La vita come viaggio
Quando si nasce, si sale su un treno, il primo incontro sono i genitori, la cosa più bella e vera per un figlio. All’inizio pensi che viaggeranno sempre con te, tuttavia un giorno… ad una stazione loro scenderanno.
Col passare del tempo, altre persone saliranno sul tuo treno, saranno tutti importanti, fratelli, amici, conoscenti, i nostri figli, e gli amori della nostra vita, molti di questi passeggeri rinunceranno a proseguire il viaggio con noi, scendendo alla prima fermata e senza sapere dove, lasciando un vuoto nel tuo cuore. Altri saranno così discreti che non lasceranno neppure accorgerti della loro presenza.
Questo viaggio in treno sarà pieno di gioia, di aspettative, di addii, ma anche di tanta tristezza. Il successo sarà un buon rapporto con tutti i passeggeri, a prescindere, e il ricordo che avremo lasciato di noi, a patto di dare sempre il meglio di noi stessi.
Non so a quale stazione finirà il mio viaggio, quindi mi sforzerò, per quanto difficile possa essere, di essere felice, di rispettare, di amare e perdonare per quello che mi riesce. Questo è importante perché, quando scenderò dal treno, mi piacerebbe lasciare un buon esempio di me per chi proseguirà il viaggio. Proverò con tutte le mie forze a lasciare solo il meglio, nonostante gli errori che ho fatto nella vita, e durante il viaggio, per quanto possa essere difficile, ringrazierò sempre Dio affinché il mio viaggio continui ancora.
Il carcere è un contenitore di corpi, di anime, mette a dura prova la nostra permanenza all’interno, sta a tutti noi partecipare attivamente affinché qualcosa cambi, in meglio, per tutti, e quando dico per tutti è per tutti, non è complicato, basta solo mettere in pratica quei pensieri che nascono solo quando iniziano a privarti della libertà.
Tardi che sia, ci si deve sforzare, sempre, di fare qualcosa di buono, per noi, per chi ci sta accanto e poco importa se neppure lo si conosce, così facendo quando ci toccherà scendere dal treno, qualcuno pur si ricorderà di noi, ma in forma positiva. ☺
