Dei diversi canti
9 Novembre 2021
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Dei diversi canti

È lì che ho capito il canto-
nel mestiere di boscaiolo
(quale albero dava migliore legna)
lì, quando i passi danzano su foglie secche
e lo scalpiccio frantumato desta altre ugole.
Nel cono di pulviscolo, ad ogni pertugio
aperto tra i rami- imbuto di Dio sui micrograni.
Dove il respiro dei lecci, dei cornioli
si fa lucertola al sole, nel ritorno d’aria.
– Al tempio di natura –
alle doglie del primo parto di capriolo.
È lì che ho capito il dolore del bosco
quando s’annusa l’asfalto dopo i rulli
e il rumore della ruspa scopre il deserto
coprendo l’eco di qualsiasi vita attorno.
E soffre anche la ginestra.

 

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