Il noi unisce
10 Giugno 2024
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Il noi unisce

“Io credo nel noi”! Non è uno slogan pubblicitario bensì le parole di una canzone del Gen Verde (complesso musicale del movimento dei focolari, di sole donne provenienti da tutto il mondo e residenti a Loppiano), che hanno scelto di vivere la Parola del vangelo attraverso la loro musica, esibendola in tutto il mondo; le parole del testo mi sono entrate (e rimaste) in testa dopo aver visto e goduto del loro spettacolo in piazza, a Termoli, pochi giorni fa.
Cantare, suonare e vivere nel “Io credo nel noi’, sembra oggi una banalità, ma per me e tanti altri non lo è. Ancora c’è chi ci crede. Io ci credo e penso che non possiamo restare a guardare passivamente solo e soltanto lamentandoci della nostra insoddisfazione. Sfiduciati e senza prospettive di un futuro migliore. Anche io ho paura. E tanta. Studiando insieme ai miei ragazzi i programmi di storia, le grandi guerre, la guerra fredda, sembra tutto attuale e ti accorgi che l’incertezza è dietro l’ angolo. Dove sono finiti gli ideali di unità, di uguaglianza sociale, dei diritti alle donne e bambini e la sicurezza per chi lavora? I temi ricorrenti affrontati dalla politica sono l’autonomia differenziata, armi da inviare, costruire, fatti e misfatti da ripetere. A discapito di chi? Di chi ha sempre meno. Sì è persa anche la voglia di sognare e la colpa di tutto è degli “ultimi arrivati”. Il filosofo, scrittore, saggista spagnolo Fernando Savater afferma che “l’emigrazione è ciò che ci ha fatto umani”.
Chi ha lasciato tutto, come tanti nostri antenati, per trovare lavoro e dignità, ha dovuto lottare e integrarsi a nuove leggi, nuovi costumi e soprattutto imparare una nuova lingua. La lingua raccoglie e comprende tutto ciò che siamo. È la nostra identità, siamo noi! Eppure con fatica si è fatto. Sì è andato incontro ad un nuovo destino. Dove è finita questa umanità? Sembra che ci sia un “ritorno” ad una classe sociale elitaria e tutti gli altri si arrangiano come possono. Ma io credo ancora di più nel noi! E l’ho cantato a squarciagola in piazza insieme a tante altre persone. Eravamo un gruppo di poveri illusi? Non credo proprio. Restare fedeli alla forza buona della vita non è da “poveri sciocchi”. È credere, a prescindere dalla propria fede, che il noi non possono togliercelo. Il noi parte sempre da me!
Non possiamo permettere un ritorno ad un passato di divisione, di luoghi comuni, di chi è più bravo e di chi invece non lo è. Ma è questo il mondo che vogliamo? Romano Guardini, cristiano del XX secolo, afferma: “La potenza umana non deve costruire un proprio mondo autonomo, ma deve, secondo la volontà di Dio, portare a compimento il mondo di Dio facendone un umano mondo di libertà”.
Durante la preparazione al corso di cresima, invitando i ragazzi a partecipare alla messa domenicale, mi ha sorpreso molto una domanda fatta inconsapevolmente da una ragazza: “Catechista, io appartengo ad un’altra chiesa, quella di giù (Cattedrale) posso venire su da voi a Messa?”. Inizialmente credevo che stesse scherzando ma poi ho capito che faceva sul serio ed era convinta della legittimità della domanda. La risposta è stata chiara. Sarebbe potuta andare dovunque ne avesse avuto voglia e soprattutto desiderio di “ascolto” ma questo mi ha fatto riflettere e comprendere che c’è tanto lavoro da fare e che ancora di più bisogna ancorarsi alla certezza che il ‘Noi’ a qualsiasi latitudine, unisce. Sempre.☺

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