Decisamente avremmo preferito parlare di altro, ma l’immondizia che ci circonda non può farci chiudere gli occhi e tappare il naso, come se fosse un brutto sogno che il risveglio renderà evanescente.
Il presidente della giunta regionale, Angelo Michele Iorio, assuefatto all’immondizia, ha provveduto ad indicare le discariche per soccorrere la vicina Campania, consapevole che l’emergenza potrà investirci e così il problema degli altri diventerà anche nostro, in quanto in questi anni non ha provveduto ad avviare una seria politica di raccolta differenziata.
Raccolta differenziata che però gli è riuscita meglio, almeno per il momento, dentro e fuori il consiglio regionale. Nella prova di forza con gli alleati ha ottenuto buon gioco, certo che avrebbero alzato sì la posta e tirato la corda, ma non fino al punto da finire tutti insieme nella discarica di nuove elezioni. Forza Italia (non il tifo da stadio, ma il suo partito) e l’UDC regionali sono avvinghiati allo stesso osso, che si chiama sanità, gestione dei fondi del terremoto, ricostruzione, per cui o rosicchiano insieme tenendo la bocca impegnata, oppure la magistratura potrebbe trovare un varco utile per acquisire elementi che allo stato dei fatti si sussurrano, evitando orecchie indiscrete.
E così mentre in tanti, con corsi e ricorsi, cercano di salire sul carro che distribuisce vettovaglie, e di avere un posto al sole, Antonio Chieffo, eletto nelle liste di centrodestra, ma attualmente orfano di partito, che non ha perso le simpatie di una parte dell’elettorato di centrosinistra nonostante l’infelice approdo sulla sponda opposta, dovuta all’imperizia (meglio arroganza ottusa) di un soggetto come Roberto Ruta, oggi parlamentare, grazie all’iniqua legge elettorale, il suddetto consigliere saggiamente si defila, in virtù di un’abilità politica che anche gli avversari gli riconoscono, attendendo tempi migliori e proposte più interessanti e, perché no, magari un po’ di pulizia da parte degli organi inquirenti.
Peccato che a prendere per i fondelli i molisani ci si mettano d’impegno anche i consiglieri di minoranza. È noto che gli scanni del palazzo sono diventati anzitutto dei posti occupazionali, conquistati a fatica e con non pochi sacrifici, anche economici; e allora chi è disposto a perdere lavoro e remunerazione sapendo che il responsabile del suo male non può che piangere se stesso? Annusato che la faida interna alle forze di maggioranza era risolta o che qualcuno di loro si sarebbe immolato per fare da stampella al traballante Iorio, non senza un utile naturalmente, Italia dei Valori presenta una mozione di sfiducia, tra i distinguo (meglio ilarità) degli altri intenti a discettare sulle questioni di metodo, di forma, di stile. Interpreti struggenti e patetici della commedia all’italiana alla quale, benché si sa come va a finire, non si lesinano applausi a scena aperta. Peccato che quest’anno il carnevale è maledettamente breve e le maschere non potranno avere vita lunga, nonostante i tentativi di prorogare il divertimento.
Se lo scenario politico non lascia presagire nulla di nuovo e di buono, in quanto se la radice è bacata le foglie non saranno sane, direbbe Confucio, non poche speranze vengono riposte nel vescovo Bregantini, appena insediato a Campobasso. Ci si attende che il suo ministero di annuncio e denuncia ridia entusiasmo alla società civile ancora incapace di far sentire una voce autorevole in una lotta urgente e non più procrastinabile contro le infiltrazioni mafiose e il potere della massoneria tuttora dominante.
Nonostante tutto, inguaribili ottimisti, scommettiamo sulla primavera che non potrà tardare per il Molise. ☺
Decisamente avremmo preferito parlare di altro, ma l’immondizia che ci circonda non può farci chiudere gli occhi e tappare il naso, come se fosse un brutto sogno che il risveglio renderà evanescente.
Il presidente della giunta regionale, Angelo Michele Iorio, assuefatto all’immondizia, ha provveduto ad indicare le discariche per soccorrere la vicina Campania, consapevole che l’emergenza potrà investirci e così il problema degli altri diventerà anche nostro, in quanto in questi anni non ha provveduto ad avviare una seria politica di raccolta differenziata.
Raccolta differenziata che però gli è riuscita meglio, almeno per il momento, dentro e fuori il consiglio regionale. Nella prova di forza con gli alleati ha ottenuto buon gioco, certo che avrebbero alzato sì la posta e tirato la corda, ma non fino al punto da finire tutti insieme nella discarica di nuove elezioni. Forza Italia (non il tifo da stadio, ma il suo partito) e l’UDC regionali sono avvinghiati allo stesso osso, che si chiama sanità, gestione dei fondi del terremoto, ricostruzione, per cui o rosicchiano insieme tenendo la bocca impegnata, oppure la magistratura potrebbe trovare un varco utile per acquisire elementi che allo stato dei fatti si sussurrano, evitando orecchie indiscrete.
E così mentre in tanti, con corsi e ricorsi, cercano di salire sul carro che distribuisce vettovaglie, e di avere un posto al sole, Antonio Chieffo, eletto nelle liste di centrodestra, ma attualmente orfano di partito, che non ha perso le simpatie di una parte dell’elettorato di centrosinistra nonostante l’infelice approdo sulla sponda opposta, dovuta all’imperizia (meglio arroganza ottusa) di un soggetto come Roberto Ruta, oggi parlamentare, grazie all’iniqua legge elettorale, il suddetto consigliere saggiamente si defila, in virtù di un’abilità politica che anche gli avversari gli riconoscono, attendendo tempi migliori e proposte più interessanti e, perché no, magari un po’ di pulizia da parte degli organi inquirenti.
