22 anni dopo
27 Ottobre 2024
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22 anni dopo

Lettera aperta a quanti fanno fatica a schierarsi
È davvero incredibile che, 22 anni dopo quel tragico 31 ottobre 2002 in cui furono lesionate le coscienze prima ancora delle abitazioni, dobbiamo continuare a parlare di terremoto ma purtroppo la ricostruzione è latente e la regione è latitante! Nel 2023, infatti, mancando il bilancio di previsione non furono erogati gli stati di avanzamento e le ditte non portarono avanti i lavori. Dopo il sisma gli interventi di ricostruzione furono giustamente divisi in classi in modo da creare priorità e restituire le case secondo le effettive necessità. Si era partiti dalla classe “A”, case abitate divenute inagibili, e poi, a scorrere, le altre lettere dell’alfabeto, secondo la gravità dei danni agli immobili. Ad oggi, la ricostruzione è ancora sotto l’80% della classe “A” e con il rischio che a fine anno si chiuda definitivamente il finanziamento dei progetti. C’è naturalmente la speranza della proroga che, in ogni caso, crea non poco allarmismo nelle imprese e nei proprietari delle abitazioni. L’esclusione della ricostruzione delle altre classi è ormai un fatto certo al ritmo di “chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato, scordiamoci il passato”!
Altri terremoti di altre nature e dimensioni infestano la vita e ci impediscono di starcene rassegnati. Come non intervenire, ad esempio, per chiedere un futuro diverso per Stellantis, il principale stabilimento industriale di Termoli e del Molise? Il fatto che destra, pseudosinistra e sindacati si siano trovati concordi nel manifestare contro Stellantis vuol dire che c’è qualcosa che non quadra e da qui la nostra conferenza stampa a Termoli, di cui parla Famiano Crucianelli in questo numero, per illustrare le nostre proposte di vero rilancio dell’azienda e dell’indotto, per rispondere alle sfide del futuro.
In molti abbiamo sottoscritto un appello a disertare l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università del Molise alla presenza del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, corresponsabile delle politiche repressive del governo Meloni. Un fogliaccio molisano (che non merita di essere chiamato giornale) fa un attacco indegno e inqualificabile nei confronti del prof. Rossano Pazzagli, nostro caro collaboratore, reo di condividere la protesta, rivelando così la natura fascista di chi non è abituato al confronto ma è pagato per manganellare gli avversari del potere. Non potevamo tacere e abbiamo espresso tutto il nostro sdegno verso i prezzolati dal sistema.
Piena solidarietà agli immigrati, costretti ad abbandonare le loro terre a causa della fame, della guerra, del clima, che hanno l’unico torto di sognare una vita più vivibile. L’ultima trovata del governo italiano è quella di selezionare, fra decine di migliaia di loro, pochi fortunati mortali per far fare loro una crociera nell’Adriatico. Se non fosse tragica e irresponsabile sarebbe davvero comica. Dei sedici accuratamente selezionati, al primo turno due non sarebbero potuti andare perché minori, due perché vulnerabili e dodici perché provenienti da Paesi non sicuri. E così hanno avuto il biglietto di andata e ritorno spendendo una somma rilevante e facendo ridere tutto il globo terracqueo. L’idea di costruire centri di accoglienza in Albania per scoraggiare gli immigrati dal venire in Italia è pari solo alla trovata di realizzare il ponte sullo stretto di Messina per risolvere il problema dei collegamenti con la Sicilia. Che cosa non si inventa questo governo pur di non affrontare i problemi seri che attanagliano la nostra povera Italia a cominciare dall’occupazione, che sarebbe la vera soluzione per assorbire manodopera indigena e quella proveniente da paesi più disastrati.
Altro capitolo, sempre più scottante, è quello della guerra che ipocritamente diciamo di non volere ma che continuiamo spudoratamente a sostenere con ingenti somme. Siamo contro la Russia che ha invaso l’Ucraina ma finanziamo l’Ucraina anche ora che ha invaso la Russia. Siamo a favore di Israele che, dopo aver ridotto in macerie la striscia di Gaza, ora bombarda le nazioni vicine e provoca attentati al di fuori dei propri confini. Neppure il fatto che sono a rischio i nostri soldati sotto la bandiera ONU nel Libano riesce a farci aprire gli occhi e gridare con i fatti che la guerra produce solo morti ma non attesterà mai chi ha veramente ragione. Più forti dell’articolo 11 della Costituzione, che sancisce l’impegno dell’Italia a ripudiare la guerra come strumento di offesa e di risoluzione delle controversie internazionali, ci sono le fabbriche di armi che devono smaltire la serrata produzione e gli industriali che vogliono accaparrarsi la ricostruzione delle città che stiamo provvedendo a far distruggere. Che un governo di destra, come il nostro, si schieri con un irresponsabile come Zelenski in Ucraina e un criminale come Netanyahu in Israele la dice lunga su come gli affari siano più importanti della coscienza e del rispetto delle persone. Questa destra xenofoba e antisemita per tradizione appoggia, senza fare una piega, un governo sionista e macellaio con l’effetto di far crescere l’antisemitismo in tutto il Paese. Due piccioni con una fava!
Novembre ci consegnerà anche il nuovo presidente degli Stati Uniti. Una scelta ardua per i votanti ma che non avrà nessun effetto positivo sul resto del mondo, chiunque vinca. Trump sappiamo che bandito è ma purtroppo la Harris non è da meno. Entrambi sono il frutto di lobby interessate al dominio incontrastato degli Stati Uniti sul resto del mondo e pronti ad esportare la democrazia (ora si dice così quando si va a destabilizzare i governi delle altre nazioni portando guerre e distruzioni) per salvaguardare i loro interessi.
A conclusione vorrei rendervi partecipi di una domanda che mi assilla: scegliamo puntualmente le persone peggiori per governare oppure abbiamo i governi che ci meritiamo?☺

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