Il ragazzo del treno
15 Aprile 2024
laFonteTV (3907 articles)
Share

Il ragazzo del treno

Non è la storia di un ragazzo che durante i suoi quotidiani viaggi in treno, per sfuggire alla noia e alla solitudine, osserva la vita delle persone attraverso il finestrino, come in una sorta di remake al maschile del noto romanzo di Paula Hawkins, La ragazza del treno. Si tratta invece di una storia vera, che nelle scorse settimane ha fatto il giro dei social, perché ha del favoloso.
Il ragazzo in questione è Lasse Stolley, un adolescente tedesco, che a 16 anni ha lasciato la casa dei propri genitori a Fockbek, nello Schleswig-Holstein. Non per andare a studiare da fuorisede o per cercare lavoro altrove, come moltissimi dei suoi coetanei in Italia e soprattutto nel nostro piccolo Molise. Ma per andare a vivere in maniera permanente a bordo di un treno. Nel 2022 Stolley ha visto un documentario su una persona decisa a trascorrere tutta la vita sui treni e ne ha preso ispirazione: ha acquistato una Bahncard 100, che permette ai giovani tedeschi di viaggiare in maniera illimitata per un certo periodo di tempo, ed è partito. In più di un anno e mezzo ha già percorso circa 500mila km: “Se voglio andare al mare, vado verso Nord. Se voglio il caos di una grande città, mi dirigo verso Monaco o Berlino. Quando ho voglia di respirare aria di montagna, prendo l’espresso che porta verso le Alpi”, ha dichiarato in un’intervista. Da quando ha cominciato il suo lungo viaggio, condivide inoltre gli scatti fotografici dei tantissimi paesi visitati sul suo blog “Life on the train”. Il ragazzo ha anche raccontato che spende oltre 9mila euro all’anno e che per poter avere questo stile di vita da “nomade digitale”, pagando la prima classe dei treni notturni per poter dormire comodo, di giorno lavora come programmatore freelance. La sua speranza è che, data l’innegabile esperienza e familiarità con le ferrovie, qualche compagnia di treni gli offra presto un lavoro. E la scuola? E l’igiene personale? “La scuola non mi interessa più”, ha dichiarato ancora Lasse. I suoi genitori non erano convinti di questa scelta, ma alla fine l’hanno accettata. Quanto al resto, il ragazzo fa la doccia nelle piscine pubbliche e vive all’insegna del minimalismo: possiede solo quattro t-shirt, due paia di pantaloni, intimo, un cuscino per il collo e una coperta da viaggio. I due oggetti per lui più importanti sono il PC portatile e le cuffie per cancellare i rumori, concentrarsi e poter lavorare.
Questa incredibile vicenda sembra poter aggiungere un ulteriore capitolo a quel già lungo filone letterario sul tema del treno: diversi sono gli autori che dall’Ottocento si sono confrontati con questo mezzo, quale sfondo ideale di storie di viaggio, ma anche di incontri e di mistero, dato che in treno spesso degli sconosciuti si ritrovano seduti gli uni accanto agli altri. Basti pensare ai detectives all’opera sull’Orient Express o a quelle donne affascinanti che dal finestrino contemplano lo sterminato paesaggio della Russia, o ancora, per restare in Italia, a uno dei principali poeti del Novecento: Giorgio Caproni. Non solo per il suo celebre Congedo del viaggiatore cerimonioso, in cui il protagonista che si prepara a scendere dal treno, dilungandosi nei saluti ai compagni di viaggio, allude in realtà alla coscienza di un inevitabile passaggio nell’aldilà. Ma anche per il continuo ricorrere nei suoi versi del viaggio in treno come metafora dell’esistenza umana, che rappresenta sempre un’avventura, una ricerca interiore. Del resto anche per il nostro Stolley il viaggio, benché reale, si compie parallelamente all’interno del proprio io e della propria solitudine.☺

laFonteTV

laFonteTV