Peccato che a prendere per i fondelli i molisani ci si mettano d’impegno anche i consiglieri di minoranza. È noto che gli scanni del palazzo sono diventati anzitutto dei posti occupazionali, conquistati a fatica e con non pochi sacrifici, anche economici; e allora chi è disposto a perdere lavoro e remunerazione sapendo che il responsabile del suo male non può che piangere se stesso? Annusato che la faida interna alle forze di maggioranza era risolta o che qualcuno di loro si sarebbe immolato per fare da stampella al traballante Iorio, non senza un utile naturalmente, Italia dei Valori presenta una mozione di sfiducia, tra i distinguo (meglio ilarità) degli altri intenti a discettare sulle questioni di metodo, di forma, di stile. Interpreti struggenti e patetici della commedia all’italiana alla quale, benché si sa come va a finire, non si lesinano applausi a scena aperta. Peccato che quest’anno il carnevale è maledettamente breve e le maschere non potranno avere vita lunga, nonostante i tentativi di prorogare il divertimento.
Se lo scenario politico non lascia presagire nulla di nuovo e di buono, in quanto se la radice è bacata le foglie non saranno sane, direbbe Confucio, non poche speranze vengono riposte nel vescovo Bregantini, appena insediato a Campobasso. Ci si attende che il suo ministero di annuncio e denuncia ridia entusiasmo alla società civile ancora incapace di far sentire una voce autorevole in una lotta urgente e non più procrastinabile contro le infiltrazioni mafiose e il potere della massoneria tuttora dominante.
Nonostante tutto, inguaribili ottimisti, scommettiamo sulla primavera che non potrà tardare per il Molise. ☺
Decisamente avremmo preferito parlare di altro, ma l’immondizia che ci circonda non può farci chiudere gli occhi e tappare il naso, come se fosse un brutto sogno che il risveglio renderà evanescente.
Il presidente della giunta regionale, Angelo Michele Iorio, assuefatto all’immondizia, ha provveduto ad indicare le discariche per soccorrere la vicina Campania, consapevole che l’emergenza potrà investirci e così il problema degli altri diventerà anche nostro, in quanto in questi anni non ha provveduto ad avviare una seria politica di raccolta differenziata.
Raccolta differenziata che però gli è riuscita meglio, almeno per il momento, dentro e fuori il consiglio regionale. Nella prova di forza con gli alleati ha ottenuto buon gioco, certo che avrebbero alzato sì la posta e tirato la corda, ma non fino al punto da finire tutti insieme nella discarica di nuove elezioni. Forza Italia (non il tifo da stadio, ma il suo partito) e l’UDC regionali sono avvinghiati allo stesso osso, che si chiama sanità, gestione dei fondi del terremoto, ricostruzione, per cui o rosicchiano insieme tenendo la bocca impegnata, oppure la magistratura potrebbe trovare un varco utile per acquisire elementi che allo stato dei fatti si sussurrano, evitando orecchie indiscrete.
E così mentre in tanti, con corsi e ricorsi, cercano di salire sul carro che distribuisce vettovaglie, e di avere un posto al sole, Antonio Chieffo, eletto nelle liste di centrodestra, ma attualmente orfano di partito, che non ha perso le simpatie di una parte dell’elettorato di centrosinistra nonostante l’infelice approdo sulla sponda opposta, dovuta all’imperizia (meglio arroganza ottusa) di un soggetto come Roberto Ruta, oggi parlamentare, grazie all’iniqua legge elettorale, il suddetto consigliere saggiamente si defila, in virtù di un’abilità politica che anche gli avversari gli riconoscono, attendendo tempi migliori e proposte più interessanti e, perché no, magari un po’ di pulizia da parte degli organi inquirenti.
Peccato che a prendere per i fondelli i molisani ci si mettano d’impegno anche i consiglieri di minoranza. È noto che gli scanni del palazzo sono diventati anzitutto dei posti occupazionali, conquistati a fatica e con non pochi sacrifici, anche economici; e allora chi è disposto a perdere lavoro e remunerazione sapendo che il responsabile del suo male non può che piangere se stesso? Annusato che la faida interna alle forze di maggioranza era risolta o che qualcuno di loro si sarebbe immolato per fare da stampella al traballante Iorio, non senza un utile naturalmente, Italia dei Valori presenta una mozione di sfiducia, tra i distinguo (meglio ilarità) degli altri intenti a discettare sulle questioni di metodo, di forma, di stile. Interpreti struggenti e patetici della commedia all’italiana alla quale, benché si sa come va a finire, non si lesinano applausi a scena aperta. Peccato che quest’anno il carnevale è maledettamente breve e le maschere non potranno avere vita lunga, nonostante i tentativi di prorogare il divertimento.
Se lo scenario politico non lascia presagire nulla di nuovo e di buono, in quanto se la radice è bacata le foglie non saranno sane, direbbe Confucio, non poche speranze vengono riposte nel vescovo Bregantini, appena insediato a Campobasso. Ci si attende che il suo ministero di annuncio e denuncia ridia entusiasmo alla società civile ancora incapace di far sentire una voce autorevole in una lotta urgente e non più procrastinabile contro le infiltrazioni mafiose e il potere della massoneria tuttora dominante.
Nonostante tutto, inguaribili ottimisti, scommettiamo sulla primavera che non potrà tardare per il Molise. ☺
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.