
Ricchi sempre più super
Come afferma il noto economista Branko Milanovic “Siamo nell’era della ‘Homoplutia’: una classe che fa il pieno di soldi (da lavoro e capitale) e trasmette i privilegi ai figli”. Secondo quanto riporta OXFAM nel nuovo rapporto sulla disuguaglianza nel mondo, solo nel 2024 la ricchezza dei miliardari è cresciuta di 2mila miliardi di dollari, pari a circa 5,7 miliardi di dollari al giorno, tre volte più velocemente del 2023, mentre 3,5 miliardi di persone vivono con meno di 6,85 dollari al giorno.
Non si intravede alcuna speranza di eliminare la povertà globale nel 2030: il rallentamento del tasso di riduzione della povertà estrema, cioè la condizione di chi vive con meno di 2,15 dollari al giorno, tende a consolidarsi. Nel solo 2024 il numero dei miliardari nel mondo è passato da 2.565 a 2.769 e i loro patrimoni sono aumentati da 13mila a 15mila miliardi di dollari. È il secondo più grande incremento annuo di ricchezza riscontrato da quando i patrimoni dei miliardari vengono monitorati. Sempre nel 2024 la ricchezza dei 10 uomini più ricchi al mondo è cresciuta, in media, di quasi 100 milioni di dollari al giorno. OXFAM ha calcolato che se il 99% del patrimonio di uno di loro dovesse scomparire da un giorno all’altro, rimarrebbe ancora miliardario.
Roberto Barbieri, direttore generale di OXFAM Italia ritiene che “un’inversione di tendenza è necessaria, ma il contesto politico la complica. La precarizzazione economica e la marginalizzazione culturale di ampie fasce della popolazione favoriscono proposte politiche identitarie – come quelle che si vanno radicando negli Stati Uniti, con la rielezione di Donald Trump, e nel vecchio continente – che mirano a creare artificiose contrapposizioni tra gli emarginati. Una strategia che permette di tenere in secondo piano il mancato raggiungimento di risultati economico-sociali a beneficio dei più vulnerabili, mentre persegue politiche che avvantaggiano chi è già in posizione di privilegio. Così, l’obiettivo di un’economia più inclusiva e una società più dinamica ed equa si allontana”.
L’idea che i super-ricchi lo siano grazie al loro impegno personale, alla propensione al rischio e allo spirito imprenditoriale è una credenza falsa e enormemente distorsiva della realtà. Nel rapporto, infatti, si legge che il 36% dei patrimoni dei miliardari è solo frutto di eredità e che tutti i miliardari del mondo con meno di 30 anni hanno ereditato i propri patrimoni. Rappresentano quindi una prima ondata di quella che OXFAM chiama il grande trasferimento di ricchezza, per cui si prevede che nei prossimi due o tre decenni più di mille miliardari lasceranno oltre 5.200 miliardi di dollari ai propri eredi. Un trasferimento che sarà in gran parte non tassato: infatti due terzi dei Paesi al mondo non assoggettano a tassazione i lasciti ai discendenti diretti e metà dei miliardari del mondo vivono in Paesi i cui sistemi fiscali non prevedono l’imposta di successione.
L’aumento della ricchezza dei miliardari è riconducibile in parte importante al clientelismo ma anche al potere di mercato delle imprese che queste persone controllano o dirigono, come nel caso di Jeff Bezos, il co-fondatore di Amazon, azienda beneficiaria di oltre il 70% degli acquisti online in Germania, Regno Unito, Francia e Spagna. I ricavi delle cinque più grandi aziende al mondo sono superiori al PIL (Prodotto interno lordo) di decine di Paesi e al reddito aggregato dei due miliardi di persone più povere del pianeta.
