La poesia civile di Enzo Bacca: “palestina libera”
La poesia civile di Enzo Bacca: “palestina libera”
Ed altri della prima schiera
s’unirono nel canto-
poi qualcuno issò una bandiera.
Fiocca ancora la cenere
sparsa dai cannoni degli illusionisti
sugli occhi illuminati di tanti.
A brandelli i colori di ‘alamfilasṭīn?
“Bianche sono le nostre azioni,
nere le nostre battaglie
verdi i nostri campi,
rosse le nostre spade”.
Eppure, contro ogni lacerazione
qualcuno issò una bandiera.
Alta, a picco sui mondi.
Sulla carne del mondo.
Eran cento le piazze e poi cento
e mille e altre mille (e a distesa).
Ed altri d’ultima schiera
s’unirono nel canto-
e berrò ancòra dalle sorgenti dell’Hermon
dai pozzi di mio padre
senza l’onta del veleno.
A volte i sogni sono linfa
per continuare a credere
nella mia terra libera.
