Le mani sulla sanità

Appello di comitati e associazioni molisani in difesa di una sanità pubblica e di qualità:

L’attuale governo regionale, riuscendo persino a fare peggio di quello che lo ha preceduto, avanza spedito verso lo smantellamento della sanità pubblica con l’obiettivo di agevolare il profitto privato. Basta tagli sulla pelle dei più deboli. Cittadini ribellatevi! Solo una grande mobilitazione di massa può impedire la fine della sanità pubblica. Partecipate alla grande manifestazione per la tutela della sanità pubblica, una sanità che sia un diritto di tutti e non un privilegio per pochi. ORA. Domani sarà troppo tardi

L’appuntamento è per le 17,30 di mercoledì 18 maggio in Piazza San Francesco a Campobasso.

L’assistenza sanitaria – continuano i comitati – è un servizio pubblico essenziale che lo Stato è obbligato ad erogare ad ogni cittadino, nel rispetto dell’art. 32 della Costituzione che tutela la salute come “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”, senza distinzioni di razza, sesso, religione e, soprattutto, di condizioni economiche e sociali. Da questa inaggirabile premessa discende l’ovvia conseguenza che un tale compito primario non possa essere delegato, puramente e semplicemente, ai soggetti privati, i quali erogano le prestazioni sanitarie per finalità di lucro e non di tutela della salute. L’abnorme tassazione che grava sui cittadini dovrebbe servire per investimenti nella sanità pubblica, per sanare sprechi e criticità, non per salvare e far espandere strutture private, come sta avvenendo in misura inaccettabile sotto i nostri occhi. Le strutture sanitarie private rappresentano un supporto al Servizio Pubblico ma non possono e non devono sostituirlo, aprendo così alla possibilità che la salute dei cittadini, un diritto inalienabile, venga consegnata alle logiche del profitto. Se la salute è un diritto, non può dipendere dalle possibilità economiche di ciascuno e, come ogni diritto, deve essere garantita a tutti i cittadini, senza alcuna distinzione. I piani operativi di riorganizzazione della sanità molisana, decisi dal Governatore Frattura e dalla dirigenza amministrativa della Regione, promuovono un irragionevole quanto dannoso squilibrio tra sanità pubblica e privata, con l’adozione di misure che, in buona sostanza, spostano ingenti risorse economiche dal settore pubblico, che ne viene ulteriormente impoverito, a quello privato che vedrebbe invece risolti i propri problemi finanziari, peraltro senza essere in grado di garantire le esigenze di salute dei cittadini in modo esaustivo e senza limiti di budget, come invece fanno le strutture pubbliche. Oltre alla inaccettabile e gravissima penalizzazione della struttura pubblica a vantaggio di quella privata, i piani operativi non sembrano assicurare quelle esigenze di tutela e rilancio del sistema sanitario molisano che, pure, dovrebbero costituire imprescindibile obiettivo dell’amministrazione regionale e, inoltre, non risultano forniti di quelle evidenze funzionali, economiche ed organizzative necessarie a chiarire i reali benefici che dovrebbero conseguire i cittadini molisani con tali scellerate modifiche. In realtà, quello che risulta ben evidente è il progressivo e strisciante processo di privatizzazione di un bene comune quale è la sanità, con conseguente difficoltà di accesso ai servizi per gli utenti. Un obiettivo che, a breve termine, porterà ad una assurda quanto intollerabile dilatazione delle disuguaglianze sociali, con possibilità di accesso alle cure solo per chi potrà permetterselo. NON POSSIAMO ACCETTARE UNA SIMILE DERIVA