Convivialità delle differenze
9 Aprile 2024
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Convivialità delle differenze

La vicenda di Pioltello, dove l’istituto “Iqbal Masih”, nel milanese, ha deliberato la chiusura per la fine del Ramadan, vista l’alta percentuale di alunni di fede islamica, è diventata un caso di Stato, con l’URS Lombardia che ha invitato la scuola ad annullare la giornata di sospensione delle attività didattiche. Gli insegnanti dell’ istituzione scolastica non ci stanno e hanno risposto tramite una lettera che pubblichiamo qui integralmente e che condividiamo pienamente.
“Come docenti dell’Istituto Comprensivo ‘Iqbal Masih’ di Pioltello – scrivono i docenti, come si legge su Prima Lamartesana – vogliamo esprimere la nostra indignazione per la strumentalizzazione di una scelta legittima, condivisibile o meno, votata all’ unanimità dei docenti presenti nel maggio 2023 e accolta all’unanimità dal Consiglio di Istituto. La scelta della Scuola nasce dall’analisi e dalla valutazione del contesto territoriale, sociale e culturale in cui è inserita, in periferia di Milano, con un’utenza multiculturale con predominanza araba e pakistana. Ci teniamo a sottolineare con forza che la nostra non è una scelta politica e prendiamo le distanze da ogni strumentalizzazione”.
“Come lavoratori della Scuola – proseguono gli insegnanti – ci sentiamo offesi e maltrattati, in questi giorni siamo calpestati nei valori e nella dignità. ‘Chi aggredisce un dipendente di una scuola aggredisce lo Stato’ ha dichiarato il Ministro Valditara poco tempo fa, ma da giorni ci sentiamo aggrediti e non tutelati dall’ondata di odio generata su stampa e social anche da parte di esponenti politici”.
“L’integrazione e l’intercultura nel nostro contesto sono reali e agiti, la convivenza è serena, non forzata, nessuno si sottomette ad altri. Riteniamo che fare lezione con metà degli alunni in classe NON sia fare lezione, che le attività proposte andrebbero comunque riprese e che sia necessario sospendere le attività didattiche nel giorno in cui quasi metà della scuola è assente”, spiegano nella lettera i docenti.
“Non siamo docenti che lavorano solo per lo stipendio – osservano – chi sceglie di lavorare a Pioltello lo fa con l’anima e con il cuore perché sa che lavorare in questo contesto comporta sacrifici quotidiani, perché sa che è una sfida continua e un continuo sperimentarsi per garantire l’istruzione a tutti all’ interno di classi multiculturali”.
Infine: “Non meritiamo questo trattamento, non abbiamo proposto al Consiglio di Istituto un giorno di vacanza aggiuntiva per riposarci meglio, chiediamo dunque rispetto”.
Sul caso interviene l’ Ufficio scolastico regionale della Lombardia. E lo fa dopo l’ispezione che avrebbe riscontrato “talune irregolarità della delibera assunta dal consiglio d’istituto” invitando pertanto il dirigente scolastico a valutare se disapplicare la delibera e il consiglio d’istituto a valutare la possibilità dell’annullamento.
Cosa si può aggiungere ad una manifestazione così garbata, ferma e dignitosa della propria posizione? Dovremmo inchinarci con ammirazione e rispetto davanti ad una scuola che accoglie veramente, che si impegna ad abbracciare i suoi ragazzi, tutti. E invece c’è chi grida allo scandalo. Dovremmo prendere esempio, e invece puntiamo il dito.
Cosa altro è il cristianesimo se non la meravigliosa convivialità delle differenze di cui parlava don Tonino Bello? Cos’altro è se non quel “…promuovere con altri credenti, in modo fraterno e conviviale, il cammino della ricerca di Dio; considerando le persone di altre religioni non in modo astratto, ma concreto, con una storia, dei desideri,  delle ferite, dei sogni”, come ha affermato papa Francesco?☺

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