
Il ricatto
Il 3 giugno la piattaforma francese “Rete Internazionale” pubblica un articolo a firma di Valérie Bérenger. L’articolo è sconvolgente e clamoroso, ma non mi risulta che altri lo abbiano ripreso in Francia o in Italia. È l’intervista alla vedova di un soldato francese, ucciso in Ucraina, che dovrebbe essere conosciuta e diffusa. “È chiaro che i soldati francesi sono in Ucraina e che altri sono morti in Ucraina, nonostante le affermazioni contrarie del governo. Questo documento conferma, se necessario, le nostre informazioni sulle perdite francesi in Ucraina, nonostante le smentite della Francia. Questo documento serve affinché i cittadini francesi prendano piena consapevolezza della situazione: i loro soldati vengono massacrati e il loro governo mente. L’esercito francese è soprannominato “il grande muto” e quasi tutte le persone contattate si sono rifiutate di rispondere”.
Nell’intervista la vedova racconta: “Una mattina un ufficiale e una donna del rango che conoscevo hanno suonato al mio campanello. L’ho capito subito dalle loro facce. In pochi secondi tutta la mia vita e quella dei miei figli si era trasformata in un incubo. Avevo la sensazione che l’inferno si stesse aprendo sotto i miei piedi. Mi sono rifiutata di crederci. Quando sposi un ufficiale sul campo, che preferisce impegnarsi con i suoi uomini piuttosto che scorazzare negli uffici, sai che può succedere; che potrebbe essere ferito; ma tra il presumerlo e lo sperimentarlo… mi hanno detto che loro stessi non conoscevano le circostanze esatte, che avrei avuto più informazioni e mi hanno chiesto di contattare, in caso di emergenza, un ufficiale superiore della base dove era di stanza mio marito; successivamente sono stata ricevuta da un alto ufficiale che avevo già incontrato in diverse cerimonie; mi ha raccontato che mio marito era morto in Ucraina ma che tutto era coperto dal segreto della difesa per circostanze delicate; mi ha detto che non dovevo dirlo a nessuno, che la sua morte era avvenuta durante l’addestramento in Francia. Rimasi scioccata, ma lui mi disse che come premio per la mia comprensione (quindi per il mio silenzio, avevo capito bene) avrei avuto diritto ad un risarcimento per i miei figli, oltre al risarcimento legale; sapevo che era vietato parlarne ma lì, annunciato così, era un ricatto; è uno scandalo, dichiariamo ufficialmente che siamo in guerra con la Russia, oppure non mandiamo lì i nostri mariti; questo è mercenarismo e i nostri militari non vi hanno aderito; se siamo in guerra, loro faranno il loro dovere e noi mogli faremo il nostro; ma nelle condizioni attuali è un vero peccato; mio marito ha promesso di servire gli interessi francesi e non americani, è stato tradito dallo stesso presidente e ha pagato con la vita; e questo non lo dimenticherò mai”.
Macron avrebbe inviato proprie truppe in Ucraina, sul campo, provocandone la morte a causa del conflitto in corso contro la Russia. Questo scenario getta un’ombra sul perché l’articolo, pubblicato il 3 giugno, in piena campagna elettorale eu- ropea, sia stato di fatto oscurato per non cadere nella trappola delle propagande incrociate. Cosa avrebbe rischiato Macron se si fosse dato credito al contenuto di questo articolo? Avrebbe sciolto il parlamento e indetto nuove elezioni nel suo Paese? O forse proprio perché questa notizia avrebbe potuto avere un effetto deleterio per lui, ha alzato la cortina fumogena delle elezioni immediate del parlamento francese? Ma le domande sono molte altre: vi sono altri Paesi europei che potrebbero trovarsi in questa condizione? Ossia di aver, all’insaputa del proprio elettorato, inviato proprie truppe nei teatri di guerra in territorio ucraino? E lo Stato italiano cosa ha da dire al riguardo? Se così fosse, senza nulla togliere alle responsabilità delle politiche espansionistiche della NATO e alla riposta imperialista della Russia, che sta massacrando il popolo ucraino, semmai ci fosse ancora bisogno di una riprova, non saremmo già in guerra come Europa? Se un solo soldato europeo è sul suolo ucraino a combattere al fronte, questo disconoscerebbe completamente la narrazione secondo cui i paesi NATO ufficialmente non sono intervenuti. Ma se questo diventasse pubblico allora vorrebbe dire che la Francia, e non so quali altri Paesi, hanno agito in autonomia, inviando sul fronte ucraino propri soldati. Salterebbero gli accordi NATO o meglio scatterebbero le condizioni per un attacco ed un coinvolgimento di tutti i Paesi NATO. In questo momento delicatissimo per le sorti in Medio Oriente, non dimentichiamoci delle altre guerre come in Africa ed in Europa.☺