
Indice del numero 197 – Ottobre 2022
Nel numero di ottobre
– nella notte il vento…
di Carlo A. Roberto
– quale futuro per il molise? (Lettera d’amore e di rabbia)
di Antonio Di Lalla
– compagni di umanità
di Michele Tartaglia
– cultura della vergogna
di Dario Carlone
– pittura: “Il burocrate”
di Ana Maria Erra Guevara
– riflessioni post siccità
di Marco Branca
– il tempo della semina
di Rossano Pazzagli
– resistere, resistere, resistere!
di Marcella Stumpo
– l’importanza del programma
di Patrizia Manzo
– su audiologia e vestibologia
di Franco Novelli
– mala tempora
di Tina De Michele
– libri: “MIELE PER LA BOCCA”di Gaetano Jacobucci
prefazione di Antonio Di Lalla
– evita: la madona de los descamisados
di Loredana Alberti
– minacce nucleari
di Christiane Barckhausen-Canale
– tela: “Esplosione”
– cento anni dopo…
di Filomena Giannotti
– i ritratti di bernini
di Gaetano Jacobucci
– l’onda lunga
di Enzo Bacca
– educare alla bellezza
di Gabriella de Lisio
– i manufatti di Cleofino Casolino: “Prendere il largo”
di Cleofino Casolino
– uno sguardo sulla palestina
di Antonio De Lellis
– reddito minimo in europa
di Guglielmo Giumelli
– la settima onda
di Paolo De Stefanis
– contro la violenza
di Peppe Sini
– pensieri
di Lucia Berrino
– tempo di vendemmia e di raccolto
di Pasquale Di Lena
– dio non ha pregiudizi
di Claudio Iamele
– pittura: “senza titolo”
di Antonio Scardocchia
– il galateo del bere
di Cantine D’Uva
– foto: “il prima preludio del dopo”
di Antonietta Parente
– adesso spogliamoci…
di Franco Pollutri
– foto: “Casacalenda: centro storico”
di Guerino Trivisonno
– l’oro giallo
di Gildo Giannotti
– ristabilire la verità
di Silvio Malic
– ancora naufraghi morti nel mediterraneo
di Peppe Sini
– foto: “Termoli: l’estate è finita!”
di Guerino Trivisonno
– cara patrizia, caro saverio
di Tina De Michele
– i quattro errori da evitare
di Famiano Crucianelli
editoriale
quale futuro per il molise?(Lettera d’amore e di rabbia)
– di Antonio Di Lalla a pag.3
Amo il Molise che si conferma terra di accoglienza, di ospitalità, prodiga a tal punto da togliersi il pane dalla bocca per sistemare due avventurieri. Per questo, e non è la prima volta, la destra, non stimando all’altezza del seggio parlamentare due indigeni, certa che i molisani sarebbero accorsi alle urne per dare loro una poltrona, ha candidato nella nostra regione alla camera Cesa e Lotito al senato. Ora i due tizi suddetti, soddisfatti per tanta generosità, raccolto l’obolo, possono tornare beatamente a Roma, dopo la breve vacanza alla scoperta della terra che li sfamerà, e dimenticare i benefattori perché altrimenti si paventerebbe il voto di scambio. Come non provare rabbia di fronte a una regione che non ha uno scatto di orgoglio, che subisce ogni angheria, che è rassegnata a “lasciare il mondo come si trova”!