Sisma: da tragedia a farsa
7 Novembre 2023
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Sisma: da tragedia a farsa

Ci risiamo. Come avviene ormai da vent’anni, a giorni si celebrerà il ricordo di quei ventisette bambini che insieme alla maestra terminarono la loro esistenza sepolti dalla scuola crollata in occasione del terremoto, a San Giuliano di Puglia. In un paesino con meno di mille anime è chiaro che, chi in un modo chi nell’altro, tutti sono stati toccati da questo dramma. Allora comandava Michele Iorio, il presidente più longevo nella storia politica regionale: ed è ancora lì a dirigere il traffico nella Sanità, ma questa è un’altra storia. È passato tanto tempo da quel 31 di ottobre e quel che ci rimane, oltre al rimorso per non avere saputo difendere quelle vite, è la rabbia verso chi, strumentalizzando questa catastrofe, ha conseguito enormi successi economici e politici. Un’ emergenza che dura da ottobre 2002 a novembre 2011, nove anni esatti, non è più un’emergenza, e a contribuire a questa enormità c’è stato sì Berlusconi ma anche Prodi. Il Consiglio Regionale del Molise si è occupato di terremoto solo marginalmente e fu il governo Monti a porre fine a questo scandalo, quando chiese a Iorio di rendere il conto di ciò che aveva fatto nei nove anni precedenti.
Abbiamo sempre protestato, inascoltati da una parte e dall’altra, per l’affievolimento democratico nell’esercizio di indirizzo e controllo riservato al Consiglio regionale. Il commissario Iorio, oltre ad altre stranezze, fece due cose contestate anche dal Dipartimento della Protezione Civile: l’allargamento del cratere sismico a oltre ottanta comuni e l’adozione della stessa Ordinanza n. 13/2013 sulla ricostruzione, dichiarata incongrua da una commissione d’ indagine nominata dal Governo. Se i fondi stanziati dal Governo nazionale fossero stati impiegati solo per quei Comuni (14 in tutto) indicati negli atti del Ministero dell’Economia, oggi avremmo avuto una ricostruzione con obbligo di adeguamento sismico degli edifici invece di un generico miglioramento: un poco di intonaco antisismico con reti elettrosaldate. Ma non sono stati solo questi i motivi di criticità rilevati da quella commissione ministeriale alle trovate estroverse del Commissario. Il programma di cui all’art. 15 OPCM, finanziato da risorse provenienti dal Governo centrale oltre che a quelle stornate dai fondi europei, non è mai transitato in Consiglio regionale il quale ha l’ esplicito compito di indirizzare la programmazione della Regione. Il documento di programma è stato sottoposto al solo controllo di un comitato di vigilanza nominato dallo stesso Commissario (una cosa fatta in casa, come la pasta) con il risultato di aver evitato il controllo del Consiglio regionale, unico organo competente ad esercitarlo insieme al Comitato che vigila sulla destinazione dei fondi europei. Ragione per cui le ingenti somme destinate alla ripresa produttiva delle zone colpite dal Sisma e dall’alluvione sono finite anche agli alluvionati e ai terremotati della Provincia di Isernia, che all’epoca dei fatti, non aveva subìto alcun evento calamitoso, con buona pace della Destra, ma anche della Sinistra.
Non ci dilunghiamo oltre sulla vicenda che ci ha visto svettare, dopo la cura di Iorio e Frattura (né sviluppo né lavoro ndr), nell’ obiettivo uno dei parametri europei, quello riservato ai furbi e ai fessi. Qualcuno sicuramente ricorderà l’entusiasmo con il quale la Sinistra accolse questa notizia ritenendola positiva al fine di ottenere l’assegnazione dei fondi per finanziare le cosiddette aree di crisi: bene, questi sono i furbi. I fessi, invece, siamo noi che ancora non li prendiamo a calci nel culo. Intanto anche quest’anno ci prepariamo a ricevere il dr. Bertolaso, il nuovo Presidente della Giunta regionale, il Presidente del Consiglio regionale, l’assessore Iorio insieme agli altri della Giunta, il Capo dell’opposizione se ve ne fosse uno, i quali verranno, ancora una volta, seriamente affranti per “gli Angeli di San Giuliano”, a parlarci del loro dolore per l’immane tragedia, usando senza pudore i toni più appropriati. Tutti o quasi conoscono bene la situazione perché c’erano anche allora: tutti sanno che c’è una scuola che è costata tredici milioni di euro e sanno anche da quanti bambini è frequentata così come sanno che con gli stessi soldi avrebbero potuto mettere a posto tante altre scuole oltre a quella; sanno pure che l’Università promessa da Iorio non c’è; così come sanno che c’è una piscina comunale, supermoderna, un vero gioiello, ormai ferma da due anni col rischio di non riaprire mai più a causa dell’ insostenibilità delle importanti spese di gestione, troppo esose per un Comune così piccolo; e sono ancora a conoscenza che quel paese – insieme a tutti gli altri borghi del cratere – si é spopolato, si lavora solo con la raccolta delle olive a San Giuliano, e i giovani, come altrove, vanno via. Qui i soldi dell’art. 15 non sono arrivati, o non sono stati utilizzati per il rilancio dell’economia; c’è ancora qualcuno il quale pensa che la causa di tutto il disastro non è da ricercarsi nel terremoto, così come sostennero d’altronde anche i giudici che si sono occupati di questa vicenda.
Chissà cosa dirà il presidente Roberti a questa comunità e alle altre che non ancora risolvono il problema della ricostruzione, ormai ferma da tempo a causa dei danni prodotti dai convenuti. Oltre alla classe “A”, non ancora completata, ci sono anche quelle successive alla “A” per le quali non è stato mai quantificato neanche il danno. Certo, in campagna elettorale, parlare di terremoto, dopo vent’anni, è come darsi una martellata sulle palle. I candidati, sia di qua che di là, si sono guardati bene dal farlo. Purtroppo, il Governo nazionale ci ha insegnato che ciò che si dice nei comizi o si scrive nei programmi elettorali non è vincolante per l’ azione di governo: quelle sono chiacchiere. Per capire come stanno veramente le cose siamo andati alla fonte, nel tempio della democrazia, dove la verità è d’obbligo. Dall’esame delle dichiarazioni programmatiche pronunciate dal Governatore nella seduta del 31/07/2023 e pubblicate solo a ottobre, relativamente alle misure per affrontare i danni prodotti dal sisma, sia quello del 2002, San Giuliano di P. che quello del 2018 Palata/Guglionesi, abbiamo preso atto, con sgomento, che le parole ‘terremoto’, ‘sisma’ e ‘ricostruzione’ non figurano mai nel suo programma di governo, neanche per ricordare la tragedia. Quindi, cari lettori, per completare i lavori di ricostruzione, bisogna aspettare la prossima legislatura; intanto nei prossimi cinque anni parleremo delle dichiarazioni programmatiche del presidente Roberti e dei suoi oppositori. C’è tanto da dire, ma tanto!, che se non si trattasse di un dramma inviterei chiunque a frequentare le sedute consiliari di Palazzo D’Aimmo: meglio che andare al cinema.☺

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