sulle non autosufficienze
di Tina De Michele
– non è un mondo per gli ultimi
di Marcella Stumpo
– il silenzio di neve
di Enzo Bacca
– miriam makeba
di Loredana Alberti
– viaggio nel tempo 5
di Christiane Barckhausen-Canale
– pittura:”L’ESTATE”
di Ana Maria Erra Guevara
– radici
di Rodolfo Di Martino
– l’effimero nell’arte barocca
di Gaetano Jacobucci
– foto : “incantesimi”
di Antonio Montaldo
– il futuro sei tu
di Gabriella de Lisio
– il debito italiano si può ripudiare?
di Cristina Quintavalla-Antonio De Lellis
– la levigatezza e la complicità
di Franco Novelli
– del dolore
di Maurizio Corbo
– vino e luoghi comuni
di Cantine D’Uva
– la memoria che non muore
di Marco Branca
– transumanza 2.0
di WWF OA MOLISE
– transumanza come passione
di Carmela Serio
– i lupi e i fiumi
di Angelo Sanzò
– za.za-bum.bum
di Franco Pollutri
– il lattugaccio
di Gildo Giannotti
– Libri: “MEMORIE D’AUTUNNO“una vita d’amore di Maria Margotta
di Dario Carlone
– lo sviluppo sostenibile
di Silvio Malic
– il primo uomo
di Filomena Giannotti
– terre meridiane
di Rossano Pazzagli
amare la propria terra (lettera aperta a quanti non vogliono essere omertosi)
di Antonio Di Lalla a pag.3
I piccoli centri abitati finalmente escono dal letargo. L’arrivo dell’estate provoca un risveglio quasi impetuoso. È tutto un pullulare di iniziative e attività, spesso anche rumorose e notturne. Che ben vengano ma può essere questa frenesia estiva, opportuna, legittima e sacrosanta, ad attestarne l’esistenza in vita?