le linee di forza in arte
31 Dicembre 2010 Share

le linee di forza in arte

 

Quando ammiriamo una immagine o un quadro, dobbiamo avere cognizione che è formato da linee compositive che possono essere sia visibili o solo intuite dai nostri occhi. Queste linee vengono chiamate linee-forza e la loro funzione, in arte, è di fondamentale rilievo in quanto devono guidare l’occhio dell’osservatore verso punti che sono più rilevanti nell’opera o nell’imma- gine. Questi punti vengono chiamati punti focali, perché sono in grado di “focalizzare”, di attirare l’attenzione, attraverso proprie linee di forza su una sezione dell’opera in cui l’artista idealmente desidera trasmettere il suo messaggio.

Chi crea l’immagine invita l’osser- vatore a cogliere un particolare prima di un altro, una certa tonalità di colore o magari un gesto più di altri e così via. Per una corretta lettura di un’opera d’arte è indispensabile individuare e riconoscere le sue linee di forza come primo passo e poi continuare con ulteriori approfondimenti e osservazioni.

La Deposizione del Barocci

Proviamo a guardare l’opera di Federico Barocci intitolata Deposizione (1567 -1569) – Cattedrale di San Lorenzo, Perugia.

Osservando il dipinto possiamo facilmente notare le linee di forza che costituiscono l’ossatura dell’intera immagine. La linea verticale e orizzontale della croce guida lo sguardo verso il volto di Cristo. La stessa funzione  hanno le braccia della donna: seguendole con lo sguardo ci portano esattamente verso la Vergine. Il movimento descrive un moto-tensione, quasi un precipitare a reggere la Vergine schiacciata dal dolore in una linea più in basso. I tracciati di forza usati dal pittore ci guidano verso i personaggi principali, invitando lo spettatore a riflettere sul loro significato. Il forte dinamismo dell’opera è accentuato dai colori accesi e dalla luce che investe la scena e le varie figure sono investite da guizzi e bagliori come cielo in tempesta.

Una lezione

L’importanza che l’arte di Federico Barocci ha assunto nello sviluppo della civiltà artistica italiana ed europea dal Cinquecento al Settecento è un dato che la critica ha da tempo acquisito: in quell’epoca la sua notorietà dall’Italia alla Spagna, dalla Boemia alle Fiandre non era inferiore a quella di Raffaello, Michelangelo o Caravaggio.

La mostra di Siena (“L’incanto del colore. Una lezione per due secoli” – 11 ottobre 2009 -19 gennaio 2010) vuole restituire e testimoniare l’importanza che l’arte di Federico Barocci ha assunto nella civiltà artistica italiana ed europea in un arco di tempo che va dal Cinquecento fino al Settecento.

Molte le aree dell’Italia che hanno subìto l’influenza del maestro urbinate, grazie alle opere inviate a Roma, Loreto, Madrid, Praga e alla diffusione delle stampe di sua mano o di importanti incisori e tramite la circolazione dei suoi disegni. Nonostante l’isolamento esistenziale, il Barocci è un vero caposcuola tanto da raggiungere notorietà e seguito di artisti e botteghe dei secoli successivi. ☺

jacobuccig@gmail.com

 

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