Il carattere sbilanciato della rappresentanza di interessi nelle istituzioni internazionali e il controllo del sistema economico globale da parte del Nord favoriscono meccanismi di estrazione della ricchezza da Sud a Nord basati sullo sfruttamento dei lavoratori e delle risorse naturali dei Paesi del Sud globale, incanalando questa ricchezza verso i membri più ricchi delle sue società.
A luglio 2024, in Italia, il 10% più ricco dei nuclei familiari era titolare di quasi 3/5 della ricchezza netta del Paese, mentre la metà più povera delle famiglie italiane detiene appena il 7,4% della ricchezza nazionale. La ricchezza è fortemente concentrata al vertice: il 5% più ricco delle famiglie italiane detiene il 47,7% della ricchezza nazionale, che corrisponde a quasi il 20% in più di quella detenuta dal 90% più povero.
OXFAM segnala il fenomeno dell’inversione delle fortune: un calo della quota di ricchezza detenuta dalla metà più povera delle famiglie e un contestuale aumento della quota di ricchezza delle famiglie, più ricche, al vertice della piramide distributiva. I gruppi sociali più abbienti hanno visto crescere significativamente la propria quota di ricchezza negli ultimi decenni. Lo 0,1% più ricco degli italiani ha registrato un incremento di oltre il 70% tra il 1995 e il 2016 (dal 5,5% al 9,4%); beneficiando inoltre di un rendimento medio annuo sui patrimoni (5%) quasi doppio rispetto a quello (2-3%) del 90% più povero degli italiani. Con uno sguardo ancor più granulare, nel 2024 la ricchezza dei miliardari italiani è aumentata di 61,1 miliardi di euro – al ritmo di 166 milioni di euro al giorno – raggiungendo un valore complessivo di 272,5 miliardi di euro detenuto da 71 individui. Il 63% della ricchezza miliardaria in Italia è frutto di eredità.
Nonostante la crescita del tasso di occupazione (oggi al 62,4%) i problemi strutturali del mercato del lavoro italiano non sono superati. Esistono forti squilibri territoriali tra aree ad alta e bassa occupazione, ritardi occupazionali nei confronti dell’Unione Europea, una marcata sotto-occupazione e una qualità del lavoro più bassa di giovani e donne. I salari poi non sono aumentati: quello medio annuale è rimasto invariato negli ultimi 30 anni. Ma nello stesso periodo, l’ inflazione cumulata si è attestata intorno al 17-18%, causando una contrazione del salario lordo reale di oltre 10 punti percentuali.
In Italia i contribuenti più ricchi versano al Fisco in proporzione al proprio reddito meno imposte dirette, indirette e contributi rispetto ai cittadini con i redditi più bassi. Inoltre, l’85% degli italiani, trasversalmente a tutti i partiti, ritiene che il sistema fiscale del Paese sia profondamente iniquo. Nel suo rapporto OXFAM scrive che il governo non sembra molto preoccupato e che le misure adottate in materia fiscale nel 2024 (la revisione dell’IRPEF, l’ampliamento del regime forfettario, la tassazione dei fringe benefit e il concordato biennale preventivo) prefigurano una disattenzione all’equità distributiva e un tradimento della democrazia fiscale.
In Italia sono inesorabilmente sempre gli stessi a pagare le tasse per sostenere i servizi pubblici universali, come la sanità e l’istruzione, oggi fortemente sottofinanziati e continuamente a rischio tagli. La legge sull’autonomia differenziata presentata nel 2024 ha rappresentato un ulteriore elemento di preoccupazione in un Paese in cui esistono già gravi divari nella disponibilità e nella fruizione di servizi pubblici tra i diversi territori.☺
Come aumenta la ricchezza dei super ricchi:
Elon Musk nel 2012: 2 miliardi di dollari, nel 2025: 434 miliardi di dollari;
Jeff Bezos nel 2012: 18 miliardi di dollari, nel 2025: 239 miliardi di dollari
Mark Zuckerberg nel 2012: 44 miliardi di dollari, nel 2025: 211 miliardi di dollari.