Le tragedie non hanno bandiere
17 Dicembre 2023
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Le tragedie non hanno bandiere

Il mondo civilizzato, quello relativamente tranquillo, è in affanno. Il cosiddetto Occidente civilizzato vive una crisi epocale. Il tentativo di ritorno a nostalgiche dittature aleggia nei cieli d’Europa. Contestualmente, la cosiddetta crisi delle ideologie, ha frantumato le speranze di una alternativa all’attuale governance delle nazioni. Ogni giorno siamo sopraffatti dai venti di guerra, dalle tragedie nelle strade e nelle famiglie nonché dagli sconvolgimenti della natura. Le guerre, alimentate “anche” da alcune religioni monoteiste, oscurano il senso di un Dio Padre e ne mettono in crisi le fondamenta di fede, che, però, non sono fondamentaliste e soprattutto non incitano all’ odio. Uomini, donne ed istituzioni laiche e religiose, che hanno ruoli di ricerca e guida negli anfratti della cultura e dell’agire umano, sono in difficoltà nel fronteggiare le contraddizioni di un potere politico ripiegato sulla ricerca del consenso, piuttosto che nel cercare soluzioni di pace, giustizia e convivenza tra i popoli. Probabilmente gli interessi dei guerrafondai sono talmente alti nei profitti da impedire qualsiasi altra scelta, compresa quella del rispetto di tutti quei buoni intenti scritti su miriadi di trattati, proclami e “fonti” delle religioni.
Risalta facile all’osservatore disincantato constatare che, mentre i popoli subiscono le tragedie e gli sconvolgimenti nelle loro vite, i decisori – condizionatori politici e religiosi, “illuminati”, democratici o meno di tutti i paesi, – giocano sullo scacchiere del mondo senza che le loro vite vengano stravolte, anzi godono di protezioni strappate al popolo, sempre sovrano, ma impotente e succube di “lor decisori politici ed illuminati da qualche dio dai diversi nomi”.
Le vetrine, illuminate di miraggi, si preparano al rito delle prossime feste. Guerre, tragedie e dolori troveranno angoli di consolazioni dentro le vetrine di cose inutili, ma utili a far cassa. Le tavole verranno imbandite e le briciole verranno distribuite a quanti non ce la faranno a sedersi a tavola, ma utili a tacitare le coscienze mute “dei buoni samaritani” di un mondo frastornato e contradditorio dalle radici ormai marce, marce già nel raccontarne l’evoluzione. Si ripete il ritorno degli spettri del passato. Quel bimbo, fuggito dalla casa del padre, sicuro di inventare un nuovo mondo, tornerà triste sui luoghi della sua infanzia per piangere la speranza perduta e cercando, tra le macerie ed i morti, l’eroe di turno che allievi la propria sofferenza. E di eroi, non c’è traccia.
Ci sono, e sono molti, quelli che rovistando tra le carte, ne trovano tante disattese, ma, come provano a metterle in evidenza, vengono tacciati di solidarietà nei confronti di quelli, che, esasperati, fanno stragi e stragi anche di innocenti. Chissà perché, gli orrori dell’altra parte in guerra, diventano atti di difesa dall’aggressore. Aggressori ed aggrediti nel momento che scelgono il rumore delle armi, uccidono unicamente degli inermi e pochi dei responsabili reali dell’una e dell’altra parte. Il Papa cattolico, insieme a tante altre autorità religiose, grida con vigore ogni giorno: “Fermatevi!”; le piazze delle Democrazie, ricolme di popolo, gridano: “Pace!”. Le costanti grida di pace disturbano quelli che hanno inventato guerre, sopraffazioni e violenze nascondendosi dietro un dio dai tanti nomi, ma il tintinnio di monete che cadono nelle loro casseforti li consola mentre distribuiscono lacrime di coccodrillo sugli eccidi di donne e bambini. Chissà poi, perché le morti delle migliaia di persone, oltre donne e bambini, sembra che sia scontato e che non meritino lacrime neanche di coccodrillo!
In un bar, parlando di pericoli e rischi per le cosiddette forze dell’ordine in servizio lungo le nostre strade e contrade, un avventore taglia corto ed afferma: mbeh, è il loro mestiere! E, tagliando corto sulle cronache quotidiane: mbeh, il soldato in guerra uccide per non essere ucciso, non conosce carezze se non la violenza del suo esistere di cui si nutre. Nei tribunali del mondo verrà assolto perché ha ubbidito agli ordini. Riceverà medaglie se avrà ucciso molti di quelli dell’altra parte. Intanto, come “da sempre”, si creeranno nuovi equilibri commerciali e di potere. I mercenari della morte avranno assolto al loro ruolo restando impuniti perché funzionali e nelle piazze del mondo si festeggerà il Natale, il Capodanno ed il Ramadan. Intanto, le istituzioni traballano.☺

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