Vie concrete
1 Novembre 2015
laFonteTV (3191 articles)
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Vie concrete

Sabato 3 Ottobre la fonte ed altre nove associazioni con la partecipazione della Cgil, di alcuni sindaci e dell’Anci hanno tenuto a Termoli una conferenza stampa molto riuscita sia per la discussione interessante e sia per la diffusione che poi se ne è avuta sui mezzi di comunicazione. Il messaggio di questa conferenza stampa è stato tanto semplice quanto eloquente: di fronte al degrado e alla decadenza della politica e della situazione economica e sociale della nostra regione non si può più tacere.
La fonte in questi lunghi anni ha spesso denunciato l’insostenibile situazione politica, morale, economica e sociale della nostra piccola regione, ma questa sacrosanta, preziosa iniziativa editoriale ha fatto fatica a varcare le soglie di una informazione necessariamente di élite, ha parlato a una minoranza di cittadini volenterosi. Non solo, più volte abbiamo tentato, ma raramente abbiamo avuto la forza e forse la determinazione giusta per passare dalla informazione ai fatti, per dare gambe e organizzazione a quelle idee, denunce e proposte che la fonte ha sostenuto nel corso del tempo.
Bene, la conferenza stampa fatta nella cornice suggestiva del porto di Termoli, potrebbe rappresentare una svolta e un salto. Le scelte concrete che sono state annunciate, se realizzate, potrebbero rappresentare una vera novità. In primis, la realizzazione in tempi brevi di un vero strumento di informazione “di massa”, non più solo la preziosa rivista cartacea, ma l’utilizzo della tecnologia per realizzare un giornale, una tv, un sito dinamico on line capace di entrare in ogni casa con una informazione libera che abbia la forza delle immagini, della quotidianità, della tempestività e di quei ragionamenti che facciamo fatica a far entrare nel senso comune. Se questo obiettivo si dovesse realizzare sarebbe un vero evento, sarebbe la rottura di un comportamento omertoso, servile e complice che l’informazione molisana ha avuto e ha, con lodevoli eccezioni, con il potere politico e economico della regione. Sarebbe l’apertura di una finestra obiettiva sulla realtà, sulla vita dei molisani e sul potere, sarebbe una boccata di aria buona.
In secondo luogo si è annunciata la volontà delle associazioni presenti alla conferenza stampa di dare vita a un forum, a un coordinamento permanente delle associazioni medesime. È anche questo un passaggio fondamentale: esistono nella realtà molisana una miriade di organizzazioni sociali, di piccoli movimenti che provano a teorizzare e a praticare un’altra idea della politica, dell’ economia e dell’organizzazione sociale. Sono energie preziose, un volontariato politico, sociale e culturale importante, ma con un grande limite e un grave handicap: la solitudine di fronte al potere e la frammentazione delle iniziative nel territorio. Se questo secondo obiettivo si realizzasse sarebbe un contributo importante per la affermazione di una nuova soggettività alternativa forte che è poi condizione fondamentale perché si possa sperare in tempi ragionevoli in un cambiamento e perché si conservi un tessuto democratico.
Infine si è espressa la volontà chiara di passare “dalle parole ai fatti”, dalla informazione, dai dibattiti e dalle conferenze all’azione diretta. Noi, come rivista e come associazioni, per quasi tre anni abbiamo discusso e interloquito con la regione sulla ormai famosa clean economy che non è un velleitario progetto di cambiamento radicale del sistema, non è l’idea del “tutto e subito”, ma un progetto credibile, un primo passo per affrontare l’idea di uno sviluppo e di una economia sostenibile in sintonia con le tante esperienze che sull’agricoltura di qualità e biologica e sulla valorizzazione della cultura e dell’ambiente si vanno ormai facendo in Italia, in Europa e nel mondo.
Abbiamo discusso con tutti a Termoli, a Campobasso, nei ministeri romani, abbiamo avuto tante convergenze, tanti apprezzamenti, rassicurazioni e strette di mano, ma fatti veri nessuno. La montagna non ha partorito neanche il topolino, nulla di nulla. È quindi fondamentale uscire dalla nuvola delle parole e ricercare le vie concrete, non rituali, anche esemplari perché possa darsi qualche cambiamento vero. Non mi illudo che i buoni proponimenti della conferenza di Termoli possano per incanto diventare fatti e storia, ma ho la speranza e la fiducia che si sia fatto un vero passo avanti.
La situazione generale richiederebbe tante riflessioni, sulla protervia e la stupidità di un potere politico che continua a rubare dai ladri lombardi alle miserie romane, sui duecentomila che a Berlino hanno manifestato contro l’accordo TTIP che rappresenta la certificazione del sistema autoritario globale o sulla biblica migrazione da Sud a Nord e da Est a Ovest, della quale siamo solo ai primi vagiti. Ho preferito soffermarmi con pedanteria sulle cose di casa nostra, perché la casa sta bruciando davvero e qualcosa oltre che dire e scrivere bisogna pur fare.☺

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