Navigare controcorrente
12 Marzo 2025
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Navigare controcorrente

È un momento delicatissimo della nostra Storia. A livello nazionale il nostro governo persegue il bisogno di sicurezza dei cittadini con la scure del controllo, confonde la ricerca della giustizia con l’impunità, relativizzando il diritto di uguaglianza per la conservazione dei privilegi. A livello mondiale un nuovo ordine – un asse tra i governi più conservatori – tenta di dirigere le economie e le società fagocitando i diritti dei più fragili, solo per moltiplicare il proprio potere insensato. A livello locale, recenti inchieste svelano il malaffare diffuso nel nostro Basso Molise, dove con spregiudicatezza si estorce denaro e si seppelliscono rifiuti senza rispetto dell’ambiente – lo stesso ambiente che ci ospita ed in cui lasciamo vivere i nostri figli.
La dignità umana è morta da tempo sotto i bombardamenti a Gaza, nella follia dei terroristi e nelle macerie delle guerre, fomentata da un Occidente guidato dalla schizofrenia degli Stati Uniti e da un’Europa con un’identità sempre più inconsistente. L’umanità è annegata nelle acque del Mediterraneo, uccisa nei centri di detenzione libici e – paradosso!- non ci resta che assistere impotenti persino alla liberazione degli aguzzini.
In questo declino evidente della nostra civiltà diventa fondamentale navigare controcorrente, a cominciare dal nostro piccolo mondo quotidiano. Viene da sorridere amaramente pensando che per i termolesi, stando alle priorità sollevate durante la scorsa tornata elettorale comunale, al primo posto ci siano i parcheggi auto, quando dalla cronaca giudiziaria locale si apprende di ombre di infiltrazioni mafiose presenti nella nostra città, agevolate persino – a quanto sembra – dagli apparati amministrativi.
A proposito va riconosciuto che i giornali, nel descrivere l’inchiesta della DDA di Campobasso, abbiano riportato soltanto una parte dei fatti, in quanto al momento appare assolutamente ignoto quale sia stato il ruolo della politica e della pubblica amministrazione locale in questo sistema marcio. L’inchiesta giudiziaria, pertanto, potrebbe essere molto più ampia e dai risvolti ancora più inquietanti.
A prescindere da quello che verrà fuori, viene spontaneamente da chiedersi se davvero è questo il mondo che vogliamo. È questa la nostra città – a misura di uomo e di bambino -, la nostra isola di felicità?
Navigare controcorrente diventa sempre più difficile, ma sempre più necessario in questi tempi bui. C’è una meravigliosa poesia di Nazim Hikmet, che recita dei versi oggi più che mai necessari: “la vita non è uno scherzo./ Prendila sul serio/ ma sul serio a tal punto/ che messo contro un muro, ad esempio, le mani legate,/ o dentro un laboratorio/ col camice bianco e grandi occhiali,/ tu muoia affinché vivano gli uomini/ gli uomini di cui non conoscerai la faccia,/ e morrai sapendo/ che nulla è più bello, più vero della vita” (“Alla vita”, 1948).
Se vi piace cercatela e leggetela tutta.☺

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