Artista focoso e versatile
30 Giugno 2024
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Artista focoso e versatile

Joseph Anton Koch nacque il 27 Luglio 1768 a Obergieblen, un villaggio nella valle del Lech, tributario del Danubio, fra le montagne del Tirolo occidentale. Suo padre era un piccolo operatore agricolo, che Joseph Anton, bambino, aiutava occupandosi soprattutto del gregge di famiglia: in tale attività ha potuto imparare ad amare la natura, la principale ispiratrice di tutta la sua vita artistica. Sua madre, Anna Elisabetta Burdi, era originaria di Coblenza sul Reno. Dei dieci fratelli di Joseph Anton, solo due sorelle hanno superato l’infanzia.
La scoperta del suo talento
Molto presto le attitudini del giovane Koch, che disegnava dove poteva, sulle rocce con i carboncini dei fuochi spenti o intagliando i tronchi degli alberi, furono notate dagli intenditori di passaggio e, all’età di 15 anni, per interessamento del vescovo di Augsburgo, egli ha potuto seguire dei corsi di formazione nella Svevia, prima come seminarista a Dillingen, poi presso una bottega a Augsburgo, e infine per sei anni nella rinomata Accademia di Belle Arti di Stoccarda. Intanto a Parigi era scoppiata la rivoluzione del 1789 che aveva contagiato molti giovani in tutta l’Europa, fra cui anche il nostro Koch, che ha tradotto in politica la sua insofferenza verso i metodi di insegnamento dell’Accademia. Nel 1791, messo agli arresti per insubordinazione, fugge dalla scuola, si taglia il codino di capelli imposto dalla moda dell’Ancien régime, lo spedisce per posta ai superiori in mò di beffardo congedo e va ad unirsi ai circoli Giacobini, prima a Strasburgo e poi a Basilea. Per quasi tre anni si mette a girovagare per le Alpi Svizzere eseguendo centinaia di schizzi e disegni che poi a Roma trasformerà in bellissimi quadri ad olio.
La confraternita dei Nazareni
Nel 1810 entra in contatto con la confraternita di giovani pittori tedeschi, chiamati Lukasbrüder o Nazareni, appena arrivati a Roma, i quali lo riconoscono come maestro. Fra loro si distinguono Overbeck, Pforr, Cornelius, von Schadow, Veit, Schnorr von Carolsfeld, Führich.
Nel 1812 Joseph Anton Koch si trasferisce con Cassandra, la sposa e la piccola primogenita Elena, lasciando l’Italia e trasferendosi per tre anni a Vienna. Come ha lasciato scritto, “egli non sopportava, né come tirolese né come artista, l’occupazione di Roma e la destituzione del papa da parte dei Francesi”. Non che fosse diventato papalino o asburgico, ma essendo uno spirito libero, si era convinto che nel regime pontifico ci fosse più libertà che sotto il burocratismo ideologico dell’Europa napoleonica. A Vienna però si sente infelice e mal sopporta il maltempo, le ristrettezze e le incomprensioni dell’ambiente; lo conforta il lavoro, avendo egli dipinto in quel periodo alcuni dei suoi più bei paesaggi italiani. Tornato a Roma nel 1815, Koch vi trascorrerà gli ultimi 24 anni della vita dedicandosi al lavoro, alla famiglia e agli amici, e continuando a visitare Olevano Romano. Entra nella cerchia del Principe, e poi Re di Baviera, Ludovico I, assiduo frequentatore di Roma e protettore degli artisti tedeschi, per i quali acquista Villa Malta. Con lui Koch aveva un rapporto amichevole ma difficile perché non sopportava le mondanità e l’etichetta. Nel 1819 Koch intraprende, per ragioni di salute, un viaggio in Umbria, visitando Piediluco, Narni, Terni, Spoleto, Assisi e Perugia.
La Divina Commedia
Nel 1825, già anziano, si impegna per tre anni in una disciplina nuova, la pittura a fresco. La sua fama come illustratore di Dante si era così affermata che il Marchese Massimo lo scelse per affrescare con scene dell’Inferno e del Purgatorio una sua villa al Laterano. Di quest’opera, lo stesso Koch ha scritto: “Ho lasciato a Roma un monumento della mia fantasia”. Gli affreschi sono stati recentemente restaurati. Fino alla fine Koch non ha mai smesso di lavorare, perché la sua arte innovatrice era apprezzata solo dai suoi colleghi artisti, che erano altrettanto squattrinati. Solo pochi mesi prima di morire ha avuto la soddisfazione di vedersi assegnare dall’imperatore d’Austria Ferdinando I un sostanzioso appannaggio annuo. Morto a Roma il 12 gennaio 1839, nella sua ultima abitazione al Palazzo Galoppi alle Quattro Fontane, Joseph Anton Koch è sepolto nel cimitero teutonico del Vaticano, all’ombra della cupola della basilica di San Pietro.☺

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