Restano pochi giorni per ritemprarsi, per ricominciare; le sagre paesane sono finite e anche per gli eventi culturali che si sforzano di porsi all’attenzione dei media nazionali si fa il punto della situazione. E’ tempo di bilanci e quelli di quest’anno non sono particolarmente esaltanti. Spesso nelle estenuanti discussioni estive ci si domanda se il Molise è in Italia e soprattutto se è in Europa. Nonostante l’impiego di ingenti risorse pubbliche per acquisto di sedi lussuose a Roma e a Bruxelles, la nostra Regione è conosciuta fuori dai confini regionali unicamente per la lavorazione del tombolo.
Se all’uomo della strada che abita nel nord si chiede di Campobasso, i più informati la collocano in Abruzzo, altri sono convinti che stia in Puglia per via del terremoto. Ma cosa ha fatto Iorio in questi 8 anni per far conoscere al mondo che esistiamo? Oltre a sovvenzionare giornali scendiletto e televisioni caserecce che hanno il solo compito di fare da cassa di risonanza a comunicati stampa del Presidente, assolutamente nulla. Certo, se con i soldi si continueranno a finanziare studi sulle patate e a ripopolare di seppie il mare Adriatico, il Molise nei prossimi anni si avvicinerà sempre di più all’Africa e sempre meno all’Europa.
Vediamo in concreto cosa si può fare perché avvenga il contrario. Prendiamo ad esempio un evento culturale, Molisecinema, che contiene in sé delle potenzialità straordinarie ancora inespresse: penso al coinvolgimento del mondo economico molisano che non trova spazi di comunicazione oltre i confini regionali e che in un evento mediatico nazionale o addirittura internazionale potrebbe mostrare quanto di buono ha da offrire. Si pensi ad esempio a questo evento non più come a una iniziativa stagionale riservata unicamente al concorso ma alla strutturazione di una scuola di formazione per i giovani che amano il cinema, il teatro, la televisione e che non vogliono andare a Villa Certosa per realizzare i loro sogni. Si pensi ancora al fatto che la nostra regione non è geograficamente molto distante da altri paesi Europei, basta guardare all’altra sponda dell’Adriatico per essere in Europa, appunto in quei paesi che all’interno dell’Euroregione Adriatica si sono uniti nell’Eurodistretto, associazione che promuove progetti di sviluppo e di cooperazione economica tra i paesi rivieraschi, luogo nel quale offrire la nostra esperienza, il nostro know how, le nostre conoscenze. Per fare tutto questo non bastano le sole energie di un gruppo di giovani volenterosi e capaci. Molisecinema rischia, nella fase in cui si trova, di ripetersi all’infinito.
Segnali in tal senso sono stati abbastanza evidenti già da quest’anno. Nel progetto di questo interessante evento manca la politica, quella fatta di passione per le cose belle, quella che mette in rete queste idee e trova le risorse necessarie, insieme al mondo dell’imprenditoria, per farle crescere. Di eventi di questo livello nel Molise ve ne sono più di uno ma né la Regione, né l’Università se ne sono accorte, troppo intente chi alla nautica molisana, chi alle piante officinali. Questo e tante altre cose ancora avrebbe dovuto fare il Governatore Iorio con i soldi dell’art. 15, per dire al resto del mondo che ci siamo; ma il treno è passato, i soldi sono finiti e il Molise di Iorio e compagni, dopo la centrale Turbogas, si appresta ad ospitare la centrale atomica, così come proposto dal ministro Scaiola e riferito in consiglio regionale dal consigliere Marinelli. Il Presidente Iorio, che è anche commissario alla sanità, in una intervista a Rai Radiouno, a fine luglio, ha confessato, credo a se stesso, non a noi, che per risolvere i gravi problemi in cui versa il settore è indispensabile che la politica non interferisca più nella gestione, come dire: caro Presidente Iorio, la devi smettere di occuparti degli interessi tuoi, da oggi devi occuparti degli interessi della collettività, e siccome non gli riesce in nessun modo, ha promesso che nominerà un Giudice per farsi controllare. Una vera farsa. Che senso ha nominare un assessore alla sanità quando i poteri sono tutti in capo al Commissario? La verità è che con questo atto Iorio sarà il primo Governatore ad aver nominato un consulente alla sua coscienza e poi non sarà certo questo ennesimo regalo a dissanguare le anemiche casse della Regione. Le amenità del presidente non si sono limitate solo a questo e, alla domanda impertinente del giornalista che gli chiedeva quali atti avrebbe adottato per ripianare il debito che lui stesso ha accumulato in questi otto anni di governo allegro della sanità molisana, ha risposto, con assoluto candore, che lui guarda con interesse al modello sanitario americano.
Iorio, nei suoi inutili giri per il mondo, sempre a spese del contribuente, avrà saputo, in via del tutto riservata, che Obama, il Presidente degli Stati Uniti, il suo modello di sanità lo dà via a pochi soldi: pare che quel modello presenti alcune criticità per le quali circa 45 milioni di americani restano esclusi dall’assistenza sanitaria. La cosa non sembra aver preoccupato più di tanto il Governatore Iorio in quanto i suoi tecnici gli hanno riferito che in Molise siamo meno di 45 milioni.
La stampa molisana, tranne rare eccezioni, ci racconta dei successi di Iorio ma la verità è invece un’altra. La Banca d’Italia scrive che le cose in Molise non vanno bene, il prodotto interno si riduce, le imposte aumentano, la disoccupazione pure, la spesa sanitaria è fuori controllo, le ingiustizie aumentano ma la cosa più inquietante è che mentre la nave affonda il duo Iorio/ Vitagliano continua a fare festa: questo Bankitalia non lo dice. ☺
Restano pochi giorni per ritemprarsi, per ricominciare; le sagre paesane sono finite e anche per gli eventi culturali che si sforzano di porsi all’attenzione dei media nazionali si fa il punto della situazione. E’ tempo di bilanci e quelli di quest’anno non sono particolarmente esaltanti. Spesso nelle estenuanti discussioni estive ci si domanda se il Molise è in Italia e soprattutto se è in Europa. Nonostante l’impiego di ingenti risorse pubbliche per acquisto di sedi lussuose a Roma e a Bruxelles, la nostra Regione è conosciuta fuori dai confini regionali unicamente per la lavorazione del tombolo.
Se all’uomo della strada che abita nel nord si chiede di Campobasso, i più informati la collocano in Abruzzo, altri sono convinti che stia in Puglia per via del terremoto. Ma cosa ha fatto Iorio in questi 8 anni per far conoscere al mondo che esistiamo? Oltre a sovvenzionare giornali scendiletto e televisioni caserecce che hanno il solo compito di fare da cassa di risonanza a comunicati stampa del Presidente, assolutamente nulla. Certo, se con i soldi si continueranno a finanziare studi sulle patate e a ripopolare di seppie il mare Adriatico, il Molise nei prossimi anni si avvicinerà sempre di più all’Africa e sempre meno all’Europa.
Vediamo in concreto cosa si può fare perché avvenga il contrario. Prendiamo ad esempio un evento culturale, Molisecinema, che contiene in sé delle potenzialità straordinarie ancora inespresse: penso al coinvolgimento del mondo economico molisano che non trova spazi di comunicazione oltre i confini regionali e che in un evento mediatico nazionale o addirittura internazionale potrebbe mostrare quanto di buono ha da offrire. Si pensi ad esempio a questo evento non più come a una iniziativa stagionale riservata unicamente al concorso ma alla strutturazione di una scuola di formazione per i giovani che amano il cinema, il teatro, la televisione e che non vogliono andare a Villa Certosa per realizzare i loro sogni. Si pensi ancora al fatto che la nostra regione non è geograficamente molto distante da altri paesi Europei, basta guardare all’altra sponda dell’Adriatico per essere in Europa, appunto in quei paesi che all’interno dell’Euroregione Adriatica si sono uniti nell’Eurodistretto, associazione che promuove progetti di sviluppo e di cooperazione economica tra i paesi rivieraschi, luogo nel quale offrire la nostra esperienza, il nostro know how, le nostre conoscenze. Per fare tutto questo non bastano le sole energie di un gruppo di giovani volenterosi e capaci. Molisecinema rischia, nella fase in cui si trova, di ripetersi all’infinito.
Segnali in tal senso sono stati abbastanza evidenti già da quest’anno. Nel progetto di questo interessante evento manca la politica, quella fatta di passione per le cose belle, quella che mette in rete queste idee e trova le risorse necessarie, insieme al mondo dell’imprenditoria, per farle crescere. Di eventi di questo livello nel Molise ve ne sono più di uno ma né la Regione, né l’Università se ne sono accorte, troppo intente chi alla nautica molisana, chi alle piante officinali. Questo e tante altre cose ancora avrebbe dovuto fare il Governatore Iorio con i soldi dell’art. 15, per dire al resto del mondo che ci siamo; ma il treno è passato, i soldi sono finiti e il Molise di Iorio e compagni, dopo la centrale Turbogas, si appresta ad ospitare la centrale atomica, così come proposto dal ministro Scaiola e riferito in consiglio regionale dal consigliere Marinelli. Il Presidente Iorio, che è anche commissario alla sanità, in una intervista a Rai Radiouno, a fine luglio, ha confessato, credo a se stesso, non a noi, che per risolvere i gravi problemi in cui versa il settore è indispensabile che la politica non interferisca più nella gestione, come dire: caro Presidente Iorio, la devi smettere di occuparti degli interessi tuoi, da oggi devi occuparti degli interessi della collettività, e siccome non gli riesce in nessun modo, ha promesso che nominerà un Giudice per farsi controllare. Una vera farsa. Che senso ha nominare un assessore alla sanità quando i poteri sono tutti in capo al Commissario? La verità è che con questo atto Iorio sarà il primo Governatore ad aver nominato un consulente alla sua coscienza e poi non sarà certo questo ennesimo regalo a dissanguare le anemiche casse della Regione. Le amenità del presidente non si sono limitate solo a questo e, alla domanda impertinente del giornalista che gli chiedeva quali atti avrebbe adottato per ripianare il debito che lui stesso ha accumulato in questi otto anni di governo allegro della sanità molisana, ha risposto, con assoluto candore, che lui guarda con interesse al modello sanitario americano.
Iorio, nei suoi inutili giri per il mondo, sempre a spese del contribuente, avrà saputo, in via del tutto riservata, che Obama, il Presidente degli Stati Uniti, il suo modello di sanità lo dà via a pochi soldi: pare che quel modello presenti alcune criticità per le quali circa 45 milioni di americani restano esclusi dall’assistenza sanitaria. La cosa non sembra aver preoccupato più di tanto il Governatore Iorio in quanto i suoi tecnici gli hanno riferito che in Molise siamo meno di 45 milioni.
La stampa molisana, tranne rare eccezioni, ci racconta dei successi di Iorio ma la verità è invece un’altra. La Banca d’Italia scrive che le cose in Molise non vanno bene, il prodotto interno si riduce, le imposte aumentano, la disoccupazione pure, la spesa sanitaria è fuori controllo, le ingiustizie aumentano ma la cosa più inquietante è che mentre la nave affonda il duo Iorio/ Vitagliano continua a fare festa: questo Bankitalia non lo dice. ☺
Restano pochi giorni per ritemprarsi, per ricominciare; le sagre paesane sono finite e anche per gli eventi culturali che si sforzano di porsi all’attenzione dei media nazionali si fa il punto della situazione. E’ tempo di bilanci e quelli di quest’anno non sono particolarmente esaltanti. Spesso nelle estenuanti discussioni estive ci si domanda se il Molise è in Italia e soprattutto se è in Europa. Nonostante l’impiego di ingenti risorse pubbliche per acquisto di sedi lussuose a Roma e a Bruxelles, la nostra Regione è conosciuta fuori dai confini regionali unicamente per la lavorazione del tombolo.
Se all’uomo della strada che abita nel nord si chiede di Campobasso, i più informati la collocano in Abruzzo, altri sono convinti che stia in Puglia per via del terremoto. Ma cosa ha fatto Iorio in questi 8 anni per far conoscere al mondo che esistiamo? Oltre a sovvenzionare giornali scendiletto e televisioni caserecce che hanno il solo compito di fare da cassa di risonanza a comunicati stampa del Presidente, assolutamente nulla. Certo, se con i soldi si continueranno a finanziare studi sulle patate e a ripopolare di seppie il mare Adriatico, il Molise nei prossimi anni si avvicinerà sempre di più all’Africa e sempre meno all’Europa.
Vediamo in concreto cosa si può fare perché avvenga il contrario. Prendiamo ad esempio un evento culturale, Molisecinema, che contiene in sé delle potenzialità straordinarie ancora inespresse: penso al coinvolgimento del mondo economico molisano che non trova spazi di comunicazione oltre i confini regionali e che in un evento mediatico nazionale o addirittura internazionale potrebbe mostrare quanto di buono ha da offrire. Si pensi ad esempio a questo evento non più come a una iniziativa stagionale riservata unicamente al concorso ma alla strutturazione di una scuola di formazione per i giovani che amano il cinema, il teatro, la televisione e che non vogliono andare a Villa Certosa per realizzare i loro sogni. Si pensi ancora al fatto che la nostra regione non è geograficamente molto distante da altri paesi Europei, basta guardare all’altra sponda dell’Adriatico per essere in Europa, appunto in quei paesi che all’interno dell’Euroregione Adriatica si sono uniti nell’Eurodistretto, associazione che promuove progetti di sviluppo e di cooperazione economica tra i paesi rivieraschi, luogo nel quale offrire la nostra esperienza, il nostro know how, le nostre conoscenze. Per fare tutto questo non bastano le sole energie di un gruppo di giovani volenterosi e capaci. Molisecinema rischia, nella fase in cui si trova, di ripetersi all’infinito.
Segnali in tal senso sono stati abbastanza evidenti già da quest’anno. Nel progetto di questo interessante evento manca la politica, quella fatta di passione per le cose belle, quella che mette in rete queste idee e trova le risorse necessarie, insieme al mondo dell’imprenditoria, per farle crescere. Di eventi di questo livello nel Molise ve ne sono più di uno ma né la Regione, né l’Università se ne sono accorte, troppo intente chi alla nautica molisana, chi alle piante officinali. Questo e tante altre cose ancora avrebbe dovuto fare il Governatore Iorio con i soldi dell’art. 15, per dire al resto del mondo che ci siamo; ma il treno è passato, i soldi sono finiti e il Molise di Iorio e compagni, dopo la centrale Turbogas, si appresta ad ospitare la centrale atomica, così come proposto dal ministro Scaiola e riferito in consiglio regionale dal consigliere Marinelli. Il Presidente Iorio, che è anche commissario alla sanità, in una intervista a Rai Radiouno, a fine luglio, ha confessato, credo a se stesso, non a noi, che per risolvere i gravi problemi in cui versa il settore è indispensabile che la politica non interferisca più nella gestione, come dire: caro Presidente Iorio, la devi smettere di occuparti degli interessi tuoi, da oggi devi occuparti degli interessi della collettività, e siccome non gli riesce in nessun modo, ha promesso che nominerà un Giudice per farsi controllare. Una vera farsa. Che senso ha nominare un assessore alla sanità quando i poteri sono tutti in capo al Commissario? La verità è che con questo atto Iorio sarà il primo Governatore ad aver nominato un consulente alla sua coscienza e poi non sarà certo questo ennesimo regalo a dissanguare le anemiche casse della Regione. Le amenità del presidente non si sono limitate solo a questo e, alla domanda impertinente del giornalista che gli chiedeva quali atti avrebbe adottato per ripianare il debito che lui stesso ha accumulato in questi otto anni di governo allegro della sanità molisana, ha risposto, con assoluto candore, che lui guarda con interesse al modello sanitario americano.
Iorio, nei suoi inutili giri per il mondo, sempre a spese del contribuente, avrà saputo, in via del tutto riservata, che Obama, il Presidente degli Stati Uniti, il suo modello di sanità lo dà via a pochi soldi: pare che quel modello presenti alcune criticità per le quali circa 45 milioni di americani restano esclusi dall’assistenza sanitaria. La cosa non sembra aver preoccupato più di tanto il Governatore Iorio in quanto i suoi tecnici gli hanno riferito che in Molise siamo meno di 45 milioni.
La stampa molisana, tranne rare eccezioni, ci racconta dei successi di Iorio ma la verità è invece un’altra. La Banca d’Italia scrive che le cose in Molise non vanno bene, il prodotto interno si riduce, le imposte aumentano, la disoccupazione pure, la spesa sanitaria è fuori controllo, le ingiustizie aumentano ma la cosa più inquietante è che mentre la nave affonda il duo Iorio/ Vitagliano continua a fare festa: questo Bankitalia non lo dice. ☺